Che c’entrano la liberatoria doppietta Ferrari in Australia, Fred Vasseur e Tozzi? C’entra, c’entra… e ve lo spiego subito. Mentre i nostri festeggiavano nella terra dei canguri che spesso prendono a pugni i residenti, ci è stato riportato che Federico Valvassore, dopo aver contattato Umberto Tozzi, ha ottenuto il via libera per la sua nuova canzone: “Rossa Amante Mia”, che si ispira ampiamente a “Donna amante mia”, strepitoso successo che lanciò Tozzi nel 1976 in quella che si sarebbe rivelata una straordinaria carriera.
Ecco, in esclusiva assoluta, il testo preparato da Fred con l’aiuto proprio del generosoTozzi.
Rossa amante mia
Come cresce bene il nostro amore
Non lo voglio abbandonare
Questo timido germoglio
Pelle di carbonio rosso non ti sveglio io
Con il freddo della mattina
Penseresti ad un non avvio
Vado solo a prendere lo spumante
E ad uccidere il passato, ora ci sei tu
Rossa amante mia
Rossa poesia
Scuderia impaurita ti trovai
Ed al mattino tu eri pronta
Se perdessi te
Vinto me ne andrei
Sarebbe troppo e forse troppo sei
Ma vinci ancora un po’ e io resterò
Com’è difficile spiegare
Ad una pilota la sua parte
Quando tu lo vuoi lasciare
Lui mi sfiora nel paddock e dentro muore
Come è triste far il TP quando è con te
Carlos, Carlos mio
Carlos dell’addio
Pilota impavido che farai
E chi si accorgerà che sei una bomba
Io ti curerò
Rossa amante mia
Ma ti conosco, spesso mi dirai di no
E qui sulla porta di Fiorano io ci morirò
Io ti curerò… (ritornello)…
Bè, ne ha ben donde il nostro Vasseur, giunto in Ferrari fra mille litigi e qualche ironia neanche troppa velata. E ora non dico che sia diventato Jean Todt, tuttavia più di qualcosa di buono l’ha fatta sino ad oggi raddrizzando la GES e pure la monoposto (che poi se i tecnici lavorano bene ovviamente la monoposto fa il suo dovere). La levataccia della nottata è stata dolce e provvida di gioia. Inaspettata.
Ammetto che quando ho visto Carlos superare in tromba Max ho pensato di essere ancora in fase REM… poi ho visto il principio d’incendio sulla numero 1 ed allora ho avuto la certezza che sì, stavo effettivamente sognando. Ma invece era tutto vero. Al che ho cominciato a sgranare rosari sperando che tutte le gufate lanciate contro le Red Bull non mi tornassero indietro con gli interessi. E invece… è andata! Gaudio e tripudio, anche se con moderazione (non è vero).
Un team che voglia ambire a diventare campione del mondo deve fare esattamente come ha fatto la Ferrari in Australia. Cogliere ogni possibile occasione per vincere. Qualche sbavatura in qualifica, soprattutto la Q3 che sembra diventata poco digeribile per la SF-24. Tuttavia proprio Red Bull ci ha “insegnato” dolorosamente che poi conta il ritmo di gara.
Una volta tanto ci si può lasciar cullare dalla dolce Australia, spesso in F1 nostra terra di conquista nonché piena di ferraristi oltre che canguri, ragni e scolopendre di dimensioni e pericoli variabili ma quasi sempre letali, nonché alligatori e squali giusto per non farsi mancare nulla. Cosa, la prima, che non guasta mai, mentre dalle altre è meglio tenersi assai lontani…
Carlos Sainz. Voto: cecchino Red Bull
Negli ultimi duemila gran premi l’unico che ha impallinato la Red Bull è stato Carlos. Stoico per tutto il fine settimana (causa appendicectomia), ha guidato a meraviglia la Rossa, settandola ottimamente per la gara e profittando subito dei guai di Max. Altro che smooth operator… killer! E meno male.
Leclerc. Voto: 5
Se nella doppietta Ferrari c’è una nota stonata è stata proprio quella di Charles. Che ha palesemente sbagliato l’assetto e si è precluso la possibilità di una domenica da protagonista. E’ abbastanza strano quanto sta accadendo al numero 16. Speriamo si tratti di episodio passeggero…
Russel. Voto: 5.
A parte il brutto incidente da cui è uscito per fortuna incolume, il nostro rappresentante della GPDA, che spicca per la sua assenza su tutti i temi importanti per i piloti, è stato risucchiato nel fine settimana disastroso di casa Mercedes.
Hamilton. Voto: Bollito?
La stampa italiana è qualcosa di unico, meraviglioso e schizofrenico. Arriva Hamilton, bene bravi bis… Sainz non regge la pressione per stare in un top team, tanto abbiamo Leclerc. Dopo Australia: Hamilton bollito, Ferrari chi te lo fa fare, ripensaci e tieniti Carlos. Un poco di equilibrio mai eh? Dalle nostre parti passare da cavallo di razza a pollo spennato è un attimo…
Mercedes. Voto: buco nero a tre punte.
Tornato Allison e “uccellato” Elliot, tutti a dire “tremate, tremate, le streghe son tornate”. Lo stesso James a dire con sicumera: “Siamo superiori a Ferrari in Australia”. E poi… bé e poi c’è la realtà…
Con questa W15 pare ci abbiano capito meno che con la W14. Un bel rebus con infinite variabili. Sembra quasi che usciti dalla “zona di confort” del precedente regolamento, i nostri abbiano perso totalmente la bussola. E ciò, almeno in parte, sminuisce inevitabilmente i quasi otto anni di dominio assoluto.
Dichiarazione di Marko. Voto: auto-gufate clamorose.
La prego, gentile Helmut, simpatico come un gatto incazzato attaccato con gli artigli ai testicoli di quasi tutti… continui così, con la spocchia che la contraddistingue… noi prendiamo nota.
Max. Voto: 8. Che gli vuoi dire, ogni tanto capita la giornata no. Ecco, l’ideale sarebbe che capitasse più spesso. Ci contiamo.
Red Bull arrosto. Voto: ripetere please.
Vincere (anche) perché un tuo avversario si ritira non è il massimo. Tuttavia fa parte della vita, della Storia e dello sport da sempre.
Se una volta tanto capita a loro, sommessamente se ne prende atto e si ringrazia. Sperando in un bis, tris etc etc…
Questione Alonso. Voto: ?
A parte il consueto discorso sui regolamenti a geometria variabile cioè: commissari che trovi, interpretazioni che variano, il punto centrale è capire se uno deve fare il pilota o il tassista. Tutti i piloti usano le “malizie” del mestiere quando sono in lotta ravvicinata, figurarsi se l’altro ce l’hanno dietro con un leggero margine e quindi possono decidere come impostare le curve, quando frenare e via discorrendo.
No, perché se la follia iper-regolatrice che imperversa tristemente nel nostro mondo, in particolare l’Unione Europe (qualcuno, con felice sintesi dice che gli Stati Uniti innovano, i cinesi copiano e gli europei regolamentano) si insinua sempre di più anche in F1 (che è già sulla “perversa” strada con un codice regolamentare sportivo degno dell’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria), allora tanto vale farli gareggiare virtualmente. Ma anche lì, ovviamente, fioccheranno le regole. Non se ne esce più.
“Laissez faire!”. Lasciateli liberi! Fatte salve le condotte palesemente pericolose, bisogna lasciar liberi i piloti di fare il loro mestiere. Già sono diventati, appunto, quasi tassisti grazie al geniale regolamento delle parti della monoposto “contate”…
P.S.: Infine devo un particolare ringraziamento alla mia “corte dei gufi” che, fondata qualche anno fa, ha lo scopo di gufare con serietà e costanza contro tutti coloro che vincono a ripetizione, eccettuato il caso che sia la Ferrari a vincere, naturalmente. E’ un duro lavoro, spesso avaro di soddisfazioni, ma qualcuno lo deve pur fare. Ogni tanto i nostri sforzi e i nostri riti gufanti vanno a buon fine. Bisogna insistere e perseverare.
Kon’nichiwa!
Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Immagini: Scuderia Ferrari