Formula 1

McLaren, via Sanchez: le motivazioni del divorzio fulmineo e inatteso

Sanchez dopo la parentesi Ferrari viene messo alla porta anche da McLaren. Come un fulmine a ciel sereno, alla vigilia del Gran Premio del Giappone in programma il prossimo weekend sul tracciato di Suzuka, la storica scuderia inglese ha comunicato importanti variazioni dell’assetto organizzativo. Nonostante l’inizio del campionato sia nettamente migliore rispetto al 2023, la riorganizzazione voluta dal top management fa tanto rumore. L’ex ingegnere meccanico Red Bull Rob Marshall assumerà il ruolo di capo progettista mentre, Neil Houldey continuerà la sua crescita in seno al team britannico diventando direttore tecnico dopo oltre 17 anni di militanza.

Peter Prodromou continuerà ad essere il responsabile della divisione aerodinamica, avendo fornito prova tangibile del suo ottimo operato attraverso il recupero tecnico messo in mostra dalle auto color papaya nella scorsa campagna. Il dipartimento “concept and performance” sarà ottimizzato per concentrarsi sulle prestazioni e sarà guidato ad interim dal team principal Andrea Stella. Ma a destare scalpore è l’uscita con effetto immediato di David Sanchez dopo appena tre mesi. Lo scorso gennaio McLaren aveva annunciato il ritorno dell’ingegnere francese nel ruolo di direttore tecnico, car concept & performance dopo il periodo di “gardening leave”.

Il comunicato riporta le motivazioni del fulmineo divorzio dal tecnico francese attraverso le parole del team principal italiano: “A seguito di discussioni ponderate tra David Sanchez e la direzione del team, è stata presa la decisione reciproca che David lasci il team. Dopo la nostra riflessione congiunta, è diventato evidente che il ruolo, le responsabilità e le ambizioni associate alla posizione di David non erano in linea con le nostre aspettative originali quando ha accettato di unirsi a noi nel febbraio 2023.

Rob Marshall e David Sanchez 8McLaren F1 Team) – stagione 2024

Riconoscendo questo disallineamento, sia David che io abbiamo convenuto che sarebbe stato meglio separarci ora, in modo da consentirgli di perseguire altre opportunità che sfrutteranno meglio l’intera portata e l’ampiezza delle sue competenze straordinarie. Apprezziamo molto e con gratitudine il contributo che David ha dato durante il suo periodo relativamente breve con noi, e gli auguriamo il meglio per i suoi impegni futuri.”


McLaren: le possibili ragioni di un licenziamento lampo di Davi Sanchez

Nonostante la comunicazione interna di qualsiasi società misuri le parole di un comunicato in modo certosino, il contenuto e il tono dell’organizational update McLaren si presta a diverse interpretazioni. L’ingaggio di Sanchez sembrava avere la “benedizione” di Andrea Stella, con il quale l’ingegnere francese aveva collaborato in Ferrari. Una delle possibili divergenze potrebbe essere figlia di un madornale misunderstanding in merito alla collocazione di David nella struttura organizzativa. Probabilmente le aspirazioni dell’ingegnere transalpino non potevano essere assecondate, ipotesi supportata dalla promozione di Neil Houldey a direttore tecnico.

A memoria non è mai capitato che un tecnico di spessore fosse “defenestrato” dopo soli 90 giorni. Il paddock è una grande comunità ma tuttavia virtù e limiti dei tecnici sono noti. Appare improbabile che la scuderia britannica abbia interrotto il rapporto di collaborazione con effetto immediato dopo una sorta di periodo di prova, anche perché si trattava di un ritorno nel team di Woking dove Sanchez aveva operato dal 2002 al 2012 come team leader della divisione aerodinamica.

La verità, come spesso accade, potrebbe stare nel mezzo. L’ambizione del tecnico francese non coincideva con il ruolo pensato dall’equipe diretto da Andrea Stella. Una cocente bocciatura che cambia anche la valutazione delle dimissioni dalla Scuderia Ferrari, al tempo considerate un segno di sfiducia nel nuovo corso intrapreso da Frederic Vasseur. Tuttavia non è la prima volta che spontanee dimissioni non siano altro che “licenziamenti mascherati”, per non macchiare il curriculum di un collaboratore di lungo corso.

Partendo dal presupposto che qualsiasi tecnico che opera nel Circus appartiene al gotha dell’ingegneria applicata al motorsport, l’uscita in rapida successione da due top team come Ferrari e McLaren non depongono a favore di David. In ultima analisi si può ipotizzare che l’ex ferrarista abbia ricevuto una offerta da un altro team in grado di offrirgli il ruolo tanto agognato, come ad esempio Audi che dalla stagione di Formula Uno 2026 entrerà a far parte del paddock in pianta stabile, peraltro nutrendo tante ambizioni che forse potrebbero allinearsi con quelle del tecnico recentemente appiedato.

In ogni caso il frettoloso allontanamento di Sanchez da parte della McLaren sembra confermare che nel processo di riorganizzazione della Scuderia Ferrari, l’ingegnere francese non sia una perdita piuttosto una scelta ponderata. E dando un’occhiata alla nuova vettura, ai risultati che sta ottenendo e alla bontà dell’ambiente che si è creato alla gestione sportiva, con ogni probabilità la visione di lungo corso di Frederic Vasseur ha realizzato la mossa giusta. Questo considerando gli obiettivi del Cavallino Rampante e il necessario equilibrio per raggiungerli.


autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Immagini: Scuderia McLaren

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Roberto Cecere