Ferrari non ha sta facendo una gran figura in Cina. Nella qualifica sprint la SF-24 ha sofferto sotto l’acqua, idem per la sessione classificatoria di stamane, dove nella Q3 l’attivazione delle mescole ancora una volta ha creato grandi problemi alle vetture italiane. Anche nella mini gara il risultato e ben lontano dall’ottimo, in quanto il rendimento reale delle vetture italiane ha subito un grosso rallentamento. Una condizione evitabile se la griglia di partenza avesse visto due rosse più in alto sullo schieramento. La questione è senza dubbio importante, un fattore dove il Cavallino Rampante deve lavorare per non trovarsi ogni fine settimana, la domenica, a recuperare posizioni.
Purtroppo, l’analisi dei passi gara della Sprint Race è senza dubbio influenzata dal tappo creato dall’Aston Martin di Fernando Alonso che, come possiamo apprezzare dal grafico relativo alle top speed raggiunte dai piloti nella mini corsa e, contestualmente da quello concernente il carico delle monoposto, risulta la vettura più veloce (essendo molto scarica) sul lungo rettilineo di circa 1.2 km. Aspetto che ha permesso al due volte campione del mondo spagnolo una difesa ad oltranza su Carlos Sainz, sino al 16° giro. Momento della Sprint dove è avvenuto il contatto tra i due piloti iberici, costringendo Fernando al ritiro a causa di una foratura. Ciò malgrado alcune riflessioni importanti in ottica gara fanno presenza.
In primo luogo dobbiamo in questa sede certamente sottolineare la pazienza che ha avuto il 3 volte campione del mondo, al secolo Max Verstappen, nell’effettuare i due sorpassi su Alonso e Hamilton. Dopo di che il talento di Hasselt ha fatto il vuoto, potendo dominare incontrastato la gara e mantenere un passo estremamente costante. Nel farlo rifilava all’incirca 0.7/0.8 secondi al giro ai propri inseguitori. Il degrado in questa condizione è pressoché nullo sulla RB20. Si parla di una perdita di +0.027 secondi per ogni tornata, mantenendo una media si lattime attorno al 1:41.130s.
I tempi dei piloti che si contendevano il podi, a partire da Lewis sino a Norris, sono infatti decisamente più alti. La “causa” di tutti mali è sempre. Il quarantaduenne di Oviedo aveva un ritmo decisamente più basso che di riflesso ha frenato tutto il gruppo che inseguiva da vicino sino al passaggio numero 16, tornata dove finalmente, il conterraneo della Ferrari, è riuscito a portare a termine il suo scopo. Carlos è stato troppo timido negli attacchi, dapprima con Verstappen nei primi 2-3 giri e in seguito con il connazionale. Molto aggressivo, invece, nella difesa nei confronti del compagno di squadra Leclerc, che si è aperto via radio mostrando tutto il suo disappunto verso la difesa senza esclusione di colpi dell’iberico.
Se volgiamo vedere il bicchiere mezzo pieno possiamo farlo in qualche modo, senza pretendere di trarre comunque conclusioni troppo affrettate. Prendendo in esame le due grafiche relative ai vari passi dei pilori top, in questa prima Sprint Race delle 6 in programma nella campagna agonistica 2024, infatti, la vettura italiana dà comunque dei segnali senza dubbio incoraggianti. Ci riferiamo in particolar modo al rendimento di Charles Leclerc negli ultimi due giri della mini gara, una volta “liberatosi” da Carlos Sainz tramite una sorpasso davvero degno di nota, in curva 1.
Prendendo in esame i laptime del monegasco, quindi, notiamo come in queste due tornate il suo ritmo sia inferiore di circa 4 decimi rispetto al messicano Sergio Perez. Monegasco che ha mantenuto all’incirca gli stessa tempi fatti segnare dal leader della corsa Verstappen. Inoltre il suo degrado mostra un valore di +0.077/giro (media: 1:41.850), simile a quello di Checo +0.089/giro (media: 1:41.930). Molto più alto quello di Aston Martin e Mercedes, invece. In questo caso si parla rispettivamente di +0.167/giro (media: 1:41.950) e +0.134/giro (media1:41.910).
Le note positive di questa SF-24 sono anche evidenziate dalla telemetria che mette a confronto il giro 18 tra Leclerc e Perez, entrambi senza traffico: le velocità in percorrenza di curva sono molto simili, sia nelle pieghe ad ampio raggio che nei tornantini 6 e 14, dove la Ferrari mostra di avere una buona rotazione e uno stacco freni ottimale. Manca ancora qualcosina in trazione però, tanto che Charles è sempre costretto ad anticipare la frenata per garantire una miglior uscita.
Dal grafico della telemetria notiamo come la numero 16 vada prima sul gas, avendo un’accelerazione anticipata. Leclerc fa la differenza soprattutto in curva 12/13, piega in appoggio che immette nel lunghissimo rettilineo sino a curva 14, dove il ferrarista riesce a pigiare prima il piede sull’acceleratore, parzializzando meno rispetto a Perez e procurandosi un vantaggio di circa +6km/h a inizio rettilineo. Infatti, i parziali tra T2 e T3 settore sono sempre a favore del SF-24.
Infine c’è da sottolineare la prestazione in ombra della McLaren, certamente condizionata dal traffico di Alonso che non ha permesso di esprimere il reale potenziale degli inseguitori. Ricordiamo che Norris partiva dalla prima e ha concluso la gara solamente in sesta piazza (senza il ritiro di Alonso in settima), vanificando la partenza dal palo talentuosa ottenuta nella giornata di ieri. Come già successo nei momenti che contano, anche questa volta Lando fa un passo indietro non riuscendo a concretizzare il risultato.
Autore e grafici: Marco Iurlandino – Alessandro Arcari – @berrageiz