F1: Red Bull completa la missione in Cina con un nuovo successo di Verstappen che ha dominato la gara dando l’impressione di gestire il potenziale della sua RB20. Il pilota olandese ha preceduto Lando Norris, autore di una splendida quanto sorprendente prestazione, e Sergio Perez che ha completato il podio. Il messicano è stato penalizzato dalla neutralizzazione della gara a causa dell’attivazione della Virtual Safety Car e successivamente della Safety Car a causa del guasto occorso alla Stake F1 Kick Sauber di Valtteri Bottas al giro numero 22.
In sostanza Norris e Leclerc che hanno allungato il primo stint sono riusciti a beneficiare dei vantaggi offerti dal pit in regime di VSC per scavalcare Checo. Alla ripresa delle ostilità Perez ha avuto la meglio, non senza difficoltà, sul pilota monegasco della Scuderia Ferrari. Tutto lasciava pensare un rapido assalto alla piazza d’onore, tuttavia i crono della monoposto numero 11 non si sono uniformati al passo di Norris. Se proprio si vuole individuare un pelo nell’uovo, questo è rappresentato dalla mancata doppietta delle monoposto di Milton Keynes che era certamente alla portata.
Di fatto il quinto round è il primo della stagione che non si conclude con un 1-2 da parte di un team. Il ritorno della Cina nel calendario della F1 ha riproposto l’enigmatico dominio della monoposto austriaca. “Enigmatico” in quanto la doppia neutralizzazione della contesa, e il “pace” giustamente tranquillo del campione del mondo non consente di misurare il vantaggio competitivo del binomio Verstappen/Red Bull. In nessuna fare della gara, escluso lo start e le ripartenze al termine del regime di Safety Car, è stato necessario estrarre il massimo potenziale dalla vettura. Per farla breve una superiorità imbarazzante, almeno con la monoposto numero 1.
Uno scenario che obbliga i competitor, Ferrari in primis, a deliberare quanto prima gli aggiornamenti sulle rispettive monoposto per riuscire a chiudere parte del gap prestazionale rispetto ai campioni del mondo. Occorre sottolineare che Red Bull ha celebrato la vittoria numero 115 in 15 anni, dopo il primo successo firmato da Sebastian Vettel proprio sul tracciato di Shangai in un bagnatissimo gran premio di Cina del 2009. In quella circostanza il trionfo venne completato dal secondo posto di Mark Webber che consentì al team di Milton Keynes di brindare alla prima doppietta della storia della scuderia austriaca.
Bisogna ammettere che la schiettezza è una delle qualità del tre volte campione del mondo di Hasselt. Nelle dichiarazioni a caldo non si lascia andare a dichiarazioni su presunte difficoltà nel conseguimento della vittoria. Max ha ammesso sinceramente che la sua monoposto è stata incredibilmente veloce in tutto il weekend su qualsiasi mescola ed è stato un piacere poter guidare una monoposto che era praticamente sui binari facendo tutto ciò che voleva.
L’unica preoccupazione sono stati i detriti lasciati in pista dalla rottura dell’endplate destro della Stake F1 Kick Sauber di Zhou che potevano provocare la foratura dei pneumatici ormai molto usurati al termine della gara. Il campione olandese ha poi rivolto lo sguardo alla prossima gara di Miami. Il campione del mondo si è detto ottimista in merito alla possibilità di replicare i brillanti risultati ottenuti nelle precedenti edizioni.
Diverso l’umore di Sergio Perez, che ha espresso la delusione per il risultato finale, figlio della neutralizzazione della gara che gli è costata la track position in favore di Norris e Leclerc. Il pilota di Guadalajara ha lamentato un ritmo al di sotto delle aspettative con le mescole a gomma media faticando molto con il bilanciamento della monoposto. Nel complesso il driver messicano accoglie il risultato in modo positivo nonostante sia necessario comprendere la ragione del rilevante gap prestazionale rispetto al teammate, al netto della evidente superiorità del fuoriclasse olandese.
Nonostante la superiorità della Red Bull sia manifesta, il valore aggiunto di Max Verstappen torna a essere il fattore determinante per il successo del team di Milton Keynes. Alla innata velocità del figlio di Jos abbina una gestione dei pneumatici mostruosa come confermato da Christian Horner. Secondo il team principal del team austriaco l’olandese sa quando risparmiare le gomme e quando usarle, definendolo “disumano” sotto questo punto di vista.
Il manager inglese ha spiegato di essere grato di poterlo vederlo in azione a bordo delle monoposto blue racing. Come sempre la vittoria è la panacea di tutti i mali e anche in tal senso bisogna dar atto a Verstappen di non aver subito negativamente il clima tossico all’interno del team campione del mondo. Si è isolato e ha continuato a fare ciò che gli riesce meglio: dominare.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Red Bull – F1