Ferrari ha studiato fortemente la SF-24 in merito alle caratteristiche di Shanghai. Un lavoro mirato per ottimizzare il rendimento della rossa all’interno del quinto week-end della F1 targata 2024. L’obbiettivo resta sempre il medesimo: mettere tanta pressione al benchmark della massima categoria del motorsport, la Red Bull RB20. Una monoposto, quella austriaca, che di riflesso cercherà di potenziare il front-end dei bolidi colorati blue racing ottimizzando il livello di carico. Come sappiamo il Cavallino Rampante ha realizzato un extra lavoro per quanto concerne la tematica gomme.
Lo stesso Charles Leclerc lo ha confermato a margine del suo grande impegno, dove la tra giorni per accrescere il suo baglio conoscitivo sul ciclo isteretico delle coperture, ha fornito feedback importanti al monegasco, ora pronto, al pari del compagno, per amministrare al meglio “l’accensione” dei compound durante le fasi classificatorie. Elemento decisivo per poter raggiungere un piazzamento consono sulla griglia di partenza, scattare con i primi e poter sfruttare al meglio la competitività della sua SF-24 durante la gara. Per il resto “il metodo Vasseur” sta facendo scuola.
Un’impostazione umile che però al medesimo tempo nutre diversi aneliti. La consapevolezza dei propri mezzi fornisce tanta sicurezza a tutto l’ambiente e i risultati, di riflesso, si rispecchiano in pista ogni fine settimana. Il sempre ilare Fred è stato capace di inculcare nelle menti di tutto il gruppo di lavoro un certa coscienza di se stessi. Provvedimento che sommato alla bontà tecno-meccanica dell’ultima opera del team di Maranello, sta facendo percorrere la curva di apprendimento relativa all’attuale corpo normativo con una certa nonchalance.
Il cammino resta impervio, intendiamoci. Ciononostante i prossimi aggiornamenti attesi per il Gran Premio di Imola, fanno davvero ben sperare al gestione sportiva. Up-grade importanti che andranno a riposizionare la zona d’alta pressione che si sviluppa nell’area centrale della SF-24, fornendo sulla carta un massa fluida più pulita che, a sua volta, garantirà l’aumento dell’effetto outwash. Situazione molto utile per quanto riguarda la stabilità del carico, grazie ad una migliore gestione della così detta “tyre wake”, scia nociva che si crea tramite il rotolamento dello pneumatico. Senza ulteriori preamboli gettiamoci all’analisi della Ferrari in terra asiatica.
l circuito di Shanghai è composto da tratti in antitesi tra di loro. Sono presenti diverse curve ad ampio raggio che si percorrono a velocità medio-alta in cui serve un carico aerodinamico stabile. Non mancano i punti in cui servirà trazione, inoltre. Per questo il tracciato è considerato a media-alta severità per quanto riguarda gli sforzi in uscita a bassa velocità. Inoltre la pista è caratterizzata da un lunghissimo rettilineo (1.2Km) che quindi alza la sensibilità delle monoposto all’efficienza aerodinamica. Si parte da zero, di fatto, perchè le monoposto della nuova generazione non hanno mai corso qui.
Ferrari è seconda in termini di efficienza aerodinamica dietro alla RB20 e in termini di EOSS (End of Straight Speed) Mercedes e Red Bull riescono ad ottimizzare di più. A Maranello hanno quindi lavorato molto sul lato simulativo, per cercare un set-up che consenta di trovare un compromesso tra carico e velocità di punta. Questo tenendo a mente che scaricare troppo il retrotreno dell’auto non sarebbe logico visto che questo asse è meno solido rispetto al anteriore. In termini pratici, ci aspettiamo che venga montata nuovamente la specifica di ala posteriore che abbiamo visto in ogni appuntamento di quest’anno.
La regolazione del carico avverrà tramite l’incidenza e la scelta della beam wing. In linea generale la SF-24 possiede un bilanciamento che dovrebbe ben adattarsi alla pista orientale. Il livello di downforce ottimale verrà deciso anche tenendo presente la gara, cercando di capire quanto, in percentuale, bisognerà abbassare le velocità di percorrenza delle curve veloci sulla lunga distanza. Pieghe concentrate maggiormente nel settore centrale. Tuttavia la differenza tra qualifica e gara non dovrebbe essere così marcata come in Giappone, per cui il livello di carico non differirà eccessivamente tra le due sessioni più importanti.
Ricordiamo inoltre che a Shanghai farà presenza la prima F1 Sprint della stagione. Ragion per cui “curare” il passo con alto quantitativo di carburante a bordo sarà fondamentale. Sono presenti diversi punti di sorpasso, per cui il ritmo durante la corsa sarà il parametro principale da tenere sotto controllo. A livello meccanico Ferrari ha scelto di ottimizzare i tratti più lenti, zone strategiche per riuscire ad abbassare il tempo sul giro. Il lavoro al simulatore per preparare l’evento, quindi, si è concentrato in gran parte nel trovare un compromesso in termini di rigidezze al posteriore.
In percentuale nel lento si spende un tempo maggiore. Per cui una differenza anche non molto marcata in queste sezioni comporta un guadagno (o una perdita) di tempo considerevole. La RB20 ha recuperato molta trazione rispetto al mondiale 2023 e nei tratti più guidati andrà in scena un bella sfida con la SF-24. La messa a punto sospensiva si è concentrata altresì nel migliorare i cambi di direzione, sebbene rispetto a Suzuka sono meno impegnativi e frequenti. Ferrari ha palesato alcuni problemi di attivazione delle gomme, grattacapo emerso fortemente in Giappone per via delle temperature più basse dell’asfalto.
Aspettiamoci diverse escursioni termiche nelle varie sessioni, che renderanno molto complicato centrare il corretto processo isteretico e portare le mescole in temperatura. I punti da trazione scalderanno l’asse posteriore, ma i lunghi rettilinei raffredderanno l’avantreno. Sarà decisivo pertanto, sia sul push-lap che negli stint lunghi, riuscire a mantenere i due assi nella corretta finestra operativa. L’asfalto ha un’abrasività medio elevata. Aspetto che costringerà i ferraristi a realizzare tyre management nelle zone strategiche. Principalmente nel T2, dove la vettura tende a scivolare lateralmente aumentando il degrado.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Oracle Red Bull Racing