Per mettersi sullo stesso livello della Red Bull, la Ferrari dovrebbe raddoppiare la quota punti ottenuta nel 2023. Anzi, messa così, l’operazione nemmeno basterebbe visto che i campioni del mondo hanno chiuso con un bottino di 860 punti mentre Maranello, terza dopo 22 gare, s’è fermata a 406. Una voragine di 454 lunghezze che immaginare di riempire con un solo inverno di lavoro è un atto di puro e invidiabile ottimismo.
Ma non si può pensare di fare diversamente altrimenti non ci si dovrebbe nemmeno presentare ai nastri di partenza del campionato 2024. Né Ferrari né Mercedes né qualsiasi altro soggetto presente in griglia immagina di fare da comparsa e spera di trovare quella chiave tecnica per provare ad avere la meglio su chi ha sfornato una macchina perfetta, ha mostrato un’organizzazione inattaccabile e conta su un pilota che riesce a imporsi con una facilità disarmante.
E’ necessario quindi alzare l’asticella in ogni ambito, da quello sportivo a quello gestionale. Ma è chiaro che il primo elemento su cui basarsi è la creazione di una macchina solida, veloce e che sappia adattarsi ad ogni tipologia di pista. Cosa assolutamente necessaria in presenza di un calendario mostruosamente lungo visto che sarà composto, salvo imprevisti dell’ultima ora, da ben 24 appuntamenti.
Carlos Sainz, un pilota che a suo modo è entrato nella storia della passata stagione visto che è stato in grado di “scippare” l’unica vittoria di tappa alla Red Bull, ritiene che la Ferrari del 2024 che sarà svelata a metà febbraio dovrà essere un mezzo tuttofare. La SF-23 è stata la macchina del sabato. Una vettura che si è esaltata sul giro secco grazie ad una dote specifica: saper sfruttare l’extra grip delle mescole nuove, specie nella gamma più morbida offerta dalla Pirelli.
Ma al sabato non si vince nulla né si ottengono punti. A meno che non vi sia una sprint race, ma quello è un altro discorso. Quando le distanze si allungano la RB19 è salita in cattedra. Cosa che, in misura largamente minore, hanno fatto anche altre vetture come la McLaren MCL60 e la Mercedes W13. Nulla che abbia consentito loro di battere Verstappen, ma abbastanza per mettersi dietro, non di rado, la monoposto concepita da quel David Sanchez che a inizio campionato ha salutato la truppa prendendo il primo volo per Woking.
La velocità in rettilineo è un elemento che Ferrari vorrà mantenere anche l’anno prossimo. Ma a questa dote ne vanno aggiunte anche altre, a partire dalla gestione delle gomme che nella F1 contemporanea è uno dei fattori chiave di qualsiasi progetto vincente. Carlos Sainz sostiene che solo con un’auto completa la corsa al titolo per Ferrari si potrà tramutare in evento reale.
“Deve essere il nostro obiettivo realistico. Ce la faremo? Solo il tempo ce lo dirà. Voglio che la squadra pensi che sia possibile perché credo che lo sia. Inoltre, se la McLaren è stata in grado di fare questi passi durante la stagione, sono perfettamente fiducioso che la Ferrari possa farlo durante la pausa invernale. Mi fido di questa squadra. Confido nella capacità che abbiamo in patria di cambiare le cose”, ha detto Sainz.
Quello che parla in toni speranzosi e con una massiccia dose di intento motivazionale per il suo team è lo stesso Carlos che, fino a pochi mesi fa, aveva più volte affermato di voler cominciare il 2024 avendo certezze sul suo futuro in Ferrari. Il nome del madrileno è stato associato, in estate, a diversi team. Qualcuno parlò addirittura di un precontratto firmato con Sauber-Audi in caso di stop alle trattative per il rinnovo.
Voci mai smentite e forse alimentate anche dal suo clan in una dinamica piuttosto normale in Formula Uno. Evidentemente la schiarita sul futuro, anche se non siamo ancora alle firme, c’è stata. Frédéric Vasseur sta impostando la scuderia in base al principio della continuità e su questo aspetto i rinnovi di Sainz e Leclerc – anche se forse con durata diversa – sono i principali elementi da fissare.
L’ex McLaren ragiona e si esprime come un pilota sicuro esserci l’anno prossimo e per altre stagioni ancora. Tramontate le voci relative all’addio, lo spagnolo è mentalmente settato per giocarsi le sue possibilità accanto a Leclerc (un cliente assai scomodo) sapendo di poter disporre dello stesso materiale tecnico e soprattutto del medesimo trattamento. Ma prima di immaginare di vincere il duello interno è necessario contribuire alla crescita definitiva della Ferrari.
Questo è lo spirito col quale i due Carlo si approcceranno al 2024. Già in questi giorni si stanno intensificando le sortite di entrambi a Maranello per lavorare al simulatore e fornire ai tecnici i necessari feedback per capire se la strada intrapresa è quella giusta. Fasi delicate da cui dipendono i destini del campionato prossimo.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari