La quinta tappa del mondiale di F1 2024 segnerà il ritorno del Circus in Cina a distanza di 5 anni dall’ultima edizione. Le restrizioni imposte dal governo cinese a valle della pandemia da Covid-19, hanno avuto una durata di gran lunga superiore a quella di altri paesi. Un lustro nella massima categoria del motorsport è “un’era geologica” e non c’è modo migliore per dimostrarlo attraverso i numeri. Nella primavera di cinque stagioni fa Lewis Hamilton inseguiva il suo sesto titolo mondiale, mentre Sebastian Vettel iniziava a sentire la pressione di un ragazzino monegasco cresciuto nell’Accademy della Scuderia Ferrari che aveva ereditato il sedile di Kimi Raikkonen.
Quel giovanotto di nome Charles Leclerc aveva fatto intravedere lampi di talento cristallino nella stagione precedente, proprio con il team Alfa Romeo guidato da Frederic Vasseur. Corsi e ricorsi storici. Oggi le statistiche al gran premio di Cina del 2019 fanno quasi sorridere, soprattutto per quanto riguarda il computo delle vittorie. Il “cannibale” Max Verstappen, all’epoca alla sua quinta stagione in F1, annoverava nel suo palmares 5 vittorie, le stesse di Valtteri Bottas, due in meno di Daniel Ricciardo che oggi fatica a tenere il passo di Yuki Tsunoda.
Contro la supremazia tecnologica del team Mercedes, soprattutto nel settore delle unità di potenza, nulla poteva nemmeno il grande genio di Adrian Newey, mortificato dall’inconsistenza dei propulsori Renault e dal lento recupero di Honda che iniziò a fornire i propri motori alla scuderia di Milton Keynes proprio nella stagione di F1 2019. Nonostante l’evidente frustrazione, l’olandese e la Red Bull hanno proseguito il proprio sodalizio, nella reciproca convinzione di poter raggiungere e battere l’egemonia delle frecce d’argento.
La perseveranza di entrambe le parti, unitamente alla crescita esponenziale della power unit nipponica, ha consentito al fuoriclasse nato in Belgio di conquistare il titolo mondiale fi F1 nel 2021, prima dell’ingresso del nuovo regolamento tecnico con il ritorno delle monoposto ad effetto suolo. Il percorso che ha portato al successo è stato ricco di momenti assai complicati per il sodalizio Verstappen/Red Bull. Tuttavia la reciproca fiducia non è mai venuta meno. Una sorta di “lesson learned” dalla quale Charles Leclerc deve fare tesoro.
Il pilota monegasco è alla settima stagione in F1, la sesta in Ferrari. Nell’arco della sua esperienza con il team italiano, ben poche volte ha avuto il mezzo per ambire alla vittoria e in diverse circostanze, quando il successo è sembrato alla portata, il fato sotto forma di noia tecnica o strategia cervellotica, gli ha privato di ottenere molti più successi di quelli ottenuti in carriera. Ma ora non è il momento di mollare. Per assurdo la stagione che sulla carta lo doveva elevare a riferimento assoluto del team, alla luce della prossima partenza di Carlos Sainz, si sta rivelando più ostica del previsto.
Probabilmente questo è il passaggio più importante della carriera in F1 di Leclerc, in quanto si sfiderà in rapida successione con un pilota libero di “testa” e obbligato a mettersi in vetrina. Mentre dal prossimo anno dovrà rivaleggiare con il pilota più vincente di tutti i tempi: Lewis Hamilton. Queste sfide si vinceranno più di testa che con il piede destro. Un segnale è arrivato nel corso del gran premio di domenica scorsa in Giappone. Dopo l’ennesima qualifica sottotono Leclerc ha scelto di seguire il proprio istinto, realizzando uno stint iniziale da urlo che gli ha consentito di arrivare alle spalle del teammate che, di fatto, scattava due file più avanti nello schieramento di partenza.
Charles non dovrà cedere alla frenesia di raggiungere risultati superiori alle potenzialità del mezzo a disposizione e pazientare al pari di Max Verstappen quando la sua Red Bull non volava come nell’ultimo triennio di F1. Il rinnovo a tempo indeterminato con il Cavallino Rampante è la dimostrazione del reciproco amore o della reciproca fiducia assoluta tra Leclerc e il team di Maranello. In tutto questo una domanda: il ferrarista subisce il fascino della storica scuderia italiana al punto da influire poco politicamente all’interno del team?
Siamo certi che Xavi Marcos sia l’angelo custode ideale per massimizzare la prestazione di Charles? Hamilton e Verstappen devono tanto ai rispettivi race engineer. Ancora oggi nei team radio si ascoltano diversi mismatch/incomprensioni tra il monegasco e il muretto. È ammissibile dopo tanti anni di collaborazione? Sembra che a Leclerc manchi il cerchio magico che protegge e ha fatto crescere Max Verstappen. A volte il successo non dipende solo dalla velocità “pura” e da una buona monoposto. La speranza dei fan della Ferrari è che fra 5 anni i numeri diano ragione a Leclerc e alla storica scuderia modenese.
autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing – F1