Leclerc si appresta a disputare la sua sesta stagione in Ferrari. Un campagna agonistica che sta per prendere il via, dopo aver testato la SF-24 nella cornice mediorientale del Bahrain. Nonostante i pronostici a senso unico, tutti i fan sperano di assistere a un Gran Premio avvincente come nel 2023, quando Charles e Max duellarono diverse volte per accaparrarsi la leadership della corsa. Solo gli ingegneri dei team, al momento, sono in grado di capire chi si è nascosto e in quale misura.
Del resto le sole tre giornate di prove in pista dovevano fornire riscontri non solo funzionali alla gara inaugurale di sabato prossimo. Pertanto il lavoro delle scuderie è stato a largo spettro. La necessità, in primo luogo, era quella di verificare la giusta correlazione dati acquisiti rispetto alle simulazioni effettuate nel contesto virtuale. La squadra di Maranello si appresta a iniziare il campionato con rinnovato ottimismo. Non ci sono volti scuri come lo scorso anno, ma nemmeno le certezze dei test invernali del 2022, dove la F1-75 dimostrò di avere le carte in regola per lottare al vertice.
Il Cavallino Rampante spera che il 2024 non venga ricordato come l’ennesima stagione di transizione, condita da qualche affermazione fortunosa o giù di li. Gli alfieri della rossa sono chiamati a realizzare uno step per fronteggiare le future sfide con più autorevolezza. Per Sainz si tratta dell’ultimo anno in Via Abetone Inferiore 4 e senza un contratto siglato per le prossime stagioni, nell’imminente campionato dovrà esprimere il meglio di sé stesso per sedersi al tavolo delle negoziazioni con ottime credenziali verso le sue nuove avventure.
Per Leclerc, invece, si tratterà della prima stagione in Ferrari dove potrà essere considerato senza come prima guida della squadra italiana . Un’investitura implicita a valle di un rinnovo contrattuale a “tempo indeterminato” e della contestuale stagione di commiato del compagno iberico. A questo punto il management della rossa pretende dal monegasco autorevolezza e spalle larghe, per prendersi sulle spalle il team non solo quando è seduto all’interno dell’abitacolo.
La velocità di Leclerc non è mai stata messa in discussione, ma per essere in grado di rivaleggiare con il futuro teammate, il ferrarista dovrà lavorare sodo su ste stesso. Questo considerando alcune piccole debolezze evidenziate nel confronto con un buon pilota come Sainz ma non, certamente, al livello stratosferico di Hamilton. Se nell’immaginario collettivo e probabilmente nella realtà dei fatti Charles è superiore a Carlos, nei tre anni di convivenza il pilota iberico non è stato stracciato da Charles a livello di numeri.
Al netto di sfortuna, noie tecniche e strategie strampalate, Leclerc si è macchiato di qualche errore gratuito di troppo nelle scorse stagioni. Monaco 2021, Paul Ricard 2022, Imola 2022, Australia 2023 e Olanda 2023, solo per citarne alcune, sono sbavature che il talento della rossa non potrà più permettersi. Alzare l’asticella significa sfiorare la perfezione sotto ogni punto di vista. Un po’ quello che ha fatto e sta facendo Max Verstappen da 3 anni a questa parte, visto che la parola errore pare non rientri più nel suo vocabolario, oramai.
Un’altra area di improvement è sicuramente la gestione degli pneumatici in gara, contesto nel quale Charles apprese molto nel corso della “convivenza” con Sebastian Vettel. Ma l’aspetto forse più importante di tutti riguarda la necessaria autorevolezza nelle fasi cruciali di gara, specie quando sono molto complesse dal punto di vista strategico. Appurato che il sodalizio Xavi Marcos/Leclerc non passerà alla storia come la migliore coppia tra ingegnere di pista e pilota, è proprio nella visione della corsa che il monegasco dovrà effettuare il salto di qualità più importante.
Fra dodici mesi, dall’altro lato del box, arriverà un pilota “ossessiva” che necessità avere sotto controllo tutti i dati relativi alle proprie performance e di quelle dei suoi competitor. Provvedimento sul quale ha costruito tanti dei suoi successi, anche grazie alla perfetta sintonia con il suo storico ingegnere di pista Peter Bonnington che, spiace dirlo, è di tutt’altro livello rispetto allo spagnolo della rossa. La sinergia tra Bono e Lewis, così come quella tra Verstappen e Lambiase, è una delle ragioni di successo del pilota, dove il carisma è una qualità innata.
Ricorderemo infatti che in diverse (troppe) occasioni, nel recente passato e non, le richieste di Charles non sono state assecondate dal muretto Ferrari. Una scarsa considerazione rispetto alle indicazioni del pilota. Per essere il “faro” del team anche negli anni a venire. Leclerc dovrà lavorare duramente sui punti menzionati, per crescere e farsi trovare pronto nella sfida con una leggenda vivente della F1 come il sette volte campione del mondo Sir. Lewis Hamilton
Autore: Roberto Cecere –@robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari