La McLaren MCL38 partecipa al campionato del mondo di F1 2024 con un un chiaro obiettivo: realizzare un ulteriore step competitivo per dare continuità al grosso balzo in avanti realizzato nella campagna agonistica 2023. Il primo atto della stagione in corso è parso il proseguimento di quella passata, in virtù dei rapporti di forza molto simili all’ultimo atto nella splendida cornice di Yas Marina, Abu Dhabi.
Parliamo di “un unicum” alla luce di progetti nuovi di zecca e vesti aerodinamiche rivoluzionate, come quella della Red Bull RB20. Insomma modificare tanto per cambiare poco o nulla. McLaren, dopo un biennio in cui ha esordito in modo drammatico, è riuscita a insediarsi nella parte alta del midfield, a quanto pare. Poca roba se confrontata con i picchi della passata stagione, dove Norris e Piastri hanno battagliato, in diverse circostanze, a tu pe tu con sua maestà Verstappen.
Sebbene la scuderia di Woking non abbia iniziato con tale livello di performance, tuttavia la McL38 sembra una monoposto che può crescere più rapidamente delle vetture che l’hanno preceduta. La sesta è l’ottava piazza conquistata dalla coppia di piloti nella gara inaugurale, sembra un risultato insufficiente che assume contorni preoccupanti se si osserva il distacco cronometrico, sotto la bandiera a scacchi, prossimo ai 50 secondi.
Un delta che sui 57 giri equivale a un ritardo prossimo al secondo per ogni tornata. Davvero troppo poco per un team che durante la stagione 2023 è riuscito nell’impresa di partire malissimo e poi, a sorpresa, conquistare 9 podi dal Gran Premio di Silverstone aggiudicandosi la Sprint Race in Qatar, unico “non successo” Red Bull sommato al tiratissimo trionfo di Sainz a Singapore che peraltro ha preceduto sul traguardo di 1 solo secondo proprio una McLaren.
L’intento nutrito a profusione dallo storico team inglese mira a recuperare terreno attraverso una serie di update già deliberati per le prossime gare. Il boss della McLaren, ingegnere aerospaziale laureatosi con una tesi sulla scia delle eliche, al secolo Andrea Stella, sostiene che gli aggiornamenti evolutivi in regime di budget cap devono essere ben ponderati e proprio per questo, la MCL38 sta pagando un distacco molto importante in questa fase della stagione.
Il processo di sviluppo della McLaren nel 2023 si è contraddistinto, rispetto alla concorrenza, per l’introduzione di massicci update in luogo di progressivi accorgimenti introdotti gara per gara. Una gestione simile comporta un tempo di validazione più lungo, perché si tratta di update corposi e specialmente molto cari. Deliberare un vasto aggiornamento con il limite di spesa che si rivela inefficace, rappresenta un fallimento in termini prestazionali ed economici.
Contesto ipotetico che andrebbe a erodere una grossa parte del budget destinato allo sviluppo della monoposto nell’arco dell’intera stagione. Il team principal umbro è convito che l’area tecnica debba montare sulla vettura di consegnare parti “mature”, essendo consapevoli che malgrado alcune aree di improvement richiedano tanto tempo, cedere alla frenesia per avere a disposizioni il pacchetto in Bahrain non sarebbe stato saggio.
Probabilmente l’ex ingegnere di pista di Fernando Alonso sperava che la specifica di base della McL38 fosse quantomeno capace di porre la vettura color papaya alle spalle della galattica Red Bull, in modo da poter rivaleggiare con la scuderia di Milton Keynes all’inizio della stagione europea. Ciò malgrado non si scompone, convito che i futuri up-date faranno realizzare un grosso balzo in avanti alla monoposto, sebbene Ferrari e Mercedes, al momento, mostrato un livello di performance superiore.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren MCL38