Ferrari 066/10, la sigla del propulsore che spingerà le due SF-24 nel prossimo mondiale. Parliamo di un motore endotermico super potente, accompagnato da un parte ibrida che l’anno scorso ha raggiunto una buona stabilità. Il cuore pulsante della monoposto che “pretende” realizzare un chiaro step in avanti nel 2024. Vincere battendo la Red Bull non sarà affatto semplice.
Così come non lo sarà tenere dietro Mercedes e McLaren, squadre alquanto agguerrite e in netta ascesa. Non è infatti questo l’obiettivo realistico della scuderia modenese. Il piano della rossa mira alla costruzione di fondamenta solide sulle quali appoggiare le ambizioni future. Il raggiungimento di un target richiede eccellenza, consapevoli che per costruire un ciclo vincente serve tempo, applicazione massima e tanto know how.
Operazioni in atto per rafforzare il pacchetto. In questo il team di Via Abetone Inferiore 4 si sta muovendo bene, sotto traccia, piazzando colpi importanti che facciano rumore. Diversi i tecnici reclutati per rimpolpare la GES. Un nugolo di menti pensanti già operative, alla quale verrà sommato un valore supplementare, nei prossimi mesi, con l’arrivo di ulteriori ingegneri. Nel mentre il progetto 676, al secolo Ferrari SF-24, è in fase di analisi tramite i “seven-post rig“.
Parliamo della tecnologia che la F1 utilizza attraverso i banchi dinamici, strumenti che simulano bump e imperfezioni dell’asfalto. Dispositivi molto utili per corroborare il corretto funzionamento della vettura simulando peraltro i cambiamenti di camber, tema assai rilevante per studiare nei minimi dettagli il “comportamento dinamico” della monoposto, in relazione agli schemi sospensivi adottati che, come sappiamo, sulla nuova vettura italiana vedranno modifiche relative alla mera cinematica.
Secondo le informazioni racimolate dalla nostra redazione, Ferrari sta sfruttando ogni piccola possibilità a sua disposizione. Lo ha fatto di recente tramite i test Pirelli a Barcellona. Una due giorni dove il Cavallino Rampante ha lavorato su diverse configurazioni per testare il consumo gomme. Come sappiamo il corretto utilizzo delle coperture risulta di vitale importanza in F1, in particola modo per le attuali wing car.
Parliamo di un cruccio che, come abbiamo spiegato ancora di recente, il team di Maranello ha deciso di “attenzionare” al massimo con l’obiettivo di cancellare il rendimento non ottimale. D’altronde lo sappiamo: avere a disposizione un ottimo livello di competitività in qualifica, quando la vettura imbarca pochi chilogrammi di benzina, e poi non saperlo tradurre su pista con alto quantitativo di carburante a bordo, fa si che tutti gli sforzi profusi da tecnici e ingegneri siano vani.
D’altra parte, in F1, Sprint Race a parte, i punti vengono spartiti la domenica. E allora ecco che un “mini pool” di individui specializzati sulla dinamica del veicolo fa presenza. Un provvedimento assai necessario per dare continuità al lavoro svolto durante la scorsa campagna agonista. Ci riferiamo anche alle modifiche al software che controllano la power unit 066/10. “Ordinanza” tecnica che ha portato non pochi vantaggi alla rossa.
Una fase di accelerazione meno aggressiva che però non ha cambiato uno dei pregi della Ferrari: la grande trazione che durante gli ultimi due mondiali il team italiano ha saputo mostrare. Ne abbiamo parlato diverse volte nel corso del campionato 2023, sostenendo come la SF-23 abbia realizzato un primo e piccolo step nella mera amministrazione delle coperture. Fattore che peraltro ha ridotto i consumi di carburante dell’unità di potenza.
Prerogativa raggiunta che ha offerto la facoltà di spingere al massimo sulle rette, senza però incorrere a fastidiosi tagli di potenza sui lunghi rettilinei dei vari tracciati che compongono il sempre più ricco calendario della F1. Un lavoro che in Spagna, test Pirelli, è stato ripreso per verificare ulteriori impostazioni operative. Non è un segreto, infatti, come la power unit di Maranello in questo momento sia la migliore.
Per questo i motoristi stanno cercando di affinare ulteriormente quest’arma “micidiale”, per sfruttarla al massimo anche il relazione allo “scottante tema penumatici”. Inoltre, a quanto sappiamo, molti sforzi sono stati profusi per rendere ottimale l’affidabilità. Non ci resta che attendere i pre-season test, 21,22 e 23 Febbraio a Sakhir, dove la validazione del “compiti” svolti dovrà essere confermata, poiché in F1 contano solo i fatti e non le belle parole di contorno.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Nicolas Carpentiers – @NicolasF1i