Formula 1

Rinnovo Alonso, retroscena: Aston Martin ha lavorato duro per ricucire lo strappo “Gp2 Engine”

Alonso ha firmato il rinnovo con Aston Martin, annuncio arrivato nel tardo pomeriggio di ieri. Uno dei pezzi pregiati del mercato ha preferito la continuità con il team di Silverstone che lo scorso anno gli ha fatto vivere una seconda giovinezza. La decisione dell’asturiano dimostra in primis che non è assolutamente desideroso di appendere il casco al chiodo nonostante a luglio spenga 43 candeline. Lo spagnolo è ancora uno dei migliori piloti sullo schieramento, in grado di piazzare anche quest’anno la monoposto numero 14 nei quartieri alti della classifica.

Insomma… parliamo di un pilota ancora in grado di fare la differenza. I rumor relativi ad un passaggio in Mercedes piuttosto che in Red Bull sono rimasti tali. Quali possono essere le ragioni alla base del prolungamento contrattuale proprio quando la “verdona” sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori? Del resto stiamo parlando di un pilota versatile, in grado di competere in F1 come in Indy Car, Le Mans e ParigiDakar.

l’annuncio di Fernando Alonso per il rinnovo contrattuale con Aston Martin)

Alonso non avrebbe avuto molti problemi a soddisfare il fabbisogno di adrenalina e motivazioni in un’altra categoria del motorsport. Il due volte campione del mondo spagnolo confida nella crescita del team e attraverso questo progresso vorrebbe sfruttare la nuova rivoluzione regolamentare del 2026 che riguarderà unità di potenza e l’aerodinamica. E’ verosimile che Fernando si sia dato un’ultima possibilità con Aston Martin per cercare di vincere altre gare e, chissà, battere altri record di longevità.


Aston Martin: Honda non vedeva di buon occhio Alonso

Il team sorto sulle ceneri della Jordan ha recentemente ampliato le vecchie infrastrutture che risalivano agli investimenti effettuati da Eddie Jordan. La nuova sede ha accolto il personale mentre la galleria del vento di ultima generazione voluta dalla Aston Martin sta finalmente prendendo vita. L’obiettivo è quello di avere il “wind tunnel” pronto per settembre. Con questa schedulazione si potrà procedere allo sviluppo della vettura 2025 e, soprattutto, lo studio della monoposto per il prossimo ciclo regolamentare.

Dopo Dan Fallows la campagna acquisti di ingegneri da Red Bull continua incessantemente. Aston Martin, a gennaio scorso, ha ingaggiato Andor Hegedus, l’esperto Senior Project Designer della scuderia di Milton Keynes. La disponibilità economica sembra essere l’ultimo dei problemi per la cordata guidata da Lawrence Stroll e i risultati sono tangibili. La serrata corte ad Adrian Newey potrebbe essere la ciliegina sulla torta di un team che sta crescendo in modo molto simile alla scuderia austriaca di qualche anno fa, senza badare a spese per potenziare il valore del team.

Lawrence Stroll, proprietario della scuderia di F1 Aston Martin

In sostanza: se Red Bull Racing ha dimostrato di non essere una mera transazione di marketing, Sheldon Strulovitch, al secolo Lawrence Stroll, vuole dimostrare con tutte le sue forze che Aston Martin non è un’operazione nostalgia come la fallimentare esperienza del brand Jaguar a cavallo del terzo millennio. L’accordo con Honda per la fornitura delle unità di potenza di seconda generazione a partire dalla stagione 2026 lo testimonia. Il matrimonio con Aston Martin è arrivato lo scorso maggio in seguito a una serie di contatti avuti dalla casa di Sakura con altri team di F1. Del resto Honda ha lasciato la massima categoria in forma ufficiale con “un titolo mondiale” nel 2021, il primo di Max Verstappen.

Arrivare al 2026 pronti, e soprattutto più preparati della concorrenza può determinare un grande vantaggio in ottica mondiale. Per questo motivo Aston Martin ha deciso di unirsi ad Honda, staccandosi dalla lunga partnership con Mercedes per diventare cliente esclusivo del colosso nipponico, costruttore di propulsori che dopo una parentesi fallimentare con la McLaren, ha prodotto e sviluppato una PU tramite il supporto dell’allora Toro Rosso davvero competitiva, unità di potenza che sta spingendo le wing car colorate blue racing offrendo riscontri davvero ottimali.

A questo punto dello scritto vale la pena dare qualche dettaglio in più relativo alla scelta di Alonso, probabilmente l’ultima della sua longeva carriera in F1. Innanzi tutto Fernando ha ascoltato eccome le offerte delle altre scuderie. D’altronde in questi casi è una normale prassi, in quanto un pilota deve saper valutare le varie opzioni a disposizione per poi fare la scelta più azzeccata. Le suddette conversazioni, però, in questo momento erano ancora alle fasi preliminari e non fornivano alcuna garanzia per il futuro. Bisognava aspettare, insomma, per poi valutare con perizia. La scelta più logica e meno rischiosa, pertanto, era quella di restare in Aston Martin.

Fernando Alonso (Aston Martin) – Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing)

L’ex ferrarista non voleva essere involucrato in un vortice che in qualche modo lo avrebbe reso “ostaggio” di altre situazioni. Ha preferito “comandare” il suo destino, in pratica. Il motivo è semplice: nessun top team era deciso e convinto di potergli offrire un sedile alle sue condizioni. Red Bull e Mercedes, per essere chiari, vedevano Fernando come un’opzione momentanea. Una decisione last minute sulla quale puntare se le trattative per loro più importanti non fossero andate a buon fine. Senza considerare la questione caratteriale e il peso mediatico del personaggio.

Red Bull ci aveva fatto un pensiero. D’altronde l’asturiano, come detto, mostra ancora un rendimento davvero altissimi e, con ogni probabilità, la sua resa poteva essere migliore rispetto a quella di Sergio Perez. Tuttavia mentre il messicano recita il ruolo di fido scudiero per Max Verstappen, lo stesso non sarebbe stato per Alonso. Un “guerra” che l’olandese per primo voleva evitare così come il management della scuderia campione del mondo in carica. Per quanto riguarda Mercedes le cose non erano poi così differenti. Sebbene il team di Brackely consideri Russell un grande pilota l’idea Fernando è stata valutata. L’opzione era senza dubbio vantaggiosa a livello contrattuale.

Wolff voleva infatti un pilota forte e pronto per il 2025, mantenendo però incerto il sedile della Mercedes per l’anno successivo, considerando Antonelli o Verstappen le prime scelte. Situazione che attualmente sta “vivendo” Carlos Sainz, considerando l’opzione W16 senza dubbio la più allettante. Tornando a Fernando c’è un ulteriore considerazione molto importante da fare. Il vissuto di Alonso con Honda non è certo dei migliori. Tutti ricordano la frase emblematica “Gp2 Engine“, con la quale Alonso aveva mosso una pensante critica sulle power unit nipponiche.

La cultura giapponese è molto particolare e i vertici dell’azienda di Sakura non hanno di certo dimenticato. Ci riferiamo alla figuraccia subita in mondo visione, proprio nel Gran Premio di casa a Suzuka, oramai 11 anni fa. Per questa ragione il lavoro di Aston Martin per ricucire un rapporto tra le parti non è stato affatto semplice, in quanto i nipponici non erano per nulla convinti che ri-allacciare il rapporto con il pilota di Oviedo fosse il meglio da farsi. Ma in F1 come nella vita quello che realmente conta sono i risultati e, in questo senso, firmare la tregua per nutrire interessi comuni era la cosa più logica da fare.


autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Aston Martin

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Roberto Cecere