Ferrari non molla la presa. Una SF-24 tosta che sa quello che fa. Una vettura con una base che si adatta molto bene a qualsiasi pista. Ciononostante Red Bull ottiene nuovamente il predominio sul giro secco. I più veloci del venerdì in terra giapponese sono appunto Verstappen e Perez che, nella gara di casa, piazzano un ottimo 1-2 durante l’unica sessione di prove libere con vera azione in pista. Nel pomeriggio la leggera pioggia che ha bagnato la pista di Suzuka ha mantenuto le monoposto all’interno dei box, togliendo la possibilità di comprendere il livello delle vetture sul push lap a valle dei primi aggiustamenti di set-up.
Senza dimenticare i riferimenti più fattuali nelle prove con alto quantitativo di carburante a bordo. I dati telemetrici che andremo ad analizzare saranno pertanto riferiti alle sole Fp1. Inoltre dobbiamo rilevare un problema relativo al sistema GPS delle vetture di Max e Carlos. Chiaro inconveniente che purtroppo ci toglie la possibilità di esaminare il giro veloce dei piloti migliori per Red Bull e Ferrari. L’analisi verrà quindi eseguita su Perez, Leclerc e Russell, con la possibilità di saperne qualcosa di puoi su rendimento e guidabilità delle tre rispettive monoposto in questione.
Nel primo settore della pista giapponese notiamo come all’imbocco di curva 1 Perez e Leclerc abbiano una velocità simile, mentre Russell è più lento di 3 km/h a causa di una velocità inferiore ad inizio giro. Proseguendo alla 3 la rossa è ancora più rapida. Concentrando l’attenzione sullo snake (curva 3-4-5-6-7), uno dei tratti più celebri della pista nipponica, si apprezza come Leclerc abbia mediamente una velocità a centro curva in linea con Red Bull, mentre Perez mostra una trazione più efficiente quando si deve andare sul gas con angolo volante.
Russell ha invece un’impostazione differente dell’intero tratto. La monoposto numero 63 tende ad anticipare tutti i punti di corda; si nota come George tenda a frenare prima degli avversari andando prima sul pedale dell’acceleratore. Dal grafico relativo al freno, inoltre, si osserva che il pilota della Mercedes è l’unico dei tre a rallentare l’auto per affrontare curva 5 a causa di un anteriore non troppo “pointing” in inserimento. Per di più notiamo una gestione di gas e freno differente per Leclerc e Perez.
In generale il monegasco predilige mantenere una percentuale media sull’acceleratore superiore al messicano, utilizzando di più il freno. Checo invece fa l’opposto, sfruttando il carico leggermente superiore della RB20 e ottenendo, come mostra la tabella, una percentuale di full throttle maggiore. Osservando il crono di Sainz non presente per il problema al GPS, possiamo dire che nel T1 la Ferrari è a livello Red Bull.
Nel settore centrale i tre piloti esaminati ottengono una prestazione abbastanza similare, con un distacco tra loro inferiore al decimo di secondo. In curva 9 Leclerc posticipa il punto di corda andando sul gas in ritardo. Tuttavia sfrutta la trazione e potenza massimale della sua SF-24 per ottenere una top speed in curva 11 pari a quella di Perez. Nel tornantino Hairpin della pista giapponese, i piloti hanno dei riferimenti prestazionali simili nell’arco della curva. Charles utilizza il freno per un periodo più lungo e mantiene il gas leggermente aperto in fase di inserimento.
Tramite gli on-board, inoltre, si evince come il pilota del principato accusi un po’ di sovrasterzo in trazione; comportamento che lo obbliga a raggiungere il 100% dell’acceleratore in maniere posticipata. La RB20 al contrario accusa un po’ di sottosterzo in fase di inserimento e, in linea di massima, si nota una lieve mancanza in tutto il giro.
Alla “Spoon” Leclerc è il migliore guadagnando in fase mista di frenata con angolo volante. Il ferrarista riesce ad ottenere il massimo rendimento dall’anteriore della sua SF-24 che risponde molto bene agli input forniti. Il pilota della Ferrari presenta una percentuale di gas superiore agli avversari.
La sezione finale di pista è la più semplice, con i piloti che sono realmente impegnati solamente per effettuare la chicane di curva 16 e 17. Alla 130R e in curva 16 l’ordine delle top speed viene mantenuto, con Russell che in entrambi i casi raggiunge la velocità più alta. Generalmente Mercedes usa mappe motore più spinte nelle libere e in questo caso, con le basse temperature qui in Giappone, riesce a sfruttare al meglio il motore senza incappare in problemi di surriscaldamento.
Nella chicane il migliore a centro curva è Leclerc. Il monegasco ritarda molto l’inizio della staccata complicando la fase di trasferimento del carico tra le due curve. Risulta molto aggressivo sul cordolo cercando di tagliare l’uscita. Fattore che sposta in avanti il punto di corda ritardando l’input sul gas. Ciononostante, se si effettua una differenza tra le aree sottese dalle curve di velocità, comparando il terreno recuperato in ingresso e quello perso in uscita, il ferrarista ha ottenuto un guadagno.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo