La Ferrari SF-24 si appresta ad affrontare il secondo appuntamento del mondiale 2024 di Formula 1. Si corre in Arabia Saudita, nella cornice del tracciato cittadino di Jeddah, dotato di un layout diametralmente opposto a quello visto fino alla scorsa settimana in Bahrain. Curvoni veloci, asfalto liscio, degrado minimo e mescole morbide, sarà quindi interessante vedere come la SF-24 si adatterà a queste caratteristiche, con la power unit di Maranello punto sicuramente forte della nuova monoposto, al netto dell’affidabilità, quella non deve mani mancare.
Il podio conquistato da Carlos Sainz appena tre giorni ha certamente soddisfatto l’ambiente rosso, più che altro considerando il distacco praticamente dimezzato da Max Verstappen rispetto allo scorso anno, quando lo spagnolo si beccò ben 48 secondi di ritardo contro i 25 di oggi. Questo sta a significare come il campione olandese sia ancora ben davanti, nonostante l’avvicinamento compiuto dalla Ferrari: due dati di fatto di difficile smentita al momento, ma è pur sempre l’alba di un nuovo mondiale.
Le 27 curve del tracciato di Jeddah metteranno alla prova la Ferrari SF-24 di Leclerc e Sainz e tutte le altre vetture in pista: i muretti sono vicinissimi, ma le velocità saranno molto elevate, una sfida non banale per i piloti, perché qui il minimo errore viene davvero pagato a caro prezzo, sia sotto l’aspetto dei risultati che per quanto concerne le questioni economiche, perché andare a sbattere ad alte velocità in una pista con i guard rail a un tiro di schioppo dalla traiettoria ideale, diciamo che non farebbe felici i portafogli dei vari proprietari dei team, men che meno in epoca di budget cap.
Fred Vasseur al termine del fine settimana del Bahrain si è detto sì soddisfatto, ma non del tutto: i problemi ai freni avuti da Leclerc non hanno permesso al monegasco di ambire quantomeno alla seconda posizione del podio, e perché no, anche ad avere due piloti vestiti di rosso nel momento delle celebrazioni sarebbe stato tutt’altro che utopistico e fuori da ogni logica, visto l’andamento non da super fulmine di Perez, tallonato da Sainz nel finale di gara nonostante le due mescole di differenza (soft per il messicano, hard per il pilota della Ferrari).
“La prima gara della stagione ci ha confermato che abbiamo lavorato nella giusta direzione durante l’inverno – ha dichiarato il manager francese a capo della Ferrari -. A Sakhir abbiamo visto che in qualifica i valori sono ravvicinatissimi, mentre il divario da Max Verstappen in gara è ancora rilevante. È importante però che siamo riusciti a ridurlo rispetto allo scorso anno, e questo rappresenta un buon punto di partenza“.
Cosa possiamo aspettarci dalla Ferrari a Jeddah? Come già descritto in precedenza, la power unit giocherà un ruolo importante, visto che il propulsore fabbricato a Maranello sembra senza ombra di dubbio il più potente tra quelli partecipanti al campionato del mondo di Formula 1. E’ altresì vero che l’affidabilità è stata un tallone d’Achille importante nelle ultime due stagioni, ma ancora quest’anno, fortunatamente, non vi sono state avvisaglie di questo genere.
“A Jeddah siamo attesi da un banco di prova completamente differente – rammenta Vasseur – e vogliamo verificare che quanto di buono la SF-24 ha mostrato in queste prime settimane sia confermato anche su un tracciato così diverso. La pista si caratterizza per un asfalto molto liscio, al punto che il degrado gomme dovrebbe essere trascurabile, e troveremo per la prima volta dei curvoni da alta velocità che metteranno in luce gli aspetti di carico ed efficienza aerodinamica delle vetture“.
Ricordate? Lo scorso anno a Jeddah, proprio nella seconda gara del mondiale, Charles Leclerc fu costretto a scontare dieci posizioni di penalità sulla griglia di partenza per aver fritto già due centraline in Bahrain sulle due disponibili nell’arco di un’intera stagione senza senza incorrere in alcun tipo di sanzione. Ad oggi la situazione sembra sia letteralmente diversa, anche perché l’anomalia è stata proprio quella dell’anno scorso, oggi invece siamo nella totale normalità.
“Charles e Carlos si sono sempre trovati a proprio agio tra i muretti di Jeddah e mi aspetto di essere ancora tra i migliori – conclude Vasseur – seppure in un gruppo di nuovo caratterizzato da valori serratissimi, e in condizione di giocarci risultati importanti con entrambi i piloti tanto in qualifica che in gara“.
Autore: Andrea Bovone