Analisi Tecnica

Ferrari monta l’ala del Bahrain: EOSS elevate, ottimizzazione del carico al retrotreno

Il team Ferrari arriva a Jeddah con un chiaro obiettivo: portare la SF-24 al punto di lavoro ottimale. L’impresa non è mai semplice in questi casi, specie quando la campagna agonistica è appena iniziata e il bagaglio di conoscenza verso la monoposto non è ampio. Tuttavia il Cavallino Rampante sa bene che in Bahrain le cose non sono andate nel verso giusto. Oltre ai problemi patiti sull’impianto frenante, grattacapo che ha distrutto le speranze di Leclerc e fastidiato quelle di Sainz, resta da verificare la gestione gomma.

Sì perché sebbene la qualifica abbia palesato una grande competitività della rossa benchè non sia arrivata un pole peraltro alla portata, in gara l’amministrazione dei compound ha lasciato qualche dubbio che, in Arabia Saudita, potrà sommare informazioni per capire come la vettura di Maranello tratta le gomme. L’asfalto liscio e poco abrasivo aiuterà non poco in questo senso. Anteriore solido, PU 066/10 e la necessità di trovare più grip al posteriore. Questi i dettami “attenzionati” per costruire la messa a punto migliore.

il mare di scintille prodotto da Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-24 – Gp Bahrain 2024

Il ruolo da favorita ancora una volta verrà recitato da Red Bull. Una fortissima RB20 che nelle mani di Verstappen pare ancora imbattibile. Senza dimenticare Mercedes che ha tutta l’intenzione di rifarsi in relazione ai problemi sofferti al sistema di raffreddamento in terra bahreinita che, di fatto, hanno inciso non poco nella mera performance. McLaren e Aston Martin non staranno certo a guardare. Il team di Woking è convinto di poter sfruttare al meglio il layout arabo grazie alle doti intrinseche della MCL38, mentre la scuderia di Silverstone ha lavorato parecchio sul “fine tuning” per offrire la migliore versione di se.


Gp Arabia Saudita 2024: Ferrari SF-24 e Mercedes W15 scelgono maggiore downforce rispetto alla Red Bull RB20

Prendendo in esame le immagini in arrivo dalla pitlane araba, notiamo che Ferrari ha scelto la medesima specifica, utilizzata in Bahrain, da medio carico. Potendo godendo di una maggior efficienza e di una buona propulsione, i tecnici del team italiano possono installare qualche punto di downforce al posteriore. Scelta molto utile per fornire più solidità al retrotreno e contestualmente, poter amministrare gli pneumatici in maniera più fattuale.

l’ala posteriore della Ferrari SF-24 per il Gran Premio dell’Arabia Saudita edizione 2024

Resta da capire che tipo di configurazione sarà montata per quanto riguarda la beam wing. Potrebbe andare in scena, infatti, un classico compare tra le due versioni a disposizione sulla SF-24. Mossa parecchio utile a sperimentare l’impostazione che meglio si addice al circuito. Ricordiamo che tali appendici aerodinamiche, sebbene possano sembrare di minore importanza nel quadro generale aerodinamico, in realtà riescono a fare molta differenza lavorando come estensione del diffusore.

In Red Bull hanno invece preferito una specifica più scarica. Gli uomini di Milton Keynes cercano di generare il carico utile attraverso il gruppo fondo-diffusore. In termini di area frontale, la specifica osservata sulla RB20 ha un valore minore rispetto alla soluzione presente sulla Ferrari.

l’ala posteriore della Red Bull RB20 per il Gran Premio dell’Arabia Saudita edizione 2024

Il bordo d’attacco, di fatti, pare variare il suo spessore lungo la corda. Di riflesso il main plain diviene è più pronunciato nella zona esterna. In ultima istanza un ulteriore considerazione tecnica sulla vettura da battere: il bordo d’uscita, al contrario di altri casi, non possiede alcun gurney flap.

Per completare l’analisi concernete il carico installato arriviamo alla Mercedes. Notiamo una una specifica simile nel concetto alla McLaren che ha scelto una soluzione da medio carico dove agli estremi viene scaricato per diminuire l’entità dei vortici d’estremità. Tuttavia nella versione della W15 l’area frontale è minore per recuperare velocità sul dritto. Sebbene il raggio di raccordo all’end-plate risulti senza dubbio differente, la sua mera funzione aerodinamica è la medesima.

l’ala posteriore della Mercedes W15 per il Gran Premio dell’Arabia Saudita edizione 2024

Inoltre va sottolineato un fatto: sulla W15 la bandella laterale dell’ala posteriore possiede un particolare in più. Osservando lo scatto si evince la volontà dei tecnici nel diminuire ulteriormente l’area frontale, ricavando una sorta di taglio nella parte centrale del bordo d’uscita del secondo flap. Solo la pista ci dirà chi avrà ragione, in quanto ricordiamo che lo scorso week end le due MCL38 sono state tra le più veloci sul dritto.


Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich 

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Immagini: Scuderia Ferrari – Albert Fabrega – @AlbertFabrega

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Pubblicato da
Zander Arcari