La Ferrari SF-24 regala un’alba di un rosso più intenso ai propri tifosi. Dall’altra parte del mondo Sainz e Leclerc hanno realizzato un fantastica doppietta basato su un venerdì solido. La monoposto di Maranello, infatti, già nelle Fp1 ha dimostrato di saper adattarsi bene al layout della pista australiana, senza aver bisogno di grandi aggiustamenti al set-up. La gara di Carlos è stata sicuramente favorita dai problemi riscontrati da Verstappen, ma il passo gara tenuto dallo spagnolo ha mostrato grande solidità in termini di gestione gomma.
Charles, secondo classificato, ha patito un leggero degrado all’inizio del secondo stint con gomma dura, in quanto ha spinto molto per prendere la seconda posizione su Lando Norris. Il monegasco ha patito un leggero graining all’anteriore sinistra, con il suo ingegnere di pista spagnolo, Xavi Marcos, che ha più riprese gli ha chiesto di gestire le coperture nelle curve medio veloci e non solo.
In terza posizione un ritrovato Norris sulla McLaren. L’inglese ha peccato in termini di ritmo gara nei confronti di Leclerc. Pur gestendo egregiamente gli pneumatici, infatti, sembra che la MCL38 manchi di prestazione sul long run. Ritmo gara da ritrovare probabilmente tramite degli aggiornamenti di aero-meccanica. L’obbiettivo è quello di migliorare il bilanciamento della monoposto senza dover più ricorrere ad un setting di compromesso.
Andiamo ad analizzare quali sono state le velocità medie in curva dei piloti nel corso del primo stint. Prendendo in esame il grafico a seguire, si può notare come Carlos Sainz sia stato il migliore alle basse velocità, dimostrando in sella alla sua SF-24 una buona gestione della monoposto con carico di benzina. Buono anche il grip meccanico in dote alla MCL38, mentre Perez è sembrato un po’ più in difficoltà con la sua RB20. Nelle curve di media velocità si osserva come Charles Leclerc sfrutta meglio il carico della Ferrari. Fondamentale in cui anche Norris da il meglio.
Lo spagnolo della rossa e Perez invece, osservando i dai dati raccolti, sembrano essere un po’ più in difficoltà. Nella terza sezione dell’immagine in basso, grafico relativo al primo stint, si constata un’ottima prestazione da parte di Magnussen. Tra i top driver invece, Charles risulta il migliore con gomma Medium. La vettura italiana numero 16 ha sfruttato il grip suppletivo delle Pirelli a banda gialla combinato all’agilità della propria vettura, aspetti grazie ai quali è riuscito a guadagnare tempo in questa pare del tracciato rispetto ai suoi avversari.
Nella sezione centrale di gara si denota, anche con gomma dura, un buon comportamento delle due SF-24 sul lento. Il lavoro fatto durante l’inverno dai tecnici del Cavallino Rampante migliorando l’anteriore della vettura sembra dare buoni frutti. Sainz e Leclerc hanno massimizzato il grip donato dalla sospensione anteriore per guadagnare nei meni rapidi. Nelle curve a velocità intermedia si osservano ottime prestazioni da parte delle due Aston Martin e in generale dai motorizzati Honda.
Ferrari e McLaren hanno mantenuto dei riferimenti più bassi in tal senso, con il target di gestire meglio le coperture nella lotta per il podio. Nonostante questo, le ultime due scuderie menzionate cercano di massimizzare il rendimento anche nelle curve di media velocità. Si tratta di trovare un miglior bilanciamento aero meccanico; elemento importante in vista del Giappone.
Nella sezione più bassa del grafico vengono rispecchiati i valori appena descritti, con le due Ferrari in gestione gomma alle alte velocità. Così facendo i due piloti della Rossa non portavano un’energia eccessiva sulle coperture in modo da non aumentare la temperatura delle mescole e quindi di riflesso l’usura.
Nell’ultimo stint, Piastri e Stroll ottengono un rendimento migliore dalle proprie vetture, nelle zone lente con minor carico di carburante. In più l’australiano dimostra ancora una volta l’efficienza del pull-rod all’anteriore. Leclerc con gomma dura è il migliore del duo Ferrari, con una velocità di 3 km/h superiore rispetto ai piloti più lenti nel grafico. Nella sezione medio veloce, inoltre, si apprezza la gestione più proficua degli pneumatici a inizio stint da parte del monegasco.
Su richiesta del suo ingegnere, il pilota del principato ha amministrato le gomme nelle prime tornate del terzo stint e nel mentre è stato abile a mantenere il gap su Norris durante la parte finale di gara. Gestendo bene gli pneumatici, Charles ha potuto spingere di più durate le ultime tornate di gara, ottenendo le migliori velocita tra i top team. Nelle posizioni di rincalzo Magnussen ha ottenuto i riscontri migliori, con una vettura egregia nelle curve di velocità medio alte, guadagnando circa 7 km/h rispetto Tsunoda.
Proseguiamo l’analisi arrivando alla grafica finale che si riferisce all’utilizzo del sistema mobile per la riduzione della resistenza all’avanzamento. Lo facciamo pendendo in esame l’efficienza del DRS di vari piloti, durante la gara, alla fine del rettilineo principale. Alonso ha ottenuto il miglior delta velocistico con l’ala aperta se paragonato alla sua top speed media. Questo dato però, sottolinea quello che abbiamo già menzionato in precedenza: drag superiore rispetto ai competitor alla fine del dritto.
Per quanto concerne la Ferrari, possiamo dire che Sainz, grazie alla sua gara sempre in testa girando in free air, ha utilizzato il DRS in rettilineo sporadicamente, ottenendo comunque, senza scia, un buon riscontro velocistico. Piastri, invece, è stato capace di raggiungere a bordo della sua McLaren la velocità più alta con l’ala mobile aperta. Inoltre l’australiano ha realizzato uno dei migliori delta tra inizio e fine del rettilineo con il DRS chiuso.
Autori e grafici : Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo