Verstappen si è ritirato a Melbourne. La sua Red Bull si è dovuta fermare al giro 4 per un problema all’impianto frenante. Defezione che ha lasciato pista libera a Carlos Sainz che senza battere ciglio ha cominciato a inanellare prestazioni inarrivabili, giro dopo giro, sino a tagliare il traguardo per primo aggiudicandosi una roboante vittoria, terza con la Ferrari, prima nella corrente campagna agonistica 2024. Senza l’olandese “tra le scatole” l’iberico ha avuto vita relativamente facile.
Sebbene Ferrari ringrazi e porti a casa la doppietta con il secondo posto di Charles Leclerc resta un dubbio: la SF-24, in Australia, aveva il passo per battere il talento di Hassel?. Purtroppo il quesito resterà irrisolto perché il compagno di squadra del tre volte campione del mondo non era un riferimento credibile per costruire un’opinione valida. Le ragioni sono due. La prima: Checo non è veloce quanto Max. La seconda: la RB20 numero ha sofferto un problema al fondo che ha limitato la prestazione.
Grattacapo che si unisce a una lista parecchio corposa, in quanto lo stesso Verstappen, il venerdì, ha patito un paio di guai nati dal medesimo evento. Un passaggio troppo avventuroso su di un cordolo di Albert Park ha danneggiato la sua auto. Il fondo è stato pertanto sostituito a monte della prima sessione di prove libere, mentre il telaio ha subito una riparazione alla bell’e meglio. Poi, come se non bastasse, scongiurato un problema alla PU anch’essa sostituita e a quanto pare riparabile, ecco il freno posteriore destro.
A fine gara il chiacchieratissimo team principal della scuderia di Milton Keynes ha proferito parola. Oltre a svelare la questione “tear off” incastrato nel pavimento di Perez che avrebbe compromesso la gestione dei flussi, tanto che la monoposto del trentaquattrenne di Guadalajara si è beccata in media 6 decimi al giro dal madrileño della rossa, Christian Horner ha svelato che la natura del guasto che di fatto ha messo fuori gioco prematuramente il leader del mondiale era di natura idraulica, con la pinza bloccata sul disco che rallentava la corsa del bolide austriaco sino alla rottura del sistema.
Le analisi messe a punto dalla Red Bull sul problema che ha provocato “l’incendio” nell’impianto frenante della posteriore destra di Max Verstappen riguardano il blocco della pinza. In questo caso parliamo di un grattacapo che dovrebbe essere rilevato facilmente dai sensori di pressione collocati sulla monoposto colorata blue racing. Per questa ragione, pensare che l’ipotesi inziale secondo cui la causa derivi da un condotto idraulico ostruito potrebbe non essere corretta.
Attraverso le immagini della regia internazionale, infatti, si nota come il calore del freno che resta costantemente bloccato crea le fiamme che di conseguenza producono il rogo sul condotto di riferimento. Mentre il disco del freno, in realtà, non è esploso nel botto che si nota quando la vettura numero 1 sta per entrare nella corsia box, in quanto era ancora visibile e soprattutto intatto quando la monoposto di Max si è fermata davanti alla piazzola del garage. L’esplosione è facilmente spiegabile tramite il cedimento della Pirelli a banda gialla che, schiappandosi brutalmente, ha rilasciato aria e spinto detriti ovunque.
Utilizzando disegno e proprietà intellettive dell’amico e collega Craig Scarborough facciamo luce sulle possibili cause relative all’impianto frenante. Quest’ultimo anzi tutto è sdoppiato tra avantreno e retrotreno. La parte anteriore condivide lo stesso pedale e la pompa freno con la parte posteriore, quindi tali componenti possono essere escluse. La parte posteriore, al contrario, utilizza un’unica linea freno dal cilindro principale per servire entrambe le pinze, essendo interrotta dall’unità brake by wire, sistema che a sua volta utilizza una pompa motorizzata per azionare i freni posteriori in condizioni normali di funzionamento. Se questo fallisce, la pressione del cilindro principale del pedale prende il sopravvento.
Pertanto è solamente all’altezza dell’asse posteriore, dopo il BBW, che la linea del freno si sdoppia a sinistra/destra per servire ciascuna pinza. Per questa ragione il failure è avvenuto oltre questo punto. Dallo splitter che divide la linea del freno partono due bracci oscillanti che si dirigono rispettivamente verso le due pinze, dove fa presenza un connettore dry break per consentire la rimozione della pinza senza spurgare l’impianto. All’interno del corpo della pinza troviamo 6 piccoli pistoncini incaricati di spingere le pastiglie verso il disco.
Il danno con ogni probabilità è avvenuto il questa zona. Un guasto al connettore dry break consentirebbe al freno di funzionare, ma non di rilasciare la pressione con il sistema che resterebbe quindi bloccato. Una semplice guarnizione potrebbe essere la causa. L’ipotesi più accreditata parrebbe proprio questa, in quanto nei controlli post qualifica tale componete viene lasciata sulla pista. Come ha detto nervosamente Max Verstappen all’interno del box, il ritiro è stato provocato da un problema alquanto stupido…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Craig Scarborough – @ScarbsTech