Oliver Bearman in sella alla Ferrari in Arabia Saudita ha stupito un po’ tutti. Lo ha fatto non tanto per la competitività pura. Quella senza dubbio deve ancora migliorare, almeno considerando il distacco dal più blasonato ed esperto Charles Leclerc. Sì perchè sebbene erano solo 37 i millesimi che non gli hanno permesso di accedere alla Q3, a un soffio dal crono del sette volte campione del mondo e futuro ferrarista Lewis Hamilton, il suo rendimento può senza dubbio migliorare.
Stesso discorso per la gara, dove la partenza non è stata perfetta. Durante la corsa però, la fiducia è nettamente aumentata e Ollie si è cimentato in una bella rimonta che gli ha concesso di classificarsi in settima posizione, davanti alla McLaren di Lando Norris. Bearman ha sofferto non poco a livello fisico. La pista araba che si snoda nei pressi del Mar Rosso è assai demandante sotto questo aspetto e il collo del diciottenne britannico ne ha senz’altro risentito.
Tuttavia, con su un set di Hard montato sulla SF-24, nell’ultima parte del secondo e lunghissimo stint, l’inglese ha mostrato tanta consistenza per difendersi appunto dal ritorno di Lando che, con le gomme Soft più fresche, aveva tutta l’intenzione di raggiungerlo, attaccarlo e scippargli la settima piazza. E invece no… Ollie ha progressivamente alzato il suo ritmo senza stress alcuno, seguendo alla lettera tutti i dettami del suo ingegnere di pista Riccardo Adami.
un passo gara che gli ha consentito di ricalcare durante le ultime 15 tornate il ritmo della W15 guidata da George Russell, risultando in diversi passaggi addirittura più rapido del connazionale a bordo dell’auto tedesca grigia e nera. Senza dubbio un debutto con i fiocchi, specie tenendo presente le poche ore di preavviso, il fatto che non aveva mai guidato la rossa 2024 e l’assenza di pratica e informazioni relative a partenza, amministrazione penumatici, gestione sistema ibrido e procedure per la sosta ai box.
Quello che ha maggiormente stupido Frederic Vasseur, precisamente, è la grande calma che Bearman ha sciorinato al volante della Ferrari di Carlos Sainz. Una capacità innata che il britannico ha messo in piazza in modo naturale e gli ha permesso di apprendere in corso d’opera come sfruttare al meglio la SF-24. Oliver non ha commesso nemmeno un piccolo errore durante i 50 giri necessari a completare i 308.45 chilometri per tagliare il traguardo e vedere la bandiera a scacchi.
Come detto l’esperienza non può certo essere alta, sia per la giovane età sia perchè la due giorni a bordo della monoposto italiana è stato il vero primo approccio agonistico alla massima categoria del motorsport. Realizzare due prove libere con la scuderia statunitense Haas nel 2023, infatti, malgrado sia stato senza dubbio utile non ha messo alla prova il “pilotino” della Ferrari a livello di rendimento.
Tenendo a mente che la defezione di Carlos, pilota titolare del Cavallino Rampante, è dovuta ad un intervento chirurgico comunque delicato e che probabilmente potrebbe richiedere una certa tempistica per portare a termine la convalescenza in modo corretto, il team di Maranello ha rimesso in macchina Bearman per portarsi avanti. Lo ha fatto offrendogli la possibilità di guidare la F1-75 questa mattina a Fiorano, sulla pista di casa, sfruttando la concessione della FIA per accrescere maggiormente la confidenza con il mezzo di Bearman.
Come possiamo apprezzare tramite il video postato sulle nostre reti sociali, Ollie sta effettuando una sgambata in terra amica. L’occasione per ampliare il know how su determinati comandi è importante. Proprio per questo abbiamo potuto osservare determinati test relativi alla partenza, tenendo presente che rispetto alla Formula 2 procedura e sistemi hanno sostanziali differenze. D’altronde, sebbene la F1-75 sia una vettura oramai in pensione, è pur sempre una wing car e pertanto regolata dall’attuale corpo normativo.
Aspetto che consente una chiara raccolta dati che tramite gli esami nel contesto virtuali verranno incrociati con quelli raccolti durante le ultime settimane per ingrandire un baglio di informazioni sempre utile. Una allenamento per il britannico anche a livello fisico, opportuno per abituare il suo corpo a livelli di spinta verticale differenti rispetto a quelli che solitamente subisce a bordo della vettura bianca e rossa del team italiano Prema Racing. Al momento non sappiamo se Sainz sarà in grado di tornare al suo posto in Australia. Se così non fosse, però, Bearman sarà ancora una volta disponibile e probabilmente ancora più pronto all’ulteriore sfida.
Autore e video: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari