Dichiarazioni

Red Bull, Adrian Newey: pressione vincente

Se esistesse una ricetta magica per creare le condizioni da cui scaturisce un dominio tecnico, di certo, il proprietario ne sarebbe ben geloso. Nel Circus iridato nulla si inventa e niente si improvvisa. Vincere in una serie così competitiva è difficile, farlo con tratti di dominanza assoluta è opera addirittura prometeica. Red Bull, che da Prometeo ha rubato l’arte di gestire il progresso, nel biennio della nuova Formula 1 ha scritto pagine difficilmente replicabili e lo ha fatto in virtù di scelte coraggiose ma anche ben ponderate.

Pianificazione e continuità. Questi i due concetti che a Milton Keynes seguono come fossero una stella polare che indica la rotta soprattutto nei momenti più scuri. Lo scacco matto alla Mercedes ha radici profonde che affondano negli anni in cui la squadra doveva far fronte alle deficienze di un propulsore (quello Renault, ndr) mai stato in grado di avvicinarsi alle prestazioni dei primi della classe. 

Stabilimento Red Bull Racing a Milton Keynes

In quegli anni, prima che arrivasse l’intuizione Honda che ha potuto ottimizzare la sua power unit in una stagione in cui ha usato l’allora Toro Rosso come cavia, si è compreso che bisognava spingere forte su altri ambiti, da quello aerodinamico a quello strategico, aree in cui oggi Red Bull è leader indiscussa. 

La crescita generale, sublimata da un propulsore diventato affidabile e iper efficace, è la base della vittoria del campionato piloti 2021, anno in cui sono state operate ulteriori scelte che, nei fatti, sono le fondamenta del dominio nella F1 di nuova generazione. 


Red Bull: mosse vincenti tecniche e politiche alla base dell’imperio

Adrian Newey, forse il vero segreto – che tale non è – dei successi della Red Bull ha ha spiegato che ad un certo punto, mentre la lotta tra Max Verstappen e Lewis Hamilton impazzava, si è scelto di creare, nel processo di definizione della RB18, una monoposto che si sposasse che la “formula gestione” che sarebbe scaturita dai nuovi regolamenti sacrificando le prestazioni del sabato per esaltare quelle della domenica, il momento che davvero conta per mettere fieno in cascina.

Adrian Newey – Oracle Red Bull Racing

È il modo in cui abbiamo sviluppato la vettura. Abbiamo cercato di dare priorità alle prestazioni in gara più che alle qualifiche”, ha spiegato a The-Race il genio nativo di Stratford-upon-Avon. “Abbiamo preso questa decisione nel 2021, quando abbiamo progettato la vettura, per cercare di dare priorità alle prestazioni in gara rispetto a quelle sul giro”.

Newey aveva compreso che, almeno in prima battuta, la nuova cornice regolamentare avrebbe reso i sorpassi più agevoli, cosa che ha determinato lo spostamento di priorità dal sabato alla domenica. L’ingegnere, prima di tutti, aveva capito che stava volgendo al termine la stagione in cui la pole valeva mezza vittoria. Questo significa essere su un altro piano temporale, di “pensare avanti” prevedendo scenari prima che si concretizzino.

Ma Red Bull ha vinto anche con l’arma della politica. Quando si stavano delineando le regole 2022 – che slittarono di un anno perché erano originariamente previste per il 2021, prima che il Covid scombussolasse piani già impostati – si riuscì a convincere i decisori ad allargare le maglie di un testo che si immaginava più rigido di quanto poi non sia stato. “Siamo riusciti a esercitare una certa pressione per ottenere un po’ di margine di manovra”, ha spiegato Newey facendo capire che la richiesta non era della sola franchigia austriaca. 

La fotografia del 2023: La Red Bull di Max Verstappen vanamente inseguita dai rivali

Una volta che le direttive erano state tracciate e girate ai comparti progettazione delle varie scuderie si è capito che un certo grado di flessibilità era dunque stato concesso. Il classico humus nel quale la fantasia di un ingegnere arguto come Newey ha potuto germogliare producendo frutti dolcissimi che hanno le sembianze dei record ottenuti in questi due anni.

Prodotti del genio umano che potrebbero bastare per tenere aperte le distanze determinando altri due anni di assolo sportivo. Questo è quanto si augurano gli uomini di Milton Keynes; questo, al contempo, è il supplizio che i rivali e i vertici della FOM vorrebbero che mai si realizzasse. Ma questa è una storia che sarà scritta nei prossimi mesi.


Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano