F1. Con il terzo posto conquistato in Bahrain in sella alla SF-24, Carlos Sainz ha fatto capire, semmai ce ne fosse bisogno, che quest’anno sarà più determinato che mai. La Ferrari lo ha fatto fuori per il 2025, al suo posto gli è stato preferito un sette volte campione del mondo, Lewis Hamilton, una scelta che può stare nella logica delle cose, ma che certamente non avrà fatto piacere all’alfiere spagnolo, il quale ha giurato comunque amore eterno alla Rossa di Maranello, nonostante tutto.
La carriera di Sainz dunque è a un bivio: diverse le opportunità per il madrileno, il quale osserva con pazienza l’evolversi di un mercato sopito fino a pochi giorni fa, ma che potrebbe scoppiare da un momento all’altro, magari con qualche colpo di scena che bolle in pentola. E allora le opzioni Red Bull, Mercedes, Aston Martin o Audi sono tutte valide, più o meno equiparabili, ma di tempo ce n’é, perché siamo certi che un pilota come Carlos non faticherà a trovare una squadra importante in grado di dargli un sedile competitivo.
Una cosa sembra essere chiara: Sainz non farà il maggiordomo a Leclerc. Lo spagnolo ha dimostrato già in Bahrain di non guardare in faccia nessuno, men che meno il suo compagno di squadra. Dopo un inverno di attesa per entrambi in merito al rinnovo di contratto, perché ci si aspettava che tutti e due i Carletti sarebbero stati riconfermati, il dente di Carlos deve essere più avvelenato che mai, è nella indole di ogni pilota, ed è assolutamente comprensibile.
Sì, Sainz è un professionista e si comporterà da tale qualora ce ne dovesse essere bisogno, ma al momento non ci sono le condizioni affinché si metta a disposizione della squadra italiana di F1 per qualsivoglia ordine di scuderia volto a favorire il monegasco, di fatto il numero uno tra i piloti Ferrari in questo momento. Sì, perché approfittando anche dei problemi avuti da Leclerc in Bahrain, Sainz lo ha attaccato duramente in pista per più di un’occasione, facendo le spallucce larghe e mandando un messaggio chiaro a tutti.
Eppure lo abbiamo visto già negli anni passati, specialmente in più occasioni, nel 2022: Carlos non si è mai sentito il secondo pilota, nonostante il divario con Leclerc in più frangenti sia stato alquanto netto, e in quell’annata non sono mancate le scaramucce tra i due, complici anche delle scelte scellerate da parte degli strateghi Ferrari, vedi Monte Carlo e Silverstone, le quali hanno consapevolmente sfavorito il monegasco, in quel momento in piena lotta per il mondiale, non dimentichiamolo, e fatto un favore al numero 55 (oltre che a Verstappen), e tra queste ci fu anche una vittoria per lo più regalata, inutile dire o pensare il contrario.
La sensazione è che Sainz non lascerà in pace Leclerc, e quando avrà l’occasione di superarlo o dargli fastidio, lui lo farà, perché deve dimostrare principalmente tre cose:
1- La Ferrari ha sbagliato a mandarlo via.
2- Non essere da meno rispetto al compagno di squadra.
3- La necessità di trovare un sedile forte, preferibilmente quello della Red Bull.
Quando Carlos corre tranquillo e con tutto sotto controllo riesce ad essere un calcolatore preciso, una dote che abbiamo visto in pochi piloti nell’era moderna (Jenson Button, per citarne uno). La vittoria di Singapore dello scorso anno, unica non Red Bull, è da pilota straordinario, perché in quelle circostanze avere la freddezza di usare il DRS di un’avversario per difendersi da una vettura in quel momento più performante, è semplicemente da fenomeni, perché questo è stato Sainz in quella fantastica vittoria.
In diverse occasioni invece, la differenza con Leclerc (in favore di Charles) è stata netta, sia in termini di passo che di costanza di prestazioni, e la scelta della Ferrari è più che comprensibile, ha un suo senso logico, ma questo non vuole mettere in cattiva luce il talento di Sainz, perché siamo sicuri che farà una stagione di F1 da urlo, libero da qualsivoglia pensiero “di squadra”, cosa che forse gli è pesata più del dovuto in altre occasioni in questi tre anni e una gara passati a Maranello. Ne vedremo delle belle, potete starne certi.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Scuderia Ferrari