Carlos Sainz non ha un futuro certo in F1. Come in altre discipline sportive, quando la competizione sportiva è povera di emozione ci pensa il mercato a offrire speranza ed emozioni ai fan, in grado di modificate lo status quo. Ne abbiamo avuto dimostrazione con l’ingaggio di Lewis Hamilton da parte della Scuderia Ferrari e con l’improvviso desiderio Newey di lasciare Red Bull. Purtroppo il presente avaro di emozioni viene compensato da tutto ciò che orbita nel complesso universo della massima categoria del motorsport. E nel Circus dalle porte girevoli c’è chi, nonostante l’indubbio talento, non è riuscito ancora a definire il proprio futuro.
Stiamo parlando Sainz, appunto, escluso dai programmi futuri del Cavallino Rampante allorquando si è palesata la possibilità di ingaggiare il campionissimo anglo caraibico. Un duro colpo per un pilota che aspirava, legittimamente, a continuare la propria avventura in quel di Maranello. Dobbiamo ricordare che negli ultimi 18 mesi solo il pilota iberico è riuscito a imporsi in gara, nel bel mezzo del dominio senza precedenti del team Red Bull, precisamente a Singapore lo scorso anno e in Australia poche domeniche fa. Da pezzo pregiato del mercato piloti, con il passare delle settimane le opzioni per il futuro iniziano ad essere più ristrette.
“Colpa” probabilmente delle comunque legittime ambizioni dello spagnolo che vorrebbe continuare a lottare nelle zone nobili della categoria attraverso un progetto pluriennale. La conferma di Alonso ha eliminato Aston Martin tra le possibili destinazioni del figlio del due volte campione del mondo rally. La migliore versione di Sergio Perez da diversi mesi a questa parte agevola la conferma del pilota messicano in Red Bull nel ruolo che finalmente sembra aver accettato: secondo pilota al rendimento costante senza velleità di sovvertire le gerarchie all’interno del team austriaco di F1.
Mercedes con il programma di crescita di Kimi Antonelli lascia intendere che, il futuro a medio termine della scuderia, prevede il salto del giovane talento bolognese nel sedile delle vetture dirette da Toto Wolff. Schedulazione in base alla quale la stella a tre punte non intende legarsi con un pilota sul lungo periodo, ma solo il tempo necessario affinché Kimi sia pronto per debuttare nella massima categoria.
Ovviamente Carlos è alla ricerca di un progetto pluriennale e non essere una figura di passaggio nella prossima esperienza professionale. Tuttavia sedili ancora liberi che possano soddisfare le esigenze del pilota iberico sono praticamente esauriti, al netto di Audi. Nella giornata di ieri, Nico Hulkenberg ha formato un contratto pluriennale che lo legherà dal prossimo anno al team Sauber e successivamente ad Audi quando l’ingresso della casa dei quattro anelli debutterà ufficialmente in Formula 1 nella stagione 2026. L’ingaggio del pilota tedesco è anche un chiaro messaggio a chi ambisce al secondo sedile.
Audi ha fretta di completare la line-up, a meno che uno tra Valtteri Bottas e Zhou Zhou Guanyu non accetti di correre solo nel 2025 per poi lasciare il volante al pilota individuato da Audi per la stagione 2026. Il che significherebbe che Sainz potrebbe accontentarsi di un contratto annuale con la stella a tre punte prima di stipulare un contratto pluriennale con Audi. Oggettivamente quella di Sainz è una situazione surreale. Un pilota capace che nel corso della sua esperienza decennale in F1 è riuscito ad abbinare a una condotta di guida redditizia, velocità e un’inaspettata capacità di competere nei duelli corpo a corpo.
Un vecchio detto recita che chi troppo vuole nulla stringe. Probabilmente il management del pilota iberico nella ricerca di un una soluzione rispondente a tutte le richieste del proprio assistito ha scartato troppe opzioni e Carlos ora si trova nella difficile condizione di scegliere tra offerte che gli garantiscono competitività per un periodo limitato di tempo oppure un progetto a lungo termine in cui ci sarà da soffrire perlomeno nelle prime stagioni.
Insomma quella di Sainz è una vita da mediano, come nel celebre brano di Ligabue, metafora calcistica che esprime la fatica di mostrare al mondo il proprio valore, in cui il successo che deve essere guadagnato con sudore e volontà, nonostante l’indubbio il talento.
Autore e grafica: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Audi – Scuderia Ferrari