Le simulazioni high fuel effettuate nel pomeriggio di ieri, mostrano una Ferrari SF-24 che possiamo definire buona con entrambe le vetture. Le monoposto italiana sono partite abbastanza caute nella prove con alto quantitativo di carburante a bodo, per poi abbassare i tempi sul giro con passare delle tornate. La pista di Jeddah, d’altronde, considerando l’asfalto liscio e poco abrasivo, viene definita poco usurante sulle coperture e permette ai piloti di aumentare progressivamente il proprio ritmo in simultanea alla riduzione di peso della propria monoposto.
Tuttavia ancora una volta la chiara favorita resta Red Bull. Una RB20 che nelle sapienti mani del genio di Hasselt dimostra il passo più veloce se paragonato al resto dei competitor. Le due monoposto austriache sembrano essere tra le più consistenti, non solo in termini di ritmo medio, ma anche come consumo degli pneumatici Pirelli. Max Verstappen è risultato il più rapido in questo mini run, girando sulle mescole Medium con un lap time costantemente attorno all’1:34.
Entrando nello specifico di quanto mostrano i dati, si osserva che i due alfieri della scuderia campione del mondo hanno effettuato due tra gli stint più lunghi dell’intera griglia. Entrambi i piloti Red Bull montavano la Pirelli a banda gialla, con Verstappen capace di girare mediamente mezzo secondo più veloce rispetto al suo compagno. Molto buono anche il ritmo di Russell, ma l’inglese ha eseguito solo un giro utile per la simulazione, non mostrando quale sia effettivamente il vero race pace della Mercedes W15.
Più veritiera è la prestazione di Hamilton che non sembra trovare un buon feeling con là propria auto. Lewis, che girava con gomma media come il compagno di scuderia, non era in grado di dare consistenza alla propria prestazione e sicuramente necessita di un cambio di messa a punto per ritrovare buone sensazioni nella velocissima pista araba. Secondo le dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri dai tecnici Mercedes, sembra molto plausibile un cambio di ala al posteriore. Verrà scelta una configurazione più carica e capace di garantire maggiore stabilità al retrotreno.
Ferrari è l’unica tra i top team ad aver utilizzato due pneumatici differenti. Leclerc con la Soft ha messo assieme un run di tre decimi più veloce rispetto a Sainz. Lo spagnolo con le Medium potrebbe aver risentito della forma fisica non eccezionale, pagando mediamente quasi sette decimi al giro rispetto Verstappen. Il monegasco ha scelto lo pneumatico a banda rossa che teoricamente non è il favorito per la gara, considerando che la strategia più indicata dovrebbe essere Medium/Hard. La gomma più morbida, però, se montata al via, potrebbe dare un’impronta differente ai primi giri fornendo benefici.
Spostando l’attenzione su quanto mostra il grafico relativo al degrado, si può notare come la gomma rossa montata sulla vettura numero 16 abbia permesso un ottimo miglioramento prestazionale. Com’è solito fare in casa Ferrari, entrambi i piloti sono stati conservativi nell’introduzione della gomma, per poi abbassare il lap time in maniera graduale, per non stressare eccessivamente le coperture e garantire che la vita utile della mescola venga rispettata appieno. I “due Carlo” hanno mostrato il degrado migliore dell’intera griglia, perfezionando le proprie prestazioni di circa un secondo.
Il pilota del principato, inoltre, nell’ultimo stint ha eseguito la propria miglior prestazione del long run facendo intendere come la C4 a sua disposizione avesse ancora del potenziale da sfruttare. Degrado più regolare invece in casa Red Bull. Verstappen si dimostra molto costante nella sua prestazione, riuscendo a migliorare i propri tempi sul giro tra inizio e fine stint di circa due decimi. Long run più lungo e con un lieve consumo prestazionale, invece, da parte di Checo Perez.
Il messicano di Guadalajara, infatti, montando la “calzatura” Pirelli C3 ha tenuto un passo più alto rispetto al compagno di squadra, inserendo anche un giro di cool down attorno al nono passaggio. L’usura maggiore tra tutte le vetture esaminate è quella rilevata sulla Aston Martin di Fernando Alonso. Lo spagnolo due volte campione del mondo ha peggiorato il proprio ritmo di circa tre decimi nell’intero stint, mostrando qualche difficoltà nella gestione della monoposto con gomme medie.
Infine commentiamo la grafica relativa alle velocità medie in curva nel corso del long run delle Fp2. Nelle curve a bassa velocità Ferrari è la migliore con carico di benzina a bordo. I ferraristi rifilano mediamente 4 km/h al resto della griglia, con gli altri piloti che possiedono una velocità minima attorno i 92 Km/h. Buona prestazione sul lento da parte di Alonso, che a bordo della sua AMR24 è l’unico ad avvicinare la prestazione della rossa. LA sezione centrale del grafico non cambia di molto i valori in campo, con le SF-24 che si confermano le migliori anche nelle curve a media velocità.
Verstappen è l’unico in grado di tenere il passo della vettura italiana ottenendo la stessa velocità di Leclerc. Fernando, invece, abile nelle curve lente, è tra i peggiori nel middle speed, non riuscendo a sfruttare al meglio delle sue possibilità il potenziale della sua monoposto. Infine, dando una rapida occhiata all’ultima sezione della grafica dedicata alle curve veloci, si può notare come Leclerc abbia sfruttato la mescola più morbida e una monoposto più carica per risultare il migliore in curva 6, la più veloce del circuito.
Buona anche la prestazione nella sezione rapida anche da parte di Lando Norris. Il giovane pilota inglese della McLaren, infatti, riesce a ottenere una velocità simile a quella del grande amico e vecchio teammate Carlos Sainz, pagando circa 6 km/h rispetto a Charles. Infine va rilevato l’ottimo comportamento nel settore veloce per Verstappen. Il campione mondo in carica è il migliore tra le monoposto con mescola media, mostrando una macchina capace di generare tanto carico aerodinamico, il più alto di tutta quanta griglia.
Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo