Formula 1

F1, Sainz è il pilota perfetto per risalire la china

F1, dove correrà il prossimo anno Carlos Sainz? Un enigma che non sembra destinato a essere svelato in tempi brevi. La conferma di Alonso in Aston Martin unitamente all’ammissione di Helmut Marko in cui ha svelato che Red Bull non pareggerà l’offerta ricevuta del pilota di Madrid. Peccato che in Cina, Horner si sia premurato di smentire le dichiarazioni dello storico consulente austriaco definendole speculazioni. Questo perchè Red Bull non ha la minima idea se il colosso tedesco abbia recapitato una proposta allo spagnolo della Ferrari ed eventualmente quale sia la sua portata.

Tralasciando questa discrepanza comunicativa, una delle tante negli ultimi mesi, in questo complesso puzzle in cui staziona l’iberico le migliori opzioni sul tavolo sono senza dubbio Mercedes e appunto Audi. Entrambe tuttavia presentano degli ostacoli. Il team diretto da Toto Wolff crede molto in Kimi Antonelli e si riserva di valutare la maturità’ del giovane pilota bolognese nei prossimi mesi, attraverso le prestazioni nel campionato di Formula 2 e un programma di test ad-hoc come quello recentemente svolto a bordo della W12 sul circuito del Red Bull Ring.

Andrea Kimi Antonelli, il futuro della Mercedes

Per quanto riguarda Audi l’ingresso ufficiale avverrà nel 2026. Se Carlos accettasse la corte dei tedeschi dovrebbe mettere in cantiere un anno di transizione, dove potrebbe sfruttare i 12 mesi di tempo per affiatarsi con il nuovo gruppo di lavoro e creare un rapporto solido sul quali gettare le basi per il prossimo futuro. Allo stato attuale delle cose pare alquanto difficile ipotizzare che sia Valtteri Bottas che Zhou Guanyu possano sperare in una estensione della loro collaborazione quando il team Sauber cambierà denominazione.

F1, Sainz il pilota perfetto per chi deve risalire la china

All’alba della decima stagione di F1 i punti di forza di Sainz sono noti. Il figlio del due volte campione del mondo Rally è un pilota spesso sottovalutato. Grazie al suo approccio metodico al weekend di gara, Carlos è riuscito in numerose circostanze a compensare l’innata velocità di un talento cristallino come Charles Leclerc. Lo spagnolo che nell’arco della sua carriera si è sempre distinto per pragmatismo, consistenza e intelligenza tattica. E’ di fatto l’identikit dell’uomo ideale per un team che necessita tanti e precisi feedback da parte del pilota e che non soccomba dal punto di vista emozionale di fronte alle diverse avversità che si affrontano durante l’annata.

Nonostante si tratti di un latino, difficilmente Sainz si sbilancia in pronostici nei pre gara è altrettanto raramente critica il proprio team a fronte di errori strategici, pit stop molto lunghi o presunti favoritismi nei confronti del compagno di squadra. Tuttavia in alcune occasioni pure lui ha tirato fuori il carattere opponendosi al team. Arrivato in punta di piedi in Ferrari accanto all’enfant prodige, attorno al quale costruire i successi del futuro per la rossa, il madrileño ha mostrato una buona tenuta mentale. Anche la bocciatura del top management riservata dal Cavallino Rampante che gli ha preferito Lewis Hamilton è stata metabolizzata rapidamente.

Carlos Sainz (Ferrari) si prepara a scendere in pista in Giappone

Nei quattro round a cui ha preso parte ha conseguito in tre occasioni migliori risultati rispetto al compagno, come sottolineato in maniera molto schietta dallo stesso Charles Leclerc a monte del fine settimana cinese. Un grande pilota come Sainz è merce rara. Non crea problemi, lavora sodo e riesce quasi sempre a massimizzare il risultati. Lo spagnolo non è considerato il salvatore della patria, colui che trascina la squadra verso i successi e che possa conquistare un titolo mondiale. Ciononostante la storia della F1 è ricca di casi dove la dedizione di un pilota ha consentito a diverse scuderie di raggiungere vittorie.

F1, Sainz molto simile a Riccardo Patrese

Per chi ha buona memoria o ha letto la storia della Williams, Riccardo Patrese è stato un pilota fondamentale per il conseguimento dei titoli iridati negli anni 90. L’italiano ha “svezzato” il V10 Renault dotato delle innovative valvole pneumatiche e il complesso sistema elettroidraulico delle sospensioni attive. Alla fine i titoli sono andati a Mansell e Prost, ma Frank Williams pensò immediatamente al padovano dopo la tragica scomparsa di Ayrton Senna. Questo il ragionamento per far comprendere che alcuni piloti, anche se meno vittoriosi, rappresentano comunque una risorsa fondamentale per i team che hanno bisogno di esperienze e feedback precisi.

Riccardo Patrese a tempi della Williams, festeggia sul podio del Gran Premio del Portogallo edizione 1991

Sainz è il pilota perfetto per il moment delicato di Mercedes e contestualmente lo è per Audi, in quanto il futuro team tedesco han bisogno di tanta esperienza e di un pilota che non alimenti la frustrazione del team se i risultati non arrivano ma, al contrario, aiuti a far crescere la monoposto grazie al proprio bagaglio di conoscenze. Forse non sarà il pilota che conquisterà un titolo iridato con le frecce nere e grigie o con la casa dei quattro anelli., ma tuttavia, Sainz, in entrambi i casi sarebbe assai utile alla causa per accelerare la curva di apprendimento e scalare la classifica mondiale sino al vertice.


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Williams – Ferrari – Mercedes AMG F1 Team

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Roberto Cecere