Ferrari fa sempre chiacchierare molto. Nel bene o nel male, si intende. A margine del Gran Premio della Cina, quinta tappa della campagna agonistica 2024, un tema interessante che ha creato un bella polemica emerge. Nel nostro caso, trattando l’argomento, andremo a spiegare cosa c’era dietro a una serie di team radio. Argomentare l’accaduto, quindi, senza alimentare una diatriba sterile. Innanzi tutto una premessa: sostenere che l’ingegnere spagnolo di pista che accompagna Charles Leclerc durante il weekend di gara, al secolo Xavier Marcos, sia un incapace o giù di li corrisponde a cavolata iperuranica.
Forse Xavi non passerà alla storia come il miglior comunicatore di sempre, d’accordo, sbaglierà ogni tanto, va bene. Ma questa voglia matta di posizionare la sua testa sulla gogna mediatica, ogni domenica quando ci sono le corse, francamente pare esagerata. Diciamo questo anche perché lo ascoltiamo in radio oramai da 5 anni. Ogni singola sessione. E spesso, osservando i commenti sui social, notiamo come qualsiasi occasione è buona per decontestualizzare le sue “gesta vocali” e triturarlo. Un ingegnere di pista realizza un lavoro enorme durante l’arco del fine settimana, a stretto contatto di gomito con il “suo pilota”.
Senza contare un fatto: dietro alle proposte di strategia, consigli o dettami sul da farsi c’è un intero gruppo di lavoro. Decine di persone collegate in remoto che forniscono le informazioni che ascoltiamo in radio. In ultima istanza, per terminare questa breve intro prima di arrivare al punto focale del pezzo, va detto che il rapporto tra Leclerc è Xavi è ottimo. Il salto di qualità andrebbe fatto a monte, se proprio vogliamo trovare un colpevole. La preparazione di Marcos, esattamente come quella dei suoi colleghi è altissima. Ma oramai va di moda enfatizzare le sue gesta. Questo il nostro parere opinabilissimo, sia chiaro.
Durante le ultime tornate del Gran Premio di Cina è andato in scena un dialogo intenso tra Marcos e Leclerc, dove diverse informazioni relative all’amministrazione delle mescole “riempivano” il canale radio della numero 16. Al penultimo giro Xavier ha riferito a Charles il seguente messaggio: “Try original line turn 7 and 8 for comparison“. Sappiamo bene quanto sia difficile centrare la corretta finestra di temperatura delle gomme. Il circuito di Shanghai ha un profilo di energia relativo allo pneumatico alquanto diverso rispetto a Suzuka.
Tuttavia si sono presentati diversi problemi nell’arco della corsa, specialmente, come abbiamo visto, sulla mescola Hard. In curva 1-2 si immette abbastanza energia nella mescola e il medesimo discorso vale anche per il veloce cambio di direzione tra la 7 e la 8, pieghe più veloci del tracciato. Al contrario delle scorsa annata, in questo mondiale la Ferrari SF-24 “introduce” un quantitativo minore di energia nei compound. Aspetto che in linea teorica dovrebbe avvantaggiare la gara rispetto alla qualifica. Tuttavia, in condizioni di pista più fredda, con la Hard diversi grattacapi sono emersi.
Parliamo della gomma più dura che ovviamente opera in un range operativo più alto. Per questa semplice ragione, se in qualifica le rosse avevano qualche problema nell’arrivare al T1 con un asse anteriore in temperatura, in gara con la gomma dura tale grattacapo si è fatto ancor più evidente. Il processo che determina “l’accensione” della mescola è molto complesso. Non basta raggiungere un certo valore di temperatura per far sì che lo pneumatico lavori adeguatamente. Conta anche molto il modo nel quale si attiva e come si percorrono determinate curve durante la gara.
Come accennato in precedenza, su questo circuito le curve strategiche erano proprio la 7 e la 8, di cui parlavano in radio Xavi e Leclerc. Mentre il Gran Premio era un corso, a Maranello (remote garage) hanno cercato di porre rimedio a tale contesto. Ci riferiamo a uno studio mirato per risolvere questa incomprensione totale sul compound Hard, giustificato in parte dal poco tempo a disposizione nelle prove libere. All’interno della gestione sportiva sono state avviate simulazioni su più fronti, in tempo reale, per capire come sbloccare la performance della Pirelli a banda bianca.
I potenti calcolatori hanno stipulato un diverso processo di warm up delle “calzature” italiane. Considerando che la corsa era agli sgoccioli e non si poteva più verificare che tipo di “intro” utilizzare sulla mescola appena montata, è stato chiesto alla squadra in pista se Leclerc poteva realizzare un test durante le ultime tornate. Percorrendo curva 7 e 8 con la traiettoria originale, la famosa “original line” del team radio, volevano capire in che modo rispondevano le gomme, specialmente quelle sul front-end. Come sappiamo Charles non ha afferrato al volo la richiesta anche perché non era preventivata a priori.
Il monegasco, inoltre, considerando il segnale radio disturbato, ha scambiato la parole “original” per “horizontal” (orizzontale) e di rilesso non capiva cosa fare. Per questo la sua risposta “che diavolo significa“. Nel mentre che i due cercavano di capirsi alla corsa mancavano poche curve e il famoso test improvvisato non era più fattibile. Per questo Marcos ha detto “lascia stare, dimentica, tanto è l’ultimo giro“. Definire Xavi un incapace o tacciarlo di inettitudine dopo essere a conoscenza dei fatti non ha più molto senso, a quanto pare. Esempio perfetto di uno dei tanti giudizi affrettati. Non credete?
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV