Vincere per la seconda volta in F1 non era impossibile. Ci riferiamo alla McLaren di Norris che sulle rive del Santerno poteva fare bingo. Forse, come ha sostenuto Zac Brown, con due tornate in più a disposizione la vettura color papaya numero 4 poteva aver ragione della RB20 di Verstappen. L’olandese era in forte difficoltà con le gomme, dove l’asse posteriore della sua monoposto in overheating non riusciva più a gestire le temperature in modo corretto. La storica scuderia inglese non ha trionfato ma in un certo senso è come se lo avesse fatto. Chapeau, insomma.
McLaren ha confermato il passo avanti di Miami nel Gran Premio di Imola. Il pacchetto di aggiornamenti ha concesso un salto prestazionale anche maggiore rispetto a quanto i tecnici stessi si aspettassero. Nella gara italiana, grazie a Piastri, il team di Woking ha potuto toccare con mano quanto fossero indispensabili chiare evoluzioni tecniche per competere al top con Ferrari e Red Bull. Il giovane talento australiano si è reso partecipe di una buona gara, abile nel mantenere Carlos Sainz alle sue spalle nel secondo stint di gara, dopo un weekend anonimo in America.
Sulle rive del Santerno Norris ha patito un bilanciamento della vettura in parte sbagliato, che lo ha costretto ad una gestione delle coperture nel corso del primo stint molto più complicata del previsto. Questa problematica è però stata gestita davvero bene dal muretto box e l’inglese, con il supporto del team, dopo aver capito il comportamento della sua vettura, ha saputo come affrontare al meglio la seconda parte della gara. Senza dubbio un approccio fattuale e diverso nella stint con le Hard dove, a conti fatti, il super tifoso di Valentino Rossi ha mostrato un passo migliore se paragonato a quello di Verstappen.
A Montecarlo farà nuovamente capolino l’ala posteriore da alto carico aerodinamico, già utilizzata in tappe come Bahrain e Giappone. La spinta verticale suppletiva permetterà una gestione migliore degli pneumatici, limitando lo scivolamento laterale. L’equilibrio aero meccanico al retrotreno potrebbe essere facilitato anche da un angolo d’incidenza superiore della beam wing. In questo modo la scuderia inglese sarebbe in grado di recuperare stabilità, consentendo alla McLaren MCL38 un angolo di rollio simile alla gara di Imola.
I tecnici adotteranno una rigidezza sospensiva mediamente inferiore per favorire le fasi di accelerazione, adottando angoli di rollio maggiori in riferimento alla cassa veicolo. Con questo nuovo assetto aerodinamico il centro di pressione della monoposto migra verso il retrotreno. Nella pista di Monaco è molto importante la solidità del front-end che deve essere preciso in ingresso curva e per nulla sottosterzante.
Allo stesso modo è rilevante concedere ai piloti un comportamento adeguato sui cordoli, in modo che possano aggredirli con tanta fiducia. Il compromesso che si vuole ottenere è di fatto molto simile a quanto già visto la scorsa gara in Italia. La differenza sta principalmente nella fase d’ingresso e centro curva, dove i piloti non possono sbagliare l’impostazione e rischiare di andare a muro.
Nel tracciato imolese il comportamento sui kerbs della McLaren era buono. Per questo i tecnici potrebbero penalizzare questo aspetto, a favore di una rigidezza maggiore al rollio. Provvedimento che migliorerebbe la resa del front end in inserimento, così come una buona velocità di percorrenza in curva, esaltando il lavoro dello schema pull-rod. Il weekend di Imola ha evidenziato un passo avanti del team di Woking anche in termini di efficienza. Certamente nel circuito del Principato non è fondamentale questa caratteristica, ma le ultime qualifiche hanno mostrato come il gap tra i top team nel giro secco non sia così elevato.
Sabato scorso, Verstappen ha letteralmente strappato la pole dalle mani di Piastri, tra le altre cose penalizzato, per un impeeding su Magnussen in Q1. La potenza supplementare fornita dalle power unit nei rettilinei, potrebbe aiutare a migliorare il lap time, soprattutto nel caso di lotta serrata. I motoristi del team guidato da Andrea Stella hanno fatto un lavoro enorme nella gestione della potenza ibrida. L’ottimizzazione effettuata sulla modalità di scarica della batteria, ha infatti convertito una McLaren che ad inizio stagione produceva molto clipping nella monoposto più efficiente sul dritto.
Tale gestione rivisitata aiuterà non poco i piloti e non solo nel rettilineo principale. Anche in tratti come la salita verso il casinò, la sezione tra curva 8 e 10 che passa sotto la galleria o in trazione, è molto rilevante “l’ausilio elettrico”. Monaco, per via delle sua peculiarità, non permetterà al team inglese di trarre un grosso giovamento dagli aggiornamenti o di effettuare un nuovo passo in avanti. Tuttavia, senza dubbio, McLaren resta assieme a Ferrari e Red Bull una favorita per la vittoria. L’obiettivo in tal senso è molto chiaro, non ci resta che attendere il risultato.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: McLaren – F1Tv