Formula 1

Mercedes: lo “scippo tecnico” Ferrari prende forma. Hamilton prossimo Exor ambassador?

Mercedes ha ricevuto una bastonata mica da ridere. La perdita di Hamilton rappresenta una sconfitta interna che alla scuderia tedesca peserà parecchio. Le ragioni sono diverse e le commenteremo in questo articolo. Prima, però, qualche aggiornamento sulla vettura 2024. Secondo le indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, infatti, gli ultimi risultati ottenuti tramite i potenti calcolatori in fabbrica non lasciano tranquilli come vorrebbero, gli uomini del team di Brackely.

Una certa apprensione riguarda la capacità della vettura di gestire i flussi in relazione al carico sviluppabile tramite in fondo. Come sappiamo, la W15 nasce su basi precise, assai differenti rispetto all’impostazione passata. Proprio per questo vige una certa ansia relativa alla “validazione” del progetto. Questo non significa che gli ex grigi non credano nella vettura. Tuttavia qualche dubbio resta, e solo la pista sarà in grado di cancellarlo o confutarlo.

La fase di assemblaggio è terminata e si è passati al “seven-post rig“, banco dinamico dove simula bump e cambiamenti di camber. Parliamo di un procedimento cruciale che, tramite le basi di appoggio, crea precise sollecitazione meccaniche. Oltre a testare l’affidabilità dell’auto si mira a verificare la condotta della W15 a livello sospensivo, aspetto determinante in questa era regolamentare. Come sappiamo la dinamica del veicolo si attesta come dettame chiave per le wing car, in relazione all’amministrazione delle altezze da terra.

Lewis Hamilton a bordo del cockpit della Mercedes W15

Elemento tramite il quale si cerca di garantire la corretta quantità di spinta verticale alla monoposto in tutte le fasi di marcia. Le prime prove non hanno convinto appieno gli ingegneri del reparto deputato che però, come detto, aspettano con ansia il primo shake down per verificare la corretta dinamica. Nessun particolare allarme, nonostante qualche piccolo inghippo che potrebbe rallentare la corretta messa a punto della vettura nelle prime uscite stagionali.


Hamilton faraonico in Ferrari

Torniamo all’incipit del pezzo. Iniziamo con il commentare le reazioni dei protagonisti, in questo caso il team principal e co-proprietario Mercedes. il manager austriaco ha raccontato dell’incontro segreto di mercoledì scorso con il sette volte campione del mondo. Un breve rendez-vous dove Lewis ha “spezzato il cuore” all’amico di 1000 avventure. Sì, perché malgrado da uomo scafato Wolff abbia contenuto le sue emozioni, è facile immaginare che la perdita di Hamilton non lo abbia lasciato indifferente, tutt’altro.

Non più tardi di qualche settimana, infatti, Toto “sviolinava” sul Re Nero definendolo l’arma giusta per tornare al successo, per vendicare la terribile Abu Dhabi 2021 e cercare di ricucire una ferita purtroppo ancora aperta. E invece è arrivata la doccia fredda. Un fulmine a ciel sereno in quanto, sino ad allora, la condivisione del prossimo futuro concernente il “piano di bonifica” era totale. Così non è stato, evidentemente.

John Elkann CEO (Scuderia Ferrari) pizzicato a chiacchierare con Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) . Gran Premio dell’Emilia Romagna 2020

L’ambizione di Lewis ha spezzato questa partnership che, a suon di milioni, porterà il campione pluripremiato a Maranello. Stipendiato da Via Abetone Inferiore 4, Hamilton riceverà gratifiche enormi. Emolumenti faraonici. Le cifre sono davvero alte e per di più, a quanto è dato sapere, si vocifera che il britannico potrebbe partecipare a un fondo di investimento comune con la Exor, holding finanziaria olandese controllata da John Elkann e relativa famiglia.

Parliamo di connubio che sarebbe in grado di arricchire non poco le già laute casse dell’inglese che, contestualmente, si trasformerebbe in una sorta di “ambassador” del marchio in questione. Risulta sempre complicato parlare di cifre in questi casi, ma l’operazione potrebbe fruttare, tra stipendio, bonus vari, sponsorship e investimento, una cifra pari a 400 milioni di euro. Cifre da capogiro anche per un fenomeno del calibro di Lewis.


Il massiccio recruiting Ferrari “saccheggia” l’esperta fucina di Brackely

In F1 per vincere bisogna affidarsi agli inglesi. Quante volte abbiamo sentito opinioni del genere quando si parla di Ferrari. E in effetti l’epoca d’oro di Schumacher portava in dote diverse menti britanniche. Forse John Elkann ci ha pensato su e considerando la sua impronta internazionale ha deciso di “dipendere” un po’ meno dall’Italia su determinate “questioni”. Una scelta peraltro risaputa, dal momento che Frederic Vasseur, tempo addietro, in più di un’occasione ha ribadito la spesa all’estero tramite nomi che avrebbe fatto rumore.

Loïc Serra ha ricoperto il ruolo di Head of Vehicle Performance in Mercedes. Disquisendo sul tecnico in questione, benché non lo si possa definire una mente geniale al pari di Adrian Newey, dobbiamo senz’altro riconoscere che l’arrivo dell’ingegnere di origine francese va definito “colpo ad effetto”. Il reclutamento del cinquantunenne nativo di Nancy nasce dall’astuzia del connazionale Frederic Vasseur che, approfittando della maretta relativa alle divergenze sull’impostazione “zero pod” voluta da Mike Elliot, ha strappato il tecnico ai tedeschi.

Loic Serra, ex performance director Mercedes e prossimo tecnico Ferrari

Una manovra importante che porta con sé pesanti strascichi, dal momento che nella mossa del secolo “Hamilton in Ferrari“, più di una buona parola è stata messa da Loïc Serra. Inoltre, ci è dato sapere che l’arrivo di Lewis a Maranello potrebbe innescare una reazione a catena. Una specie di “scippo tecnico”, come quello Red Bull di qualche anno fa, per intenderci. Non è infatti fantascienza pensare che un nugolo importante di menti pensanti, che sino ad ora hanno lavorato a Brackely, potrebbero trasferirsi in Emilia Romagna. Una migrazione che aggiungerebbe più di una “cifra” al valore del team italiano.


Autore: Andrea Bovone

Immagini: Scuderia Ferrari Mercedes AMG F1 Team

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