Formula 1

Red Bull può “depistare” i competitor nel 2024? Secondo Ferrari no. Al vaglio importanti up-date

Ferrari voleva stare più vicina a Red Bull nel primo round della lunghissima stagione di F1 2024. Appuntamento iridato che sostanzialmente ha fornito i riscontri suggeriti dal raziocinio. Il sodalizio Verstappen/Red Bull conferma di non appartenere a questo pianeta, almeno per il momento. Meno scontata la doppietta, ma Sergio Perez, al pari di Carlos Sainz, sa che il suo futuro nella massima categoria del motorsport è fortemente vincolato alle performance della prima parte di questo mondiale. Per questo pare aver messo il turbo, ieri.

E il resto del mondo? I freddi numeri sembrano suggerire che i competitor della scuderia di Milton Keynes abbiano effettuato uno step prestazionale confortante. Lo spagnolo della rossa ha conquistato il terzo gradino del podio accumulando un distacco di circa 25 secondi dal fuoriclasse di Hasselt. Volendo stimare mediamente il ritardo della SF-24 sul singolo giro siamo a poco meno di mezzo secondo.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) a bordo della sua RB20 nel 3° stint del Gran Premio del Bahrain edizione 2024

Trattandosi della prima gara della campagna agonistica, disputata sul tracciato dove sono andati in onda anche i test invernali, pare corretto sostenere come che i team siano arrivati al “race weekend” con molte più informazioni rispetto a qualsiasi altra gara del calendario, in perfetta forma o quasi (altre due GP saranno comodi per capire meglio l’auto) con il rendimento delle rispettive monoposto.


Red Bull può concedersi il lusso di depistare la concorrenza anche nel 2024? Secondo Ferrari no.

Un dubbio tormenta lo scrivente. Red Bull negli ultimi anni non ha mai avuto necessità di esprimere il massimo potenziale dell’auto, causa manifesta inferiorità dei rivali. Nel Gran Premio di ieri ci sono stati due momenti in cui il binomio uomo/macchina è stato superlativo: al primo giro e nell’ultimo stint. La tornata numero 1 è diventata fondamentale per chi chiude il passaggio in testa, in quanto dal 2024 è possibile utilizzare il DRS dalla seconda tornata.

Verstappen non ha avuto alcun problema a guadagnare un margine superiore al secondo su Leclerc anche se, per onestà intellettuale, è corretto ricordare che il monegasco ha patito sin dalla partenza problemi all’impianto frenante anteriore. Nell’ultimo stint di gara, invece, supportato da un set di Soft intonse, Max ha stampato l’incredibile crono di 1’32.608. Per intenderci il secondo giro più veloce della gara è stato siglato da Charles in 1’34.090. Si può obiettare che in quel frangente Max disponesse di tanto grip e poco carburante.

Ma allora perché gli altri team non sono riusciti a preservare set di pneumatici più morbidi forniti dalla Pirelli per la gara? Successivamente, “il nostro” si è concesso il lusso di percorrere alcune tornate più lente, una delle quali con un crono inferiore di 4 secondi rispetto al suo passo gara, al punto da far sospettare a un guasto sulla sua monoposto. Successivamente l’olandese ha proseguito l’ultimo stint con un ritmo inavvicinabile, infliggendo nel computo totale della corsa un distacco di 21 secondi al Checo. Ciò che impressiona è il progetto rivoluzionario della Red Bull RB20.

primo piano on board di Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – Gp Bahrain 2024

Un’impostazione dal cui Adrian Newey sa di potere estrarre tanta performance rispetto a una semplice evoluzione della Red Bull RB19. Il tre volte campione del mondo di F1 non ha dato scampo a nessuno, al volante di una monoposto che gli ha consentito di realizzare il quinto grande chelem della sua carriera e portarsi a casa contestualmente la vittoria numero 55 in 186 Gran Premi disputati. E i rivali dell’armata anglo-austriaca? Ferrari è partita certamente da un progetto tecnico senza grandi difetti, con una SF-24 che possiamo definire un’auto “sincera”.

La consistenza nel passo gara della rossa è stata confermata specialmente su gomme Hard. Sulle mescole Soft il primo giudizio è da rivedere, in quanto Carlos ha mostrato una buona ma comunque più distante dal livello di performance sciorinata dalla poderosa Red Bull. La scuderia modenese lascia il tracciato bahreinita con alcune certezze e altrettanti punti interrogativi. Il problema occorso a Charles Leclerc non consentirà di confrontare le performance dei due piloti.

Sembra che la distanza tra gli ultimi progetti della scuderia di Milton Keynes e i colleghi di Maranello, infatti, almeno per il momento, sia sostanzialmente molto simile a quella del Gran Premio di Abu Dhabi che ha concluso la passata campagna. Tuttavia Ferrari è convinta che progressione stimata sulla SF-24 potrà infastidire non poco il team delle bevande energetiche che, al contrario del 2023, dovrà impegnarsi a fondo, per tutta la stagione, per acciuffare il titolo iridato. Non ci resta che attendere e vedere cosa succede, ricordando che al 4° appuntamento stagionale la rossa presenterà un importante pacchetto di aggiornamenti.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Autore: Oracle Red Bull Racing

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Roberto Cecere