F1: Ferrari ha fatto del suo meglio nella giornata di ieri specie con Leclerc. 5 minuti di prove libere alle spalle non sono stati un limite per il monegasco che ha saputo interpretare al meglio la qualifica sprint. Dando un’occhiata più in profondità al rendimento delle vetture, in linea generale, possiamo dire senza dubbio salta all’occhio quanto sia difficile centrare il bilanciamento ottimale della monoposto, soprattutto avendo a disposizione una sola ora di prove libere.
I dati mostrano come tutti i top team abbiano sacrificato alcune sezioni della pista per massimizzare il rendimento in altre, ottenendo pertanto il compromesso migliore. La pista americana della Florida si conferma di difficile interpretazione. Un tracciato che richiede una vettura composta in tutti i fondamentali. Inoltre, il blocco evolutivo della pista durante la terza parte della qualifica ha complicato ulteriormente le cose, con svariati piloti che non sono stati capaci di migliorare con gomma rossa.
Oltre alle complessità relative al set-up, anche la corretta gestione della parte ibrida nei lunghi rettilinei mette in difficoltà le squadre. Questo perchè le configurazioni possibili sono diverse e consentono di massimizzare il rendimento delle vettura in maniere differente, cercando il modo più proficuo in base alle caratteristiche tecniche delle auto. Per il resto possiamo dire che piloti e ingegneri potranno sfruttare la finestra del doppio parco chiuso a valle della Sprint Race, molto utile per mettere mano alle monoposto e correggere le impostazioni ancora imperfette.
Prendendo esame il primo grafico dell’articolo, possiamo disquisire sulla media delle velocità a centro curva nel circuito di F1 americano. Come si può notare facilmente la maggior parte dei cambi di direzione sono lenti e appartengono al secondo settore. Nello specifico, si evince come Norris e Ricciardo siano complessivamente i migliori in questo fondamentale. tuttavia è doveroso osservare come i dati relativi del pilota inglese facciano riferimento al miglior tentativo con le gomme medie. I piloti McLaren, infatti, esattamente come gli alfieri della Aston Martin, non hanno migliorato il loro riscontro cronometrico. Questo pur montando una copertura, la Soft, decisamente più prestazionale nella SQ3.
Buona la prestazione nel lento anche per Leclerc, sebbene nel suo tentativo più rapido il monegasco ha commesso ben 3 sbavature. Errori che pesano abbastanza nell’economia del giro. Charles ha patito una certa mancanza di grip a inizio tornata, ma nel complesso ha sfruttato molto meglio del compagno Sainz l’extra grip fornito dalla Pirelli a banda rossa nell’ultima parte del T2. Una scelta precisa per non soffrire troppo nelle zone più lente della pista. Alla 8, invece, Verstappen riesce a fare la differenza sugli avversari. Aspetto che gli è valso la pole. L’olandese ha costruito il proprio tentativo veloce tramite degli ingressi in curva migliori a discapito dell’uscita.
La nostra grafica inerente alle velocità di punta e all’utilizzo del sistema DRS, ci permette di scovare la vettura di F1 dotata del dispositivo mobile più efficace e, di riflesso, la monoposto con l’efficienza aerodinamica maggiore. In curva 11 Sergio Perez ottiene i riscontri più elevati. Lo fa sfruttando la bassa resistenza all’avanzamento della sua Red Bull RB20 sommata alla scia di un’auto avversaria. Un pelo più lente invece le due Ferrari e Verstappen, in quanto hanno speso l’energia stoccata nelle batterie maggiormente nella seconda retta, ovvero quella che porta alla staccata di curva 17.
In generale, istogrammi al centro, le monoposto di F1 hanno sfruttato la sezione DRS successiva alle curve lente per richiedere la massima spinta alle PU. Si osserva come i delta velocistici siano in media maggiori grazie a tale fattore. Nella parte del grafico (in basso), abbiamo un’idea delle vettura mediamente più rapide nell’intero circuito. Red Bull è la più efficiente, con una valore medio simile a quello fatto registrare dai piloti McLaren. Le due Ferrari pagano in termini di EOSS, per una strategia di distribuzione della potenza nel rettilineo che tende a massimizzare la velocità media rispetto al valore massimo.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo
Immagini: F1TV