Parlare di Ferrari in F1 fa sempre comodo. Specie, come in questo caso, se chi lo fa non ha nulla di meglio da fare. Lo scritto odierno dedica attenzione a un personaggio “fantastico”. Un individuo che sebbene abbia fatto parte della massima categoria del motorsport e continui a lavoraci in un’altra maniera, pare abbia imparato davvero poco in tutti questi anni. Lo sosteniamo perché ci basta fare un copia e incolla di un vecchio articolo per commentare le sue recente dichiarazioni.
Quale prova migliore del fatto che “il nostro” continua a ribadire concetti rancidi e totalmente avulsi dalla ragione? Di seguito, pertanto, troverete un articolo che scrissi io medesimo in tempi non sospetti e che come detto, considerando che ovviamente si rifà a parecchi mesi addietro, risulta comunque più attuale che mai. Scusate se rispolveriamo il concetto ma non poteva essere altrimenti, perché ancora una volta vogliamo sottolineare l’inadeguatezza totale del personaggio che, tra le altre cose, viene pagato profumatamente per sciorinare stronzate del genere.
Nel mondo della F1 esistono anche i sapientoni. Ce ne sono tanti e solitamente, quando guidavano, non erano granché. La frustrazione accumulata negli anni li fa straparlare. Sentimento che sfogano attraverso interviste ad hoc per cercare quella popolarità mai veramente raggiunta al volante. Forse bevono pure prima di parlare, perchè le assurdità iperuraniche che ne conseguono affogano nell’assurdo.
All’interno di questo contesto il bersaglio facile è sempre uno: la Ferrari. C’è sempre tempo e voglia di criticare la storica scuderia. Anche quando le cose vanno bene. Figuriamoci durante le annate dove la confusione regna e prendere di mira un gruppo di lavoro che comunque si spacca in due la schiena per fare bene, risulta semplice e in qualche modo persino divertente, a quanto sembra.
Opinione: sostantivo femminile tramite il quale, qualsivoglia individuo dotato di intelletto interpreta un fatto, formulando un giudizio personale in corrispondenza di un criterio soggettivo. Un punto di vista, insomma, che come tale va accettato anche se non condiviso. Tuttavia esiste una sottile linea di confine tra opinione e fesseria. Sì… fesseria… avete letto bene… perchè sostenere che nel 2023 il problema della Ferrari siano i piloti non può essere definito che in questa maniera.
La F1 è un mondo assai complicato. Risulta spesso noiosa ai più, addirittura a chi come noi lo fa di lavoro. Eppure addentrandosi nei meandri di questo sport c’è un nonsoché di magico. Parliamo di dettagli, magari. Tanti, forse troppi. Ma una volta messi tutti assieme ci regalano la possibilità di carpire elementi che di frequente sono celati.
Il dovere di un buon giornalista/commentatore dovrebbe essere proprio questo: non fermarsi alla mera osservazione del contenitore, ma bensì sbriciare nell’intimo del suo contenuto. Nel farlo tanti aspetti salirebbero alla luce e di riflesso il “potere giudicante” ne trarrebbe senza dubbio beneficio. Non credete? Sbaglio? Provate a farlo e poi mi dite.
Se invece di guardare le monoposto solo in TV, pensare al vestito da indossare o al ritocco del trucco prima di apparire davanti alle telecamere, alcune persone seguissero le sessioni in maniera differente, gli elementi per esprimere un parere ragionevole, sensato, plausibile, oculato o comunque intelligente nel suo sviluppo farebbero presenza.
Ci sono gli on board, ad esempio. Strumento fantastico che ti permette di seguire passo passo l’operato di un pilota, a stretto contatto di gomito virtuale con il proprio team. Fruire di tale dispositivo offre tutti i crismi per commentare l’attività in pista e, di riflesso, poter valutare in maniera sana la condotta di un conducente. Nel nostro caso sono due e guidano la Ferrari SF-23.
Suo fratello non è laureato a Oxford, ma baggianate simili non le direbbe. Non serve fare il suo nome nello scritto, conosciamo molto bene il soggetto in questione. Il progetto 675 non funziona come dovrebbe. La banalità dell’ultima frase è tale che non serve un QI da 180 punti per capirlo. Non è “meglio di quanto affermano” come sostiene una mente illuminata.
Al contrario la rossa porta con se una pletora infinita di problemi. Grattacapi sui quali, ad esempio, noi di Formula Uno Analisi Tecnica, senza i mezzi infiniti di alcuni, abbiamo cercato di fare luce analizzando vari aspetti supportati dai fatti, non dalla soggettività, inutile in questo caso. Lo abbiamo provato a fare attraverso uno scritto che cerca di spiegare cosa sta succedendo quando l’auto emiliana abbandona la pit lane.
I due “Carlo” commettono errori? Sì. In alcune occasioni hanno sommato una cifra al valore della scelleratezza tecnica mostrata dalla vettura modenese? Sempre Sì. Ciononostante sostenere che il male atavico nell’attuale campagna agonistica 2023 della Ferrari siano i piloti, signori miei, come detto non trova alcun barlume di lucidità nella sua argomentazione peraltro spietata.
Per dovere di cronaca, in basso trovate le dichiarazioni del fenomeno in questione che toglie Ferrari dalle scuderie favorite alla vittoria del campionato di F1 2024, motivando il tutto tramite l’incapacità dei suoi piloti. Giudicate voi: “Entrambi i piloti [della Ferrari] non si sa mai cosa combineranno. Voglio dire: sono in testa a una gara e vanno in testacoda o si schiantano. Non proprio l’uno contro l’altro, ma commettono errori stupidi. Cosa che molto spesso mi sorprende”.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari