Formula 1

Red Bull: quel “trattamento squilibrato” necessario per dominare la F1

Verstappen è un vero fenomeno. Per questa ragione Red Bull si è “calata le braghe”, come si suol dire, sin dal momento che lo ha messo al volante dell’allora Toro Rosso. Dire il contrario sarebbe mentire. Ma d’altronde quando ti ritrovi tra le mani un talento del genere che potenzialmente può essere un valore aggiunto per la tua scuderia, tale atteggiamento è inevitabile. E allora ecco che al giovane pilota tutto o quasi è stato concesso. Un atteggiamento aggressivo, in pista e fuori dall’abitacolo nelle dichiarazioni, giustificandolo sempre e comunque in tutte le sue azioni.

In questo momento Max è un leader incontrastato. Un pilota che non sbaglia mai e trascina la squadra verso l’alto. Una individuo al quale aggrapparsi sempre e comunque, perchè l’estremo valore del suo lavoro fa una differenza davvero enorme. Tuttavia non è sempre stato così. Al contrario, in tempi non sospetti, il genio di Hasselt ha fatto sudare non poco tecnici, ingegneri dirigenti e chi più ne ha più ne metta. Ha sfasciato una miriade di vetture e buttato alle ortiche tanti risultati tramite la sua condotta super aggressiva.

Max Verstappen ai tempi della Toro Rosso

Per di più, in quei momenti la, difficilmente accettava le critiche, erigendosi con estrema arroganza su vette altissime. Le varie ramanzine non lo hanno mai toccato e forse è stato proprio questa una delle caratteristiche vincenti che non hanno limitato il suo grandissimo talento. Una maturazione arrivata con estrema calma. Una traiettoria di apprendimento dove tutto era concesso.

Red Bull, malgrado le tante dichiarazioni di facciata, lo ha sempre difeso anche quando era palesemente indifendibile. Stessa cosa la Federazione Internazionale che di fatto non lo ha mai veramente punito per certi atteggiamenti davvero al limite. Questa è la storia di Max in F1. È tutto scritto nero su bianco e le immagini in video che lo hanno ripreso durante la sua brillante carriera confermano quanto detto.


Red Bull: Verstappen? un trattamento tutto tranne che super partes…

L’introduzione del pezzo odierno risulta assai utile per commentare le parole di Christian Horner, esperto team principal della scuderia austriaca. Lo “Spice Boy“, infatti, con grande convinzione, sostiene che Verstappen non può recitare il ruolo di prima donna. Si parla di alcuni privilegi ma nulla di che, in pratica. Il tutto perché lo status del team non può assolutamente essere modificato per un pilota. Credere a queste parole non è così semplice, specie pensando al passato.

Un esempio? Il trattamento riservato a Daniel Ricciardo, messo da parte in maniera evidente a più riprese per favorire in tutto per tutto Max. “Un pilota non potrà mai diventare più grande della squadra”, una frase che Horner recita con convinzione. Anche in questo caso le sue parole non sembrano corrispondere alla realtà, specie se analizziamo la traiettoria di Verstappen all’interno del team.

“Senza gli individui al suo fianco e gli strumenti che gli sono stati messi a disposizione, Max non avrebbe mai ottenuto questi successi”. Una frase che in un certo modo smentisce il ragionamento di Horner in quanto, appunto, l’effort speso nei confronti dell’olandese supportandolo oltremodo a discapito altrui è storia vera. Accessibile a chiunque.

Christian Horner, team principal Oracle Red Bull Racing

Poi si parla di equilibri. Di stabilità e coesione dentro la squadra. Ovviamente un solo pilota non può vincere. Senza una macchina competitiva nessuno in F1 è in grado di inanellare la serie di trionfi che Max ha messo assieme negli ultimi anni. Ma questo famoso equilibrio nella squadra ora raggiunto in precedenza non faceva presenza, perchè tutto quanto il team, senza mezze misure, pendeva dalle labbra di Verstappen.

Nessuno dice che l’atteggiamento Red Bull fosse sbagliato. Per contro si è dimostrato più che vincente e in questo momento si raccolgono i frutti di tale provvedimento. Tuttavia, a cosa fatte, dall’alto del dominio tecnico raggiunto, affermare con estrema scioltezza che Verstappen ha “solo” qualche occhio di riguardo pare assai riduttivo. Forse potrebbe essere così in questo momento (dubitiamo), ma di certo non lo è stato per anni.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Zander Arcari