Ferrari nel terzo round della F1 targata 2024 ha vinto con tanto di doppietta. Un’emozione indescrivibile. Un messaggio chiaro e diretto verso Milton Keynes: “Hey Red Bull… occhio perché appena fai un passo falso noi ci siamo”. Per di più, considerando il passo gara sciorinato dalle SF-24 durante il venerdì, secondo molti, la squadra modenese poteva giocarsi il trionfo anche con Verstappen in pista se non avesse patito il problema al freno destro posteriore. Questo perché la vettura italiana aveva mostrato un’amministrazione delle mescole davvero ottimale.
Smaltita la sbornia per la trionfale tappa australiana, la Scuderia Ferrari attende nuove risposte in merito alla qualità dell’ultima opera aero meccanica di Maranello, nello splendido tracciato di Suzuka sede del Gran Premio del Giappone. L’evento nipponico è risultato molto amaro nell’ultimo biennio per la storica scuderia italiana. Nel 2022, infatti, ricorderemo tutti come Charles Leclerc venne penalizzato all’ultima tornata della gara, perdendo il secondo gradino del podio. Risultato che in automatico assegnò matematicamente il titolo piloti a un raggiante Max Verstappen.
Mentre la passata stagione di F1, invece, il risultato fu per certi versi addirittura peggiore in quanto, alle spalle del fuggitivo “olandese volante” si piazzarono le McLaren di Norris e Piastri. Charles, quarto al traguardo, pagò un distacco di oltre quaranta secondi. Per la SF-23 la pista del sol levante fu “perfetta” nell’evidenziare le lacune del progetto 675, anche nella versione evoluta. In particolare nel T1, caratterizzato dallo snake in salita, la monoposto dello scorso anno arrancava maledettamente sia nei confronti della Red Bull che rispetto alle monoposto color papaya.
Vasseur incoraggia sempre la sua equipe a correre rischi calcolati senza paura del fallimento. Per tanti anni, il concetto di fornire il minimo contributo sindacale all’interno della GES conferiva la serenità di essere al riparo da critiche, o peggio ancora di essere vittima di una caccia alle streghe tanto inutile quanto divisiva. Il credo del dirigente francese è agli antipodi. Nessuno deve temere di sbagliare. Secondo il nativo di Draveil se qualcosa va storto, egli sarà il primo a sostenere la squadra. Il team principal considera la fiducia come un fattore importante ed è convinto che le prime tre gare della stagione abbiano contribuito ad aumentare l’autostima all’interno del suo team.
Alimentando questo spirito nello sfidare Red Bull in ogni Gran Premio di F1, si attesta come logica conseguenza di questo percorso. Fred è consapevole che l’impresa resta comunque molto ardua e proprio per questa ragione spinge la sua squadra poiché giudica più che cruciale superare il fine settimana senza problemi e senza perdere nemmeno un minuto durante le prove libere. Dopo sole tre gare, su piste diverse tra loro, è sempre difficile stimare il gap della SF-24 rispetto alla RB20. Tuttavia i tecnici stipendiati da Via Abetone Inferiore 4, ritengono che il margine sull’ultimo progetto di Adrian Newey resti nell’ordine dei tre/quattro decimi di secondo.
Una stima che probabilmente ridimensiona la doppietta di Melbourne, etichettandola quasi come “eccezione” rispetto a un vantaggio competitivo ancora consistente . Tuttavia Vasseur crede eccome nella capacità di recupero. Il transalpino non pensa affatto che la Red Bull abbia una soluzione ingegnosa che valga da sola quattro decimi. E’ più propenso nel credere che l’insieme di vari dettagli le forniscano tale vantaggio. Pertanto, bisognerà sviluppare i punti di forza del proprio progetto tecnico, senza pensare che la monoposto prodotta nella factory di Milton Keynes abbia un’arma magica che la rende diversa da tutte le altre vetture.
La base della Ferrari SF-24 è finalmente molto solida e coerente nel comportamento. Una correlazione tra pista e simulatore che una volta per tutte pare proprio sia stata raggiunta. Parliamo di una condizione necessaria e vitale in F1, per poter pianificare un sviluppo evolutivo efficace. Suzuka, in tal senso, sarà un esame molto importante. Difficile replicare quanto accaduto all’Albert Park ma, essere molto più vicini alla vetta rispetto alla scorsa edizione della tappa nipponica, resta pur sempre l’obiettivo dichiarato del Cavallino Rampante. Un team che ha smesso di avere paura…
autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari