AlphaTauri

Partnership VISA/Red Bull: il “disegno d’indipendenza” di Christian Horner?

Red Bull fa parlare di se. Per il caso Horner e la sponsorizzazione Visa per la sorella minore Racing Bulls. La vigilia del mondiale caratterizzata da eventi senza precedenti, ha portato in secondo piano una operazione finanziaria tra le più importanti per una squadra di F1. Visa, leader mondiale nei pagamenti digitali, facilitando le transazioni tra consumatori, commercianti, istituti finanziari ed enti governativi in ​​oltre 200 paesi e territori, ha stretto un rapporto di collaborazione pluriennale con il colosso austriaco .

L’accordo, che rappresenta il più grande patrocinio sportivo globale di Visa in oltre 15 anni, comporta la denominazione della partnership Visa Cash App RB F1 Team, vettura attenzionata tramite la nostra analisi tecnica, sia per l’Academy che per la scuderia che durante il 2023 ha fatto incetta di titoli. Il logo, infatti, dovrebbe fare un certa presenza anche sulle RB20 e sulle vetture dei rispettivi team della F1 Academy. La novità è questa: per la la prima volta il main sponsor di una monoposto del gruppo Red Bull sarà un colosso fuori dal perimetro dei partner tecnici.

la nuova Racing Bulls VCARB 01

Sono lontani i tempi in cui il title sponsor era egli stesso un costruttore (Aston Martin, nda), adottato nel 2019 quando le monoposto della scuderia di Milton Keynes iniziò la collaborazione tecnica con Honda. Mentre Alpha Tauri era una semplice vetrina per la linea di abbigliamento del colosso austriaco che non portava benefici economici diretti, il partenariato Visa garantirà introiti che potrebbero innalzare il livello di competitività del team faentino e, di riflesso, aiutare non poco i piani totalitari futuri.


Red Bull/Visa: per la prima volta nella storia, il main partner Red Bull non è sponsor di sè stessa

La svolta epocale è molto chiara, lampante. Come detto, per la prima volta nella sua gloriosa storia, il team delle lattine non sarà sponsor di sè stessa e della propria linea dei vari prodotti. Questa svolta epocale consente alla scuderia ubicata in Emilia Romagna di poter investire in tutto ciò che non rientra nel computo del budget cap. Secondo le fonti in nostro possesso, l’accordo tra Red Bull e il suo socio monetario ha un valore superiore ai 20 milioni di dollari per stagione.

Considerando che all’interno del comunicato si menziona a chiare lettere la partnership anche con l’ammiraglia del gruppo austriaco, ovvero il team attualmente campione del mondo, la collaborazione di Visa potrebbe essere il primo passo verso l’indipendenza economica dei due team dal gruppo thailandese. Risulta pertanto evidente come l’anima inglese della squadra non gradisca alcun tipo di ingerenza che possa disturbare i piani operativi.

Cosi inclusi e esclusi nel computo del budget cap – Credit: @robertofunoat

La rottura dell’accordo con Porsche quando tutto sembrava concluso ne è la dimostrazione pratica. Il desiderio di indipendenza è poco gradito nel quartier generale di Red Bull Sport in Austria. Dopo la morte di Dietrich Mateschitz, fondatore della Red Bull, Oliver Mintzlaff è stato eletto nuovo CEO e di riflesso capo del ramo sportivo del marchio di bevande energetiche. Le recenti vicissitudini che hanno travolto Christian Horner potrebbero non essere casuali, nei tempi e nei modi.

Il capace team principal originario di Leamington SPA, nei suoi 19 anni di esperienza a capo della scuderia austriaca ha dato dimostrazione di voler creare un gruppo del tutto autonomo e capace di sostenersi sotto vari aspetti. Contesto dove si colloca la divisione Powertrains nonostante il supporto di Honda resti tuttora vitale. Dopo l’affaire “Horner Gate” capiremo se la lotta intestina all’interno del gruppo è mirata alla cessione del ramo sportivo del motorsport di cui Horner è l’artefice oppure trattasi di mossa per aumentare il controllo dell’headquarter austriaco sugli asset della F1.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Visa Cash App RB F1 Team

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Roberto Cecere