Analisi Tecnica

Ferrari medita sul futuro: manovre per alzare il peso politico in F1

Ferrari sta attraversando una fase di transizione tecnica in F1. Parliamo di un progetto, denominato 676, che mira al così detto colpo di spugna verso il recente passato. Una taglio netto che possa in qualche modo fornire competitività alla nuova vettura. Per farlo le differenze rispetto alla SF-23 saranno molte. Tanto lavoro in tutte le parti della monoposto, per cercare di produrre una vettura all’altezza che possa avvicinarsi quanto più possibile alla solidissima Red Bull.

Il front-end è stato attenzionato a dovere. Troppo debole l’avantreno della rossa versione 2023, aspetto che di fatto ha condizionato la messa a punto dell’auto italiana per tutta quanta la campagna agonistica passata. Per la prossima opera di ingegneria aero-meccanica, i tecnici di Maranello hanno spostato il cono anti-intrusione verso il basso. Parliamo di circa 30 millimetri, essendo peraltro avanzato così da “inglobarlo” nel pavimento. Operazione che permette un aumento di volume dell’undercut.

Diversi centimetri cubici guadagnati che offrono benefici interessanti: una portata di flusso pulito superiore verso il retrotreno e l’aumento l’effetto outwash dell’auto. Disposizione che consente un’amministrazione migliore del tyre-wake. Considerando che la struttura vorticosa nella zona delle pance sarà parecchio differente, in aggiunta, il reparto aerodinamico della Ferrari con ogni probabilità ha studiato nuove strade progettuali per la porzione inziale del pavimento.

scatto relativo alla trasmissione della Ferrari SF-23

Altro tema decisamente importante riguarda giusto il fondo. All’interno dell’attuale corpo normativo vigente, infatti, questa componente delle wing car ricopre un ruolo fondamentale per la generazione del carico aerodinamico. Anche al posteriore dell’auto diverse novità faranno presenza, considerando che le dimensioni di cambio e differenziale sono state ridotte nel progetto 676 e, di riflesso, l’estrazione del diffusore sulla nuova Ferrari è aumentata.


Ferrari, peso politico pari a zero: riacquisire “potere” in F1 è necessario per tornare a vincere

Nel breve riassunto tecnico del primo blocco non abbiamo menzionato il sistema sospensivo. Nella fattispecie secondo le info raccolte, alcune modifiche, specie all’avantreno, saranno senza dubbio apportate per quanto riguarda la cinematica. Ma in F1 non esiste la sola tecnica. Oltre alla strategia che risulta spesso e volentieri decisiva nel week end di gara, c’è un altro aspetto sul quale Ferrari sta cercando di lavorare da tempo. Ci riferiamo al “peso politico” della scuderia che negli ultimi anni è stato tutt’altro che buono.

Senza andare troppo indietro nel tempo basti ricordare la faccenda Las Vegas dello scorso novembre. Situazione “oltremodo castigante”, dove la voce grossa di Frédéric Vasseur in conferenza stampa è stata addirittura messa sotto esame dalla Federazione Internazionale. Oltre il danno la beffa, insomma, tenendo presente che per colpa della negligenza dei commissari americani, la numero 55 di Carlos Sainz è dovuta partire ultima, limitando fortemente le aspirazioni di vittoria del Cavallino Rampante in terra americana.

Ferrari deve reagire sotto questo aspetto. A tal proposito ci sono alcune dichiarazioni interessanti che riguardano il recente passato, utili a farci capire come stanno le cose. Le parole sono di Modesto Menabue, motorista che abbandona il team italiano a fine 2019. Il modenese espone i fatti senza filtri. Riguardo a Las Vegas l’ex ferrarista si mostra indignato, sostenendo che “gente con palle non avrebbe messo le due vetture in pista“. Come dargli torto…

Modesto Menabue e Sebastian Vettel festeggiano sul podio la vittoria della Scuderia Ferrari

Per di più il nostro rincara la dose riferendosi allo “scandalo” sull’accordo Ferrari/FIA, citando il pasticcio venuto a galla sul potente propulsore che ha spinto le rosse durante la stagione 2019. Correre sulla linea che delimita la legalità trattasi di opera assai complicata. Per farlo, oltre a una conoscenza perfetta del corpo normativo, l’unità di intenti deve palesarsi. Aspetto che secondo l’ingegnere che ha militato in Via Abetone Inferiore N.4 per ben 40 anni è molto difficile da ottenere. Troppe “gole profonde” che chiacchierano oltre misura.

Il motore in questione era come quello Mercedes, ma se politicamente vali zero…“. Parole forti rilasciate alla web Formula1.it, che spiegano con fermezza la valenza della Ferrari al cospetto della FIA. La nuova dirigenza è a conoscenza dei fatti. Sa che la storica scuderia vale poco, in questo momento, ai tavoli che contano. Ragion per cui, una volta sistemato il gruppo di lavoro e fatto quadrato a livello tecnico, il prossimo passo mira a ripristinare una certa importanza politica perché, parliamoci chiaro, senza tale caratteristica vincere in F1 non è possibile.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari

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