Periodo molto stressante per la FIA e il presidente Mohammed Ben Sulayem, al centro di numerose critiche e presunti scandali dovuti alla figura del suo numero uno, ma non solo. La Federazione Internazionale è l’organo che controlla i campionati motoristici più importanti del mondo, tra i quali appunto anche quello di Formula 1, e ultimamente alcune sparate, o presunte tali, da parte del presidente hanno lasciato il paddock abbastanza interdetto.
Nel corso dell’inverno era stata avviata un’indagine nei confronti di Toto e Susie Wolff, rispettivamente team principal/amministratore delegato della Mercedes e responsabile della F1 Academy, la categoria di sole donne presente nel Circus da qualche anno. Ebbene, secondo la FIA, questa inchiesta era necessaria per escludere eventuali conflitti di interesse tra marito e moglie nei loro rispettivi ruoli all’interno del mondo Formula 1.
I coniugi ovviamente hanno respinto tutto al mittente, e nel giro di poche ore tutte le squadre facenti parte del Circus hanno inoltrato un comunicato congiunto nel quale affermavano il totale sostegno ai Wolff, delegittimando di fatto l’azione della Federazione, la quale poco dopo ha ritirato tutto, facendo una magrissima figura agli occhi del mondo motoristico e non solo, ma non è finita qui, perché Susie ha deciso di presentare una denuncia penale nei confronti della FIA, e nei prossimi giorni ne sapremo certamente di più.
La FIA e il suo presidente però sono stati protagonisti anche di altre questioni: tralasciamo per il momento quanto accaduto con Andretti e Cadillac, di fatto ammessi dalla Federazione per entrare in Formula 1 nel prossimo futuro, ma scartati proprio da Liberty Media perché non garantivano competitività e stabilità (invece la Williams, la Haas e compagnia bella sono il fiore all’occhiello di questo sport nel 2024, ndr).
Questo è un discorso a parte sul quale, chi scrive, si trova totalmente a favore della famiglia Andretti, indirettamente quindi della Federazione Internazionale , e contro i vari team di Formula 1 e che non hanno alcuna voglia di rinunciare a una minima parte della loro fetta di torta. Parliamo di vil denaro ovviamente, non della cheesecake mangiata ieri pomeriggio al bar.
L’ex rallista emiratino però è stato al centro di un ulteriore scandalo, questa volta bello grosso: prima del Gran Premio dell’Arabia Saudita di quest’anno, il numero uno è stato accusato di aver di fatto manipolato il risultato della gara di Jeddah del 2023, eliminando una sanzione di 10 secondi inflitta a Fernando Alonso, facendo sì che lo spagnolo potesse salire sul podio per la seconda gara consecutiva nello scorso campionato.
Dopodiché, sempre una voce anonima ma che a quanto pare non vede di buon grado il presidentissimo, ha fatto sapere come Ben Sulayem abbia fatto di tutto per non omologare il tracciato costruito per il Gran Premio di Las Vegas, evento che ricordiamo è organizzato totalmente dalla Formula 1 stessa, quindi da Liberty Media. Sappiamo le varie frizioni tra i due organi competenti, non ultimo appunto quella riguardante Andretti, e questo ha chiaramente messo in cattiva luce, ancora una volta, la Federazione Internazionale agli occhi del mondo.
La FIA quindi decide di avviare un’indagine interna nei confronti di Ben Sulayem, esattamente come accaduto per Christian Horner quasi due mesi fa con la Red Bull, chiaramente per questioni diametralmente opposte. Il presidente della Federazione è stato, così come il team principal britannico, scagionato da ogni accusa, e adesso, dopo settimane di silenzi, è passato al contrattacco scrivendo una lettera ai membri della stessa FIA, volendoli rassicurare.
Secondo il presidente, questi attacchi avevano lo scopo di destabilizzarlo come numero uno della Federazione Internazionale, mettendo in dubbio l’integrità di tutta l’organizzazione. Si volevano colpire le fondamenta attraverso fughe di informazioni riservate e sensibili, le quali ne hanno offuscato la reputazione e causato preoccupazione tra i vari membri dell’organizzazione interna.
“Ma nonostante questi attacchi alla mia persona e alla Federazione Internazionale nel suo complesso, siamo più forti che mai – si legge nel prosieguo della lettera di Ben Sulayem. Sappiamo che l’obiettivo finale di questi atti spregevoli era quello di prendermi di mira e indebolire l’essenza stessa della Federazione”.
Il presidente ha anche affermato di volersi impegnare per avere un ambiente che sia il più trasparente, responsabile e integro possibile all’interno della corpo legislatore della F1, ribadendo sul fatto che non farà minimamente un passo indietro. Gli ultimi avvenimenti, in effetti, avrebbero fatto vacillare in molti: è chiaro come la figura di Ben Sulayem non sia ben vista dai più, ma le stesse mosse della Federazione, vedi l’inchiesta sui coniugi Wolff, non depongono certo a suo favore. Altri terremoti in arrivo? Siamo qui per raccontarveli.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Formula Uno