Ferrari in Cina non ha ottimizzato un fico secco. Nove parole che fanno capire quanto l’impostazione della SF-24 in terra asiatica sia andato lontano dal massimo rendimento. Questa mattina ne abbiamo parlato attraverso le nostre pagine, spiegando a grandi linee cosa è successo con le gomme. Una condotta inefficiente che di fatto ha precluso ai ferraristi di sfruttare tutto il potenziale dell’auto. La sincerità di Vasseur a tal proposito fa presenza. D’altronde era così evidente che nasconderlo sarebbe stato impossibile. Può capitare in F1. Nessun dramma. L’importante è apprendere dalla lezione.
Tramite l’utilizzo della telemetria è sempre possibile realizzare determinati ragionamenti. Scenari interessanti lontani dalla semplice osservazione delle vetture in pista. Un contesto che oggi ci fornisce la possibilità di mettere a confronto un paio di vetture. Ci riferiamo per esattezza a Ferrari e McLaren. Mettendo a paragone le prestazioni più rapide in gara tra il Charles Leclerc le Lando Norris, infatti, possiamo trarre alcune conclusioni senza dubbio fattuali: al contrario di quanto si poteva pensare, le velocità di punta e quelle minime tra SF-24 e MCL38 sono praticamente uguali.
Ciononostante fa presenza una grande differenza. Un dato che balza all’occhio prendendo in esame l’immagine a seguire. Ci riferiamo al fato che, il pilota britannico della scuderia di Woking, ha realizzato la sua best performance sulla lunga distanza senza spingere al massimo. Per essere più precisi, l’inglese ha realizzato il suo crono migliore in gara in fase di amministrazione della vettura. Non è chiaro se stiamo parlando di semplice fuel saving, gestione dell’energia immesso sugli pneumatici o magari per ambedue le tematiche. Fatto sta che osservando la linea telemetrica si evince in particolare un certo lift and cost in curva 1, 11 14.
Il tutto sommato a un utilizzo parzializzato del gas nelle curve 7, 8, 9 e 10. Per di più, notando con perizia i dati offerti dal grafico, emerge con prepotenza l’elevata capacità della McLaren numero 4 di generare carico in percorrenza delle curve veloci come la 7, dove Norris usa meno l’acceleratore, ma nonostante questo mantiene la stessa velocità a centro curva della Ferrari ci Charles che senza dubbio spinge di più sul pedale dell’acceleratore. In ultima istanza un ulteriore dettaglio, relativo alla potente fase di accelerazione della curva a doppio apice che immette sul tratto ad alta velocità di percorrenza del T3, circa 1.2 km.
Leclerc si vede infatti costretto a “battere un colpo di freno” in più rispetto a Norris per non perdere il posteriore. Arriviamo ora ai tempi sul giro realizzati entrambi montando le mescole Hard, secondo stint del Gran Premio della Cina edizione 2024. Norris stampa un tempo di 1:38.757s a bordo della sua McLaren. Mentre il monegasco della Ferrari si deve accontentare di 1:39.384s in sella alla SF-24. Parliamo di due prestazioni realizzate ambedue alla tornata 33, quando le monoposto in questione “portavano” 12 giri sulle Pirelli a banda bianca di Charles, 11 sulla stessa tipologia di mescola per Lando.
Pari condizioni, pertanto, che rendono il confronto senza dubbio azzeccato. Grande McLaren o Ferrari indietro su questo circuito con le Hard? Come abbiamo già spiegato nelle precedenti analisi la rossa non ha saputo gestire al meglio le coperture. Al contrario non è quasi mai riuscita a mantenere la corretta working range delle gomme. La spiegazione di questo gap sul giro veloce può anche derivare da un altro fattore. Nello specifico ricordiamo che i due passaggi più rapidi sono avvenuti alla seconda tornata dopo la neutralizzazione della corsa tramite la Safety Car.
Aspetto che, se ancora ce ne fosse bisogno, ribadisce con forza la difficolta “endemica” della SF-24 nel portare in temperatura gli pneumatici. Fattore confermato dai seguenti passaggi, dove il delta sul lap-time tra Ferrari e McLaren si assottiglia, passando dai 6/7 decimi della prestazione migliore a una media di circa 2 decimi e mezzo per ogni giro nella parte finale dello stint. Un week-end da non dimenticare in fretta. Al contrario, come detto, diverse riflessioni urgono per non incappare più nel medesimo errore. Questo fa un team che vuole crescere e che possiede cognizione di causa.
Autori e grafici: Marco Iurlandino – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari