Formula 1

F1/ Ferrari, la valenza dei test in Bahrain: spettro di altri anni sabbatici

Ferrari ha presentato la vettura di F1 2024 e si attendono conferme in pista. Ma se la rossa non ha sorpreso per le sue forme, non possiamo dire lo stesso della Red Bull RB20, una monoposto dalle soluzioni senza dubbio inedite che ha lasciato a bocca aperta gli addetti ai lavori per le soluzioni aerodinamiche ideate dall’equipe di Newey. Sui social serpeggia la paura che il prossimo mondiale si deciderà già durante i pre-season test in Bahrain, non ci resta che attendere per capire.

L’ultima creatura ideata dalla scuderia di Milton Keynes fa riflettere, nonostante il modello dello scorso anno sia stato imbattile. Tuttavia, come detto, il solo responso della pista potrà confermare quelle che per ora sono solo comunque sensazioni. Del resto anche la Mercedes W13 sembrava essere arrivata dal futuro e poi fallì miseramente, fortemente affetta dal porpoising che la rendeva praticamente inguidabile. Viceversa la SF-24 è sembrata meno sfidante. Tra pochi giorni c’è in gioco la roadmap di progettazione delle auto del prossimo biennio.


F1,Ferrari: l’importanza di avere una piattaforma competitiva

Durante gli scorsi mesi tutti i dipartimenti tecnici delle scuderie hanno estremizzato i rispettivi progetti, in quanto la competitività delle monoposto 2024 consentirà di schedulare il lavoro dei prossimi due anni in modo molto differente. Avere una piattaforma competitiva nella stagione che sta per iniziare, infatti, può far dedicare dedicare minori risorse sul progetto del 2025.

Questo in quanto le vetture del prossimo anno potrebbero essere, con ogni probabilità, delle logiche evoluzioni di 2024. Un fattore fondamentale considerando la rivoluzione regolamentare del 2026. La FIA ha imposto ai team l’inizio dello sviluppo sulle le wing car di seconda generazione a partire da Gennaio 2025. Risulta più che evidente come da quella data le scuderie allocheranno la maggior parte delle risorse umane e tecnologiche per arrivare ai nastri di partenza della stagione 2026 con un mezzo competitivo.

la F1-75 di Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) dopo il rogo nel Gran Premio dell’Austria edizione 2022

Per questa ragione il 2024 sarà un campionato molto intenso per gli ingegneri, in quanto la continuità regolamentare potrà essere sfruttata al massimo sino alla seconda parte del campionato 2024. Nessun team prolungherà lo sviluppo delle monoposto 2025 a scapito del nuovo corso regolamentare. Chi ha sbagliato il progetto 2024, quindi, potrebbe trovarsi nella medesima situazione della Scuderia Ferrari nel 2020.

All’epoca il Cavallino Rampante, cosciente del ritardo prestazionale dalla vetta, per il campionato successivo puntò su una semplice evoluzione della sfortunata SF1000, senza alcuna velleità di successo in attesa della rivoluzione regolamentare del 2022. Una scelta che pagò solo nella prima parte del 2022, prima che i frequenti problemi di affidabilità alla power unit della F1-75 e la fatidica TD039 cancellassero i sogni di gloria della rossa.


F1: Ferrari non può permettersi altri anni sabbatici

Per le suddette ragioni, in casa Ferrari i test della prossima settimana stanno facendo tremare i polsi ai responsabili della GES. Non c’è più margine per altri anni sabbatici. Senza giri di parole: se la rossa dovesse essere in ritardo rispetto alla concorrenza, potrebbero iniziare a rotolare altre teste nei ruoli apicali della scuderia che operano in posizioni più importanti nella struttura organizzativa del Cavallino Rampante, sin dal precedente mandato affidato a Mattia Binotto.

L’investimento futuro sui piloti non può essere vanificato da tecnici che da anni non riescono a realizzare un progetto vincente. L’arrivo di Hamilton unitamente al rinnovo a lungo termine di Leclerc è un messaggio chiaro: si punta all’eccellenza e questo diktat vale a tutti i livelli organizzativi. Ancora qualche giorno e tutti dovranno inevitabilmente scoprire le carte, presentando le auto al completo.

Enrico Cardile, DT ad interim della Scuderia Ferrari al termine del GP di Monaco, affiancato da Riccardo Adami e Diego Ioverno, supplente di Mekies al muretto box della rossa

Non possiamo escludere, nel mentre, che determinare scuderie offriranno i primi spunti relativi agli up-date e, di riflesso, inizieranno a fare sul serio con il cronometro almeno nei long run. Lo scorso anno al team di Maranello e ai piloti bastò mezza giornata di test per comprendere la scarsa competitività della SF-23. I fan della rossa a distanza di dodici mesi sperano di non assistere a un remake del genere…


Autore: Roberto Cecere –@robertofunoat

Immagini: Scuderia Ferrari

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Roberto Cecere