F1, Mercedes: è molto difficile valutare il gran premio del Giappone per le vetture tedesche. Ieri, a valle di qualifiche tutto sommato mediocri, le dichiarazioni di piloti e team principal erano molto positive rispetto al processo di comprensione del mezzo. E’ vero che la tappa di Suzuka rappresenta al momento il tracciato più ostico per la poco competitiva W15. Tuttavia nella gara odierna erano riposte speranze superiori al risultato conseguito.
Si pensava di poter duellare con la diretta concorrenza del midfield, ma alla fine della fiera la gara ha ribadito l’ideale collocazione gerarchica di Mercedes sullo schieramento di partenza. Le frecce d’argento rappresentano la quinta forza in pista. A peggiorare il quadro tecnico potrebbero essere state le temperature più elevate di tutto il weekend che ha spinto all’utilizzo conservativo della mescola più dura. Le difficoltà del team di Brackley sono confermate da una strategia di gara abbastanza incomprensibile che ha messo in grossa difficoltà sia Lewis Hamilton che George Russell.
Il consuntivo della trasferta nipponica di F1 è un bollettino di guerra. Il team di Brackley ha concluso la gara al settimo e nono posto, con un distacco di circa 45 secondi da Max Verstappen, a di 25 secondi dal primo degli altri, ovvero Carlos Sainz, terzo sotto la bandiera a scacchi dietro le imprendibili Red Bull.
Toto Wolff cerca di individuare il bicchiere mezzo pieno di un weekend molto deludente. Secondo il manager austriaco hanno concluso la gara dove la hanno iniziata, con un settimo e un non posto nonostante il ristudiato in gara sia lo stesso della qualifica il ritmo sciorinato nel secondo e un terzo stint è stato veloce al punto di poter competere per il podio mentre il primo stint è stato disastroso. Il numero uno del team AMG Mercedes è consapevole che il risultato non è accettabile pertanto è necessario se la performance sia stata condizionata dalle temperature ambientali più alte del weekend che hanno obbligato gli ingegneri ha chiedere in eccessiva gestione del penumatico.
Per i piloti il quadro tecnico non è altrettanto roseo. Lewis Hamilton al termine di una gara in cui si è messo a disposizione del team cedendo la posizione al team mate ha dichiarato di aver sofferto la mancanza di ritmo con la mescola dura ed ha dovuto lottare con una monoposto sottosterzante nel primo stint, ragion per cui non ha opposto resistenza al cambio di posizioni con George Russell. Il fuoriclasse inglese ha spiegato che il feeling con la W15 è migliorato con la mescola a banda gialla e solo nell’ultimo stint si è sentito a suo agio con la vettura grazie a un livello di grip migliore.
In conclusione il campione di Stevenage ha dichiarato che il massimo risultato possibile poteva essere un sesto posto e che sarà necessario estrarre più potenziale dalla monoposto se si intende risalire nelle classifiche iridate. Al termine della gara anche George Russell è apparso rassegnato. Il pilota inglese ha spiegato che il tentativo di partire con gomme hard era figlio di una strategia che potesse lasciare margine di scelta tra uno o due pit stop. Alla fine, il rendimento della mescola dura è stato talmente negativo da convincere gli ingegneri ed il pilota a optare per le due soste.
Per il pilota di King’s Lynn lo scenario tecnico è abbastanza chiaro. Esclusa Red Bull che anche quest’anno è di una categoria a parte, i quattro team alle spalle della scuderia campione del mondo sono molto vicini sul giro secco e per tale ragione la migliore track position sullo schieramento di partenza può essere fondamentale per le sorti del weekend. Il driver è consapevole che c’è ancora molto lavoro da fare per risalire la china ed essere almeno la migliore alternativa alla corazzata austriaca.
autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Mercedes AMG F1 Team