Formula 1

Ferrari, Sainz: dettagli dello straordinario recupero. Camera iperbarica e diatermia

Il pilota della Ferrari Carlos Sainz ha realizzato un recupero fisico eccezionale. Un rapidità inedita per questo tipo di interventi che gli ha concesso di tornare in pista in buone condizioni e, malgrado il recente intervento chirurgico subito per rimuovere l’appendice, è stato in grado di sopportare le forti sollecitazioni di una F1 per l’intero week-end di gara, coronando il suo reintegro al volante della SF-24 con una splendida vittoria, battendo peraltro il suo più blasonato compagno di squadra.

L’accelerazione del post operatorio non è mai una cosa semplice nella vita di tutti i giorni, figuriamoci se, come nel caso dello spagnolo, ti devi accomodare nell’abitacolo di una wing car e “subire” forze “G” altissime. Senza contare lo stress mentale al quale l’iberico è stato sottoposto che sappiamo bene nella massima categoria del motorsport arriva quasi alle stelle. Eppure il madrileño ce l’ha fatta. E a quanto pare pure con una certa nonchalance e disinvoltura, questo sebbene lo stato generarle di forma non fosse senza dubbio eccellente considerando il riposo forzato.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)a bordo della sua SF-24 a termine del Gran Premio d’Australia edizione 2024

Parte del merito va sicuramente ascritto alla sua grande forza e volontà di esserci a prescindere, elemento già intravisto a Jeddah quando, dopo solo 24 ore dall’operazione, Carlos si è presentato nel garage per supportare la squadra in un fine settimana comunque complicato, dove un giovane ragazzino di 18 anni è stato sballottato dalla Formula 2 alla Formula Uno per sostituire il pilota titolare della scuderia più vincente di sempre. Un debutto che ha convinto quello di Oliver Bearman, talento che il Cavallino Rapante sta crescendo tramite la Driver Accademy.


Ferrari: il recupero sul filo di lana di Sainz non era affatto scontato

Per fare il punto sulla guarigione rapida di Sainz serve una breve ricostruzione dei fatti, perché come detto il ripristino parziale della sua forma fisica necessaria per guidare la Ferrari SF-24 non era una pratica affatto semplice. In questo possiamo dire che è stato seguito alla grande dai medici che gli hanno fornito i vari provvedimenti utili ad accelerare la sua guarigione e provare a essere presente al terzo round del campionato del mondo, nella splendida cornice di Melbourne, Australia.

Il tempo a disposizione di Carlos era davvero risicato, meno di due settimane, considerando che in questi casi il normale recupero passa attraverso una trentina di giorni. Tuttavia va considerato che il processo del post operatorio al giorno d’oggi è notevolmente migliorato, considerando le piccole incisioni che vengono praticate nell’addome per rimuovere l’appendice attraverso una chirurgia laparoscopica, alla quale segue la supervisione continua e progressiva di professionisti sanitari. Ciononostante le possibilità si Sainz erano basse e per rendere effettiva la rapidità di guarigione lo spagnolo è stato costretto a dedicare intere giornate verso il recupero.

Sainz ha preso tutte le informazioni del caso contattando diversi dottori e un suo collega, Alexander Albon, per avere feedback più probanti, essendo il thailandese passato per lo stesso calvario, nel suo caso decisamente più complicato. Il ferrarista ha utilizzato una camera iperbarica per un’ora, due volte al giorno, supportato da un macchinario per le ferire elettromagnetiche. Inoltre è stato programmato il tempo a disposizione per fare passeggiate e nutrirsi in maniera adeguata. Ciononostante lui per primo non era affatto convito che ce l’avrebbe fatta, in quanto prima di partire per Melbourne passava ancora tanto tempo a letto e l’uso del suo addome era alquanto limitato.

D’altronde uno dei rischi in queste situazioni riguarda la guarigione interna, perché se l’incisione cutanea pare in buono stato non significa affatto che sia lo stesso sotto pelle. Ogni tessuto ha un recupero diverso in termini di tempistiche e un ritorno troppo affrettato alle attività agonistiche potrebbe tra le altre cose produrre la comparsa di un’ernia. In effetti se ricordiamo lo stesso Carlos ha raccontato che il problema non fosse il dolore, ma bensì le strane sensazioni interne che ha provato sulla vettura durante le Fp1 nella terra dei canguri.

Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) sale a bordo della sua SF-24 per testare le condizioni fisiche – Fp1 – Gp Australia 2024

All’interno di questo scenario la forte fibra dello spagnolo ha aiutato non poco nell’agevolare la convalescenza, considerando lo stato formidabile dei muscoli addominali nella parte centrale del tronco. A margine della prima settimana tutto è sembrato andare in discesa. D’altronde era stato avvisto dall’equipe medica che lo ha seguito come solitamente questo fa parte del normale iter post operatorio. Atterrato in Australia la svolta. Continuando il piano di lavoro studiato nel dettaglio ha terminato la fase di recupero necessaria per provare a saltare in sella alla rossa. Il resto è storia e che bella storia…


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Immagini: Scuderia Ferrari Carlos Sainz

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Pubblicato da
Zander Arcari