Formula 1

Red Bull: Horner e Verstappen non si considerano reciprocamente indispensabili per vincere

Horner e Verstappen, per diverse ragioni, stanno attraversando un periodo particolare della loro carriera. Lo spettacolo offerto in pista dalla F1 è davvero povero di emozioni. Lo strapotere Red Bull, forse, segnerà anche la stagione 2024 nonostante la scuderia austriaca sia attualmente una polveriera. L’indagine interna che ha visto sul banco degli imputati il team principal della scuderia austriaca, come sappiamo si è conclusa con l’assoluzione del manager inglese, respingendo al mittente l’accusa di condotta disdicevole ai danni di una collaboratrice che lavora in factory.

Tuttavia la questione sembra lunghi dall’essere archiviata. Una prova è arrivata con la diffusione delle conversazioni tra Christian e la dipendente Red Bull Racing, inviate da un account anonimo tramite un centinaio di email recapitare a testate giornalistiche e vertici del motorsport. Nelle ultime ore, in modo esponenziale, i rumor in base ci siano grosse frizioni tra l’entourage di Max Verstappen e lo spice boy fanno presenza. Ad esporsi in modo diretto è stato Jos Verstappen che, in un’intervista rilasciata al Daily Mail, ha messo in piazza che, a causa di Horner, una grande tensione interna sta rischiando di far esplodere il team.

Il papà del tre volte campione del mondo di F1, senza tanti giri di parole sostiene che il manager di Leamington Spa finga di essere la vittima mentre, al contrario, è l’origine di tutti guai che sta attraversando la squadra dominatrice dell’ultima campagna agonistica. In una faccenda dalle tante zone grigie occorre porsi delle domande, però, con l’obiettivo di avere un’idea chiara su cosa stia succedendo all’interno delle mura di Milton Keynes. Jos Verstappen sta denigrando il team principal, sotto la cui ala il figlio Max è divenuto un campione destinato a riscrivere la storia della F1.

Jos e Max Verstappen

Parliamo di un CEO che ha saputo accettare senza fare troppe storie le esose condizioni contrattuali per il rinnovo a lungo termine del talento di Hasselt. E allora ci chiediamo: per quale ragione emerge la volontà di alimentare una polemica su una vicenda che le parti interessate vorrebbero chiudere nel cassetto del dimenticatoio al più presto possibile? Creare ulteriore disordine in seno alla scuderia austriaca, infatti, potrebbe danneggiare direttamente o indirettamente anche Verstappen.


Red Bull: la reciproca convinzione di Horner e dell’entourage di Max Verstappen

Appare più che evidente che l’indagine interna sulla condotta di Horner sia la foglia di fico della lotta intestina tra diverse correnti all’interno del team. Christian, forte del supporto dell’azionista di maggioranza thailandese Chalerm Yoovidhya, vorrebbe tagliare diversi “rami secchi” dall’albero austriaco, Helmut Marko in primis. Le mire espansionistiche del CEO, figura apicale in tutte le divisioni della galassia Red Bull motorsport, è invisa da una consistente fazione interna alla scuderia. L’entourage di Max Verstappen è palesemente schierato contro il ventennale team principal della Red Bull.

Che Max nutra una profonda riconoscenza nei confronti di Helmut Marko non è una novità e, a quanto pare, nel complesso contratto del fuoriclasse olandese, esiste una sorta di clausola che prevede la presenza dello storico consulente all’interno del team. Analizzando la faccenda ad un livello di astrazione più alto si giunge a una conclusione: Horner e Verstappen non si considerano reciprocamente indispensabili per il conseguimento del successo. Una sorta di parolaccia sino a qualche anno fa, pare un dato di fatto alla luce dello scontro fratricida in corso.

Chris Horner, Max Verstappen e Helmut Marko (Oracle Red Bull Racing)

Dal mero punto di vista di chi comanda un team di F1, se si ritiene che la vittoria sia figlia del valore aggiunto del proprio pilota di punta, si cerca in tutti i modi di smussare eventuali attriti. Probabilmente, e forse non a torto, Horner ritiene che Verstappen sia una sorta di “nice to have” e che metà dello schieramento vincerebbe il titolo grazie alle meravigliose monoposto ideate da Adrian Newey. Viceversa l’entourage di Max ritiene che senza il fuoriclasse olandese Red Bull non vincerebbe con la costanza sciorinata nell’ultimo biennio e che il tre volte campione del mondo possa dettar legge anche con un’altra monoposto.

In un matrimonio di convenienza non si arriva mai allo scontro, in quanto i reciproci benefici sono alla base dell’unione. Pare tutto chiaro sotto questo aspetto. Ciononostante, se tale rapporto si incrina e una o entrambe le parti credono di poter far a meno dell’altra, si arriva inevitabilmente a uno scontro. Una frattura difficile da ricomporre, in quanto le due parti non hanno la minima intenzione di riappacificarsi e cedere al potere dell’altra. Proprio quello che sta succedendo in Red Bull, ormai da mesi…


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Oracle Red Bull Racing

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Roberto Cecere