Ferrari chiude il settimo fine settimana della F1 targata 2024 a podio. Lo fa con Charles Leclerc che conduce la vettura numero 16 al traguardo in terza posizione. Una SF-24 EVO molto buono e soprattutto vicina a diretti competitor che per, come a Miami, non riesce a lottare per la vittoria. Sainz si deve accontentare della quinta piazza alle spalle di Piastri. Lo spagnolo ha perso la piazza ai danni dell’australiano nella girandola dei cambi gomme. Il team lo ha lasciato in pista nella speranza che si palesasse una Safety Car che però non è mai arrivata.
Per il resto McLaren si conferma seconda forza con Lando che mette assieme una corsa davvero competitiva. Il britannico spinge tutta la gara, tiene a bada la rossa numero 16 e, nel finale del Gran Premio, prova addirittura il colpaccio andando a prendere Max Verstappen. Olandese che vince di nuovo allungando in classifica. Tuttavia il talento di Hasselt non ha più quel vantaggio comodo della scorsa stagione, e per arrivare al quarto titolo, per lo meno, dovrà faticare tutta il mondiale a quanto sembra.
Il primo stint di gara sulla pista del Santerno è stato il più complicato nella gestione del consumo gomme. Il grafico a seguire riporta i tempi dei primi 10 piloti all’arrivo e come si può vedere, la prima sezione, corsa con gomma Medium, ha rispecchiato bene o male i risultati dopo 63 giri. Il focus del primo run è centrato sulla prestazione di McLaren e Ferrari. Se davanti Verstappen, col ritmo migliore, cercava di spremere al massimo la propria monoposto rischiando di uscire dai limiti della pista, alle proprie spalle la lotta era serrata.
Innanzitutto il duello tra Oscar Piasti e Carlos Sainz. In più occasioni l’australiano ha avuto la possibilità di superare lo spagnolo usando il DRS. Il rettilineo della pista imolese però non favorisce i sorpassi, congelando di fatto la posizione dell’australiano alle spalle del madrileño e dando fondamentale importanza alla strategia dei box. Differente la situazione tra Lando Norris e Charles Leclerc. Nella prima parte dello stint, il vincitore del Gran Premio di Miami ha cercato di seguire il ritmo imposto da Verstappen, accusando degrado nell’asse posteriore. Fattore che lo ha costretto a rallentare.
Tramite il grafico relativo all’usura dello pneumatico sofferte dalle diverse vetture nel primo stint della corsa imolese, possiamo entrare ancora di più nello specifico di quanto successo al giovane inglese della McLaren. Lando ha sofferto overheating sull’asse posteriore, a causa di un bilanciamento non ideale della sua vettura. La messa a punto della MCL38 metteva in crisi le gomme al retrotreno, costringendo il britannico a rallentare il proprio passo dopo il decimo giro.
Più costante invece il ritmo di Leclerc, il quale con la sua Ferrari è riuscito sì ad amministrare meglio le Pirelli a banda gialla sebbene anche nel suo cosa ha dovuto far i conti con le temperature al posteriore oltre la finestra corretta di funzionamento. Verstappen, tutto sommato, ha accumulato un decadimento prestazionale simile a quello di Charles, ma la RB20 permetteva al campione del mondo un passo di 0.3” più veloce.
Più critica invece la situazione delle Mercedes. Le frecce colorate di nero e argento sono partite egregiamente, ma hanno effettuato una strategia di gara non ideale. Lewis Hamilton, più volte nel primo stint, ha eseguito diverse escursioni fuori pista. Questi off-track hanno inciso, come si nota dai grafici, sul ritmo medio e sul degrado del sette volte campione, compromettendo in parte la gara.
La strategia di gara si è conclusa con un’unica sosta. I piloti nella seconda parte hanno utilizzato gomme Hard che non hanno palesato usura con la temperatura della pista fosse oltre i 40°. Alla guida i top driver cercavano di essere dolci in trazione per estendere fino alla fine della corsa la validità della gomma gestendola al meglio per limitare l’usura. In media i piloti di testa hanno calzato gli pneumatici a banda bianca per 37 tornate, con la strategia ai box che è venuta incontro alla gara di Piastri.
L’australiano ha sfruttando il primo stint eccessivamente lungo da parte di Sainz e un ritmo migliore con gomma dura, per sopravanzare di una posizione lo spagnolo. Il ritmo impresso dai piloti di testa evidenzia un gap medio molto inferiore rispetto la prima parte. Tra Norris e Sainz, nell’ordine il più veloce e il più lento del secondo stint, ballano 3 decimi al giro, con l’inglese capace di guadagnare 0,1” sul campione del mondo. La seconda parte di gara mostra un degrado simile tra i piloti e relativamente basso rispetto alla quantità di giri percorsi.
Leclerc ha patito una mancanza di passo nella seconda parte dello stint a bordo della Ferrari. Come si nota dai pallini relativi al monegasco, è mancato qualcosa in termini di consistenza, a causa delle coperture posteriori oltre la finestra di temperatura ideale. Charles ha avvicinato Norris, senza essere abile nel mantenere il passo dell’inglese dopo, l’uscita di pista in Variante Alta. Al contrario Lando ha migliorato il proprio ritmo nella seconda metà dello stint con gomma bianca, dopo aver compreso come gestire gli pneumatici per non surriscaldare l’asse posteriore.
Questo gli ha permesso di avvicinare Verstappen, soprattutto grazie ad un ottimo primo settore. Il campione del mondo era infatti in difficoltà in curva 2 e 6, lasciando mediamente 3 decimi solo nel T1, in favore di Norris. Infine, Oscar Piastri e Carlos Sainz che, rispettivamente con la McLaren numero 81 e la Ferrari numero 55, hanno messo assieme un ritmo piuttosto simile, con lo spagnolo di Madrid che ha patito il degrado maggiore tra i piloti di testa. L’australiano, dopo aver superato ai box il madrileño, ha mostrato in pista un ritmo molto buono, mantenendo a distanza che l’iberico che malgrado tutto un po’ di gap lo ha ridotto.
In ultima istanza possiamo senz’altro sostenere che la storica Scuderia Ferrari è stata tutto sommato in grado di mantenere il ritmo dei top driver. A detta degli uomini vestiti di rosso, di fatti, non è stato ancora massimizzato l’effetto degli aggiornamenti sulla SF-24 EVO. Il motivo è abbastanza chiaro: il layout delle pista di Imola non era affatto adatto per portare gli up-date e massimizzarli. La gara del Canada, dopo quella molto particolare di Monaco, senza dubbio potrà diventare più che cruciale per capire il vero livello delle vetture di Maranello modificate dall’equipe tecnica capeggiata da Enrico Cardile.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv