La Ferrari SF-24 finalmente si è svelata al mondo. Una vettura parecchio differente che sebbene a prima vista è stata definita convenzionale mostra soluzioni comunque interessanti. Non possiamo sostenere che la rossa targata 2024 sia innovativa. L’obiettivo non era certo questo. Al contrario, come abbiamo raccontato durante gli ultimi mesi, la volontà mirava a produrre una monoposto educata.
Un’auto più mansueta della sua progenitrice, in grado di sfruttare i dettami tecnici fattuali dell’attuale corpo normativo. Il gruppo di lavoro a Maranello ha profuso sforzi solamente in questa direzione, capeggiato dalla mente di Enrico Cardile, tecnico di spessore che non va affatto bistrattato. L’italiano ha il fatto suo e tramite il progetto 676 ha tutta l’intenzione di dimostrarlo.
Attenzione, avviso ai naviganti. Questo non significa che l’ultima opera di ingegneria aero-meccanica del Cavallino Rampante farà faville, piazzandosi davanti a tutti ogni domenica. D’altronde la concorrenza è molto agguerrita. Abbiamo visto la Aston Martin AMR23 che al momento pare rinnovata nei concetti nella maniera corretta. Senza contare McLaren e Mercedes che domani faranno presenza e l’attesissima Red Bull.
La vettura austriaca fa paura, è inutile nasconderlo. Tramite un semplice foto scattata dalle tribune di Silverstone, sfuocata e dalla lunga distanza, ieri abbiamo visto come Adrian Newey ha pensato a una soluzione molto interessante nella zona dei side pod. Una conformazione del “vassoio” passionato davanti agli inlet delle pance davvero singolare, utile a incrementare la zona dell’undercut per generare un effetto outwash maggiore.
Tenendo presenti le considerazioni espletate nel paragrafo precedente, dobbiamo pensare che ci vuole tanta calma in questo frangente. Si deve essere consapevoli che, sebbene la Ferrari SF-24 pare nata bene e le primissime valutazioni nelle sole 5 tornate di ieri fanno ben sperare, la validazione del progetto 676 necessita test decisamente più probanti. Senza dubbio i 200 km che svolgerà in giornata forniranno riferimenti decisamente più probanti.
Nel mentre possiamo commentare le prime parole del team principal della rossa che finalmente ha tra le mani una vettura nata sotto il suo mandato esecutivo. Frederic sostiene che i provvedimenti svolti durante l’inverno avevano uno scopo preciso: lavorare sui punti deboli. La banalità del ragionamento non può essere comunque criticata in quanto era la cosa da fare.
La rossa targata 2024 doveva portare con se una caratteristica: fornire ai propri piloti un handling assolutamente più congruo alla situazione. Il progresso in tal senso pare abbia fatto presenza, confermando le buone sensazioni attraverso i feedback dei piloti. Per il resto possiamo dire che una delle prerogative assenti durante gli ultimi anni che di fatto ha inficiato negativamente sul rendimento risponde al nome di aggiornamenti.
Una questione tediosa che ha spento sogni e speranze, durante le stagioni dove la Ferrari aveva prodotto una vettura con una buona base tecnica. Per questo già dalla scorsa annata il leitmotiv è cambiato, cercando di migliorare la macchina ad ogni singolo week end. Anche sotto il profilo dell’impostazione relativa alla mera messa a punto. Un’impostazione aggressiva per migliorare le performance che dalla prossima campagna agonistica diventerà un must indispensabile.
Continuare a percorrere lo stesso sentiero operativo spingendo. Farne un punto di forza, insomma, perchè l’unione di intenti non può assolutamente mancare. Tematica che ci fa riflettere sulla posizione di Carlos Sainz, appiedato dalla Ferrari ma che dovrà recitare il ruolo di co-protagonista, ancora per una stagione, al fianco di Charles Leclerc. Sotto questo profilo il manager di Draveil nutre zero dubbi, in quanto considera lo spagnolo un serio professionista.
Si aspetta da lui un atteggiamento integerrimo, perché malgrado sarà escluso sotto determinati aspetti tecnici, al volante della SF-24 dovrà mostrare tanta empatia verso. Un rapporto che deve consolidarsi malgrado l’iberico abbia la data di scadenza sulla schiena. Una fiducia che non può mancare. In ultima istanza, riportiamo una risposta “curiosa” di Fred relativa a chi vincerà il titolo l’anno prossimo: “Vediamo a dicembre…”
Autore: Alessandro Arcari –@berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari