Formula 1

F1: Andretti non è un valore aggiunto. La FIA non concorda

F1: la FIA aveva accettato la candidatura di Andretti Formula Racing LLC passando il testimone a Liberty Media, proprietà a stelle e strisce che doveva ricevere assicurazioni sui temi commerciali. Oggi, 31 gennaio 2024, gli statunitensi hanno risposto picche ai connazionali. I requisiti tecnici e fiscali incartati e spediti a verso il Formula One Management non hanno convinto. Sebbene tra i vari aspiranti il team americano abbia rappresentato l’unica entità che poteva fornire i criteri richiesti, il “No” secco della FOM ha fatto presenza.

Il fallimento della trattativa tra i detentori dei diritti commerciali della massima categoria del motorsport e Andretti, per mettere piede nel paddock dalla stagione 2025 o 2026 è fallita miseramente, come si suol dire in questi casi. Questo malgrado la grande apertura mediatica di Mohammed Ben Sulayem, ex rallista emiratino ora presidente della Federazione Internazionale. Un braccio di ferro fortemente condizionato dai soldi, in quanto il motivo principale riguarda la spartizione degli introiti generati dalla F1 che, diviso 11, andava a ridimensionare le casse delle altre scuderie già presenti.

Domenicali sa fare alla perfezione il suo lavoro. Ne abbiamo parlato ancora stamane tramite uno scritto dedicato all’idea scellerata di compaginare F1 e MotoGp in un fine settimana di gara. Ma il buon Stefano la sa lunga e con estrema astuzia ha ceduto alle sollecitazioni delle 10 scuderie che danno forma al paddock. Resta da capire se in parte, quanto accaduto, sia una sorta di “prova di potere” verso la FIA, visto la guerra tra le parti in corso da molto tempo, oramai. Fatto sta che Andretti resta a casa, perché gli interessi dei team sono più importanti.

Stefano Domenicali (Liberty Media) e Mohammed Ben Sulayem (FIA)

Acuire l’acredine con la Federazione Internazionale era uno degli obiettivi? Non lo sapremo mai. Potrebbe essere, ma il condizionale è d’obbligo. Il così apostrofato “Mercedes gate” ha senza dubbio peggiorato il rapporto tra le parti in questione, dato che Liberty Media ha voluto prendere le distanze dalla scellerata accusa infondata verso Wolff e famiglia relativa al possibile conflitto di interessi. Domenicali aveva mostrato parecchio risentimento, sostenendo che la FIA metta troppo spesso il naso in affari che non le riguardano. Andretti vittima sacrificale? Chissà…


Andretti non offre i vantaggi economici richiesti: senza General Motors niente F1

La massima categoria del motorsport ha diramato un comunicato tramite il quale spiega l’opposizione netta verso Andretti Formula Racing LLC. La notifica sostiene che qualsiasi nuovo team, accettando un approvvigionamento obbligato concernete le power unit per alcuni campionati, di riflesso andrebbe a danneggiare prestigio e reputazione. Ancora. Accettando Andretti in F1, il valore del provvedimento sarebbe sbilanciato a favore del marchio americano. Poi si continua commentando che una scuderia in più all’interno del Circus significherebbe dover affrontare una responsabilità maggiore per gli organizzatori dei Gran Premi.

In altre parole, decisamente più spicce, accettare Andretti in F1 significherebbe sottoporre i promoter di un evento a costi superiori riducendo gli spazi operativi, commerciali e tecnici dei competitor. Proprio per questo la FOM sostiene che a livello finanziario non ci sarebbe nessun effetto positivo rilevante, perché la scuderia statunitense non sarebbe in grado di apportare un chiaro valore al campionato. Uno schiaffo in pieno volto che fa male, visto gli sforzi profusi dal gruppo americano.

Michael Andretti, n°1 di Andretti Autosport, il gruppo che sta provando ad entrare in F1

Possiamo dire che la F1 non si è nascosta dietro a un dito in questo caso, andando al nocciolo della questione senza rigiri di parole. Sebbene, come detto in precedenza, l’ipotesi “vendetta” verso la FIA potrebbe in qualche maniera aver pesato nella decisione. Ma non finisce qui. Malgrado il rifiuto la porta per Andretti non sembra del tutto chiusa. Tendendo infatti presente che il gruppo statunitense ha siglato una partnership con la General Motors per la fornitura esclusiva delle power unit dalla stagione 2028, Liberty Media, in questo caso, potrebbe vedere il tanto agognato valore aggiunto.

Considerare il pacchetto Andretti/GM più attrattivo pare possibile, perché l’azienda produttrice di autoveicoli che comprende Cadillac, Chevrolet, GM Korea, GMC e Buick, capace di forgiare internamente le varie componenti, fornirebbe quella sicurezza economica e di visibilità richiesta dalla FOM. Questo nonostante vari aspetti supplementari da attenzionare, in stretta relazione alla valenza che il richiedente sarebbe in grado di offrire, specie per quanto riguarda un nuovo costruttore. In ultima istanza un commento: a quanto appreso la FIA non è affatto d’accordo. C’era qualche dubbio?


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Andretti FIA F1

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Zander Arcari