Liberty Media stravede per la “reverse grid“? Evidentemente sì. Davvero alla F1 serve un provvedimento del genere? Pensando fermamente alla proprietà a stelle e strisce, dopo diversi anni di conoscenza, sappiamo bene quanto lo spettacolo sia al centro del progetto. L’obiettivo è moltiplicare gli spettatori per fare denaro. Per ottenerne quanto più possibile sono state messe in piedi diverse “situazioni”. Una su tutte la F1 Sprint.
Parliamo di un particolare format per il week end che prevede l’abolizione di due prove libere, soppiantate da una qualifica e una mini gara da 100km. Con ogni probabilità sarebbe sbagliato definire tale scenario in maniera negativa. Non è perfetto, siamo d’accordo e qualcosa da modificare esiste perché ad esempio, ragionandoci su, pare di gran lunga sciocco non poter modificare la monoposto a margine dei soli sessanta minuti a disposizione.
La messa a punto di un’auto di F1 è assai complessa e limitare fortemente una scuderia che non è riuscita a centrare il setup non sembra intelligente. Senza contare che lo spirito della categoria viene “castrato” se tecnici e ingegneri non possono correggere e di riflesso estrapolare la massima performance all’auto. Per questa ragione, per la campagna agonistica 2024, dovrebbero arrivare alcune modifiche che permettano la “rottura” del parco chiuso durante il sabato.
E pazienza se le carte non saranno mischiate poi così tanto. Ma l’eforato americano non molla. Continua a proporre idee nel tentativo disperato di innalzare lo show in pista. Questo perché il corpo normativo vigente che doveva produrre scintille assottigliando il rendimento delle varie scuderie non ha funzionato affatto. Al contrario, nel mondiale 2023, abbiamo assistito al dominio più grande della storia, dove una solidissima Red Bull ha “scherzato” il resto dei competitor, conquistando la bellezza di 22 gare su 23 disponibili. Un massacro.
La mente di Stefano Domenicali frulla progetti di continuo. L’ex ferrarista ha trovato il ruolo perfetto all’interno della F1 e a quanto pare va a nozze con la dirigenza statunitense. Lo abbiamo ascoltato parlare decine di volte di questa tematica, convinto che provare non costi nulla e magari, strada facendo, si possa scoprire come l’ipotesi tanto bramata alla fine risulti fattuale. A questo proposito riportiamo con piacere le parole del direttore della GPDA, non che alfiere Mercedes. Il giovane britannico, al secolo George Russell, non ha dubbi ed espone in maniera logica e precisa il suo pensiero
“Non parlerò a nome dei piloti, ma secondo la mia opinione personale non credo che le gare a griglia invertita possano funzionare. L’ho imparato quando correvo in F3 e F2. Se ci sono le dieci auto più veloci, la vettura più difficile da sorpassare è quella con cui stai lottando. Se si inverte la griglia, la macchina più rapida in decima posizione cercherà di superare la seconda più veloce in nona posizione, che cercherà a sua volta di sopravanzare la terza più rapida. Ogni pilota lotterebbe con il diretto concorrente e come risultato avremo un treno DRS. Il concetto non funzionerà”.
La testimonianza diretta di Russell non dovrebbe essere ignorata sebbene, come da lui premesso, trattasi di mero parere proprio in questo caso. Come anticipato dalla nostra redazione in tempi non sospetti, nell’arco dei prossimi giorni andrà in onda un ulteriore meeting per discutere di possibili modifiche al format della F1 Sprint. Tra le varie proposte la Reverse Grid verrà nuovamente considerata. Le gambe sotto il tavolo saranno quelle dei dirigenti delle squadre di F1 che pertanto, in quanto protagonisti diretti, potranno opporsi fermamente alla soluzione paventata.
Il progetto grigia invertita non è allentante per nulla, almeno secondo il nostro punto di vista. Pensare che la Sprint Shootout possa elargire punti sin dalla prima giornata del week end, ad esempio, va a spasso con la moda dei tempi ma di riflesso sembra “violentare” lo spirito della F1. Non si tratta di passatismo. Non c’entra nulla. Nuovo, d’altronde, non è affatto sinonimo di meglio. Avanti solo con le novità che possano apportare valore, mentre le idee che oltre confusione poco esprimono, lasciamole in un cassetto a prendere polvere. Chiuse a chiave.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Oracle Red Bull Racing – Formula Uno