Mercedes ha svolto la prima giornata di test a bordo della W15. Sebbene non siano mancati alcuni intoppi di gioventù, il programma di lavoro pensato dal team di Brackely è andato comunque in onda. Tanta concentrazione su se stessi, insomma, sebbene buttare un’occhio agli avversari è sempre interessante. Lo è a maggior ragione considerando la Red Bull, scuderia che ha messo in pista un’auto che potenzialmente pare possa essere strepitosa ancor di più della progenitrice.
Wolff, team principal e co-proprietario Mercedes, non nasconde una certa preoccupazione in tal senso. L’austriaco sostiene che la RB20 resti lassù, mentre gli altri se la giocano un po’ tutti assieme. Per il resto ricorda un fattore molto importante in questo regolamento: la fattualità della vettura al di sotto della veste aerodinamica. Fondo e chiglia della monoposto, per intenderci.
I bolidi nuovamente grigi, almeno in parte, possiedono un base di partenza senza dubbio migliore rispetto alla scorsa annata. Toto lo ricorda, consapevole che la stagione 2023, in pratica, come d’altronde per Ferrari, è stata un sorta di esame continuo. Ogni sessione disponibile. Campo di allenamento per costruire il know how necessario a non farsi trovare impreparati. Così è stato. Resta da capire il livello competitivo della W15.
Si perchè l’ultima opera di ingegneria aero-meccanica degli anglo-tedeschi mira a un preciso scopo: aprire un nuovo ciclo che si protrarrà sino alla nuova era regolamentare che entrerà in vigore dal 2026. Sino ad allora la curva di apprendimento sarà continua. Percorsa con vigore e dettami tecnici nati dagli errori passati. Senza dilungarci ancora in “convenevoli” spostiamoci su concetti più concreti.
Essenzialmente possiamo sostenere che le correzioni alla guida che abbiamo apprezzato in merito alle difficoltà maggiori incontrate dalla Mercedes sono inerenti, dopo una prima analisi della W15, alla messa a punto della monoposto. Non parliamo pertanto di un comportamento cronico che si presenterà su ogni pista. L’instabilità posteriore non è ancora a posto, grattacapo che il team di Brackely si porta dietro dallo scorsa annata.
Sappiamo che per l’auto 2024 è stato speso molto tempo proprio in quest’area. Sforzi profusi che al momento ricalcano quando accaduto sulla W14. Parliamo quindi di perdite di carico a determinati range di velocità, in in quanto il fondo non è parso ancora in grado di lavorare al meglio in tutte le condizioni di marcia. Proprio per questo nella primavera erano stati modificati gli elementi interni della sospensione.
Sulla nuova vettura, per dare continuità all’anelito tanto bramato, i tecnici hanno rinnovato completamente lo schema sospensivo al retrotreno passando al sistema push-rod. Il “motion-ratio” pertanto è assai differente. Cerchiamo di spiegarlo con parole più semplici: il rapporto tra il movimento del componente elastico rispetto al quello del puntone è cambiato. Provvedimento che richiede settaggi diversi degli elementi interni, quali barre anti rollio, di torsione e damper.
Osservando la Mercedes in questa prima giornata di test in Bahrain, si evince una certa difficoltà nel gestire l’handling in fase d’uscita. Un posteriore troppo leggero in molti casi che va sommato all’eccessiva rotazione della monoposto. Stabilizzare il retrotreno, quindi, resta l’obiettivo numero uno. Prerogativa che, a quanto appreso dalla nostra redazione, può essere raggiunta con il giusto set-up capace di deliberare tutto il potenziale ancora inespresso sotto questo profilo.
Per quanto concerne i punti positivi della W15, va sottolineato un buon atteggiamento nei diversi e complicati cambi di direzione presenti nella pista di Sakhir. Sebbene raggiungere l’apice in linea generale non è mai stato un problema, tuttavia la trazione della vettura non ha espresso valori importanti come per Ferrari o Red Bull. Domani, tramite il bagaglio tecnico racimolato, si procederà con una nuova messa a punto rivista e corretta per rendere effettivo questo nuovo posteriore della Mercedes.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Mercedes AMG F1 Team