F1: la Ferrari SF-24 ha recuperato in gara. Lo ha fatto tramite un assetto votato alla corsa dove l’obiettivo numero uno era l’amministrazione delle gomme. Una male oscuro che ha attanagliato la scuderia italiana per anni dal quale, così sembra, dal quale la rossa ha perso finalmente le distanze. A dominare il Gran Premio invece è ancora. Sebbene dalla simulazione in high fuel delle libere 1 trasparisse qualche difficoltà nel ritmo gara, in realtà la RB20 ha saputo gestire gli pneumatici con ottima qualità alla stregua della vettura di Maranello.
Carlos Sainz ancora una volta riesce a fare meglio di Charles Leclerc. Lo spagnolo, pur correndo da “separato in casa”, sembra capire molto bene la sua monoposto e sfruttando la miglior qualifica di ieri ha potuto conquistare il terzo podio in altrettante gare da lui disputate quest’anno. Il monegasco ha comunque messo assieme una corsa all’altezza della situazione, grazie a un ottimo primo stint su gomma media che gli ha permesso di effettuare un’unica sosta. Dopo la sostituzione delle mescole il ferrarista non ha avuto particolari problemi a tenere dietro Norris.
Successivamente i due, esattamente come successo in Australia, hanno mantenuto una passo molto similare e a parità di condizione, distanziati da 2/3 secondi, hanno tagliato il traguardo. Dal quarto round della campagna agonistica 2024 si evince che il team di Woking può essere considerata la terza forza del campionato. Tuttavia il fatto che Lando sia riuscito a mantenere il passo di Leclerc in una pista così completa, indica come il divario tra la scuderia italiana e quella inglese sia non troppo elevato.
Nel corso del primo stint, con vetture cariche di benzina, si nota come la RB20 numero 1 sia la migliore nel lento. Max ha sfruttato l’aria pulita per raggiungere il riscontro velocistico migliore con gomma media. Valore simile all’olandese per Piastri, con l’australiano che sfrutta il set-up della sua MCL38 ottimizzato per un rendimento migliore in curva.
Nella sezione di medio-alta velocità Max impone ancora una volta la propria supremazia, sfruttando l’handling più senza dubbio più adatto alla situazione della velocissima RB20. Nei settori di velocità intermedia possiamo inoltre osservare dei riferimenti molto simili tra McLaren e Ferrari, con Norris che avvicina maggiormente ai valori di Max.
Non ottimale invece il dato di Russell che sembra non saper sfruttare al meglio l’extra grip fornito dalla mescola più morbida. Il pilota inglese conferma le difficoltà della Mercedes W15 con gomma C3, già evidenziato nei long run svolti nelle prove libere. Una vettura tedesca che durante la corsa non riesce proprio a massimizzare il carico aerodinamico della monoposto.
Nel secondo stint, quasi la totalità dei top driver hanno usufruito della mescola dura; solo Verstappen, Sainz e Alonso hanno montato la C2. Anche nella sezione centrale di gara non cambia il pilota riferimento. Il campione del mondo conferma di guidare la vettura generalmente migliore nelle curve. Chi più si avvicina ai riferimenti dell’olandese è Leclerc. Il monegasco con gomma più dura è riuscito a controllare il degrado nel suo secondo e ultimo stint di gara.
Charles, ha approfittato della vettura sempre più leggera col passare delle tornate, per aumentare le sue velocità in curva e avvicinare i riferimenti di Max. Bisogna sottolineare infatti come gli altri piloti avevano mediamente un quantitativo di benzina a bordo più alto del monegasco, fattore che impediva loro di ottenere buoni riscontri velocistici.
Considerando i piloti con stessa strategia, si osserva un miglioramento della prestazione di Russell nel medio veloce. Il giovane inglese, come il più esperto compagno di scuderia, hanno amministrato le proprie gomme in modo più efficiente rispetto al primo stint, permettendosi velocità mediamente più alte. In ultima istanza si notano valori abbastanza simili tra Sainz e Norris, con una mescola di differenza a favore dello spagnolo.
Infine andiamo ad analizzare il comportamento delle vetture con minor carico di benzina a bordo durante l’ultimo stint. E’ ridondante sottolineare come anche con macchina più leggera continui il dominio della RB20 numero 1. Tra i “terrestri” Sainz è il migliore, spremendo al massimo la sua monoposto per recuperare posizione fino al podio, beneficiando anche di uno stint più corto degli altri.
Il pilota della Ferrari fa una grossa differenza soprattutto alle velocità intermedie, rifilando oltre 5 km/h agli avversari diretti della McLaren. Buoni riscontri anche per il duo Mercedes che ottimizza la prestazione di una W15 maggiormente a proprio agio con un minor quantitativo di benzina. Russell è l’unico con gomma media ad avvicinare le velocità di Verstappen nelle curve veloci, grazie al carico aerodinamico più corposo.
Infine, osserviamo come i piloti hanno usufruito del DRS nel corso della gara. Il duo Red Bull ha raggiunto le velocità più elevate, capitalizzando al meglio l’efficienza aerodinamica della monoposto austriaca. Inoltre, Sainz e Verstappen sembrano possedere il dispositivo mobile migliore che permette loto un salto di velocità maggiore. Situazione contraria invece per Leclerc, il quale sembra non sfruttare la minor resistenza come il compagno di scuderia, raggiungendo la velocità media più bassa del lotto.
Con ala chiusa i due piloti Mercedes, insieme a Perez, possiedono il drag minore alla fine rettilineo e sfruttano la propria power unit per raggiungere una velocità mediamente più alta con un delta migliore. C’è da sottolineare inoltre come il riferimento di Max sia influenzato dal fatto che l’olandese alzava prima il piede, perdendo in termini di velocità massima.
Attorni ai 300 km/h invece, il dato delle Ferrari e di McLaren Infine, nella parte bassa del grafico possiamo analizzare vediamo che i valori di velocità all’inizio del rettilineo sono abbastanza simili tra i vari piloti. L’unico in difficoltà risulta Piastri, che perde 4 km/h rispetto la media
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo