A Ferrari non piace più perdere in F1. Anzi, a dirla tutta, parlando molto chiaro, si è proprio scassata le palle di farlo. Perché? Molto semplice… Il Cavallino Rampante ha tutto per tornare a vincere. Deve solo continuare su questa strada e presentarsi ad ogni gara al meglio delle proprie possibilità. Se voltiamo le spalle e guardiamo indietro di un anno, “scopriamo” che i distacchi erano molto più grandi rispetto al presente. Il lavoro sta progressivamente pagando e il gap sulla Red Bull è sempre più sottile. Durante il fine settimana imolese, come sempre, abbiamo raccontato nei minimi dettagli tutto e di più sulla rossa.
Lo si fa dati alla mano, perché le informazioni utili per calcolare tutto quello che si vuole ci sono. Basta volerlo fare. Questo per dire che al di la delle interpretazioni soggettive che in quanto tali è più che giusto che facciano presenza, con il supporto degli strumenti si possono capire tante cose che, molto spesso, vengono poi confermate dai diretti interessati: piloti, ingegneri, tecnici e via dicendo. Nessuno è perfetto e si può sbagliare ovviamente, ma grazie a determinate analisi affinare un parere ed esporre quello che va in scena con estrema perizia è possibile. Per questo ci si prova con grande impegno, ogni fine settimana di F1.
Nell’ultimo Gran Premio abbiamo visto una Ferrari promettente ma non ancora all’altezza su alcuni fondamentali. Vasseur gli ha spiegati. Lo ha fatto presente ai media esponendo tutte le informazioni utili al riguardo. Considerazioni che di fatto corrispondono alle nostre analisi e confermano come la rossa sia in forte fase di crescita. Certo è, questo va sottolineato, che al momento non è ancora alla pari di Red Bull e nelle ultime due gare, dopo l’azzeccatissimo e super up-grade di Miami, sta pagando anche nei confronti della McLaren. Ciò non toglie che lo step ha fatto presenza.
La delusione degli spettatori di Imola in merito ai risultati della Ferrari è cocente. Ci può stare. D’altra parte, le tre sessioni di prove libere del 7° appuntamento iridato avevano mostrato una SF-24 EVO davvero in palla e poco prima della qualifica, assieme alla McLaren, la rossa pareva più che favorita per la pole position. E invece sappiamo bene come è andata, con le due monoposto del Cavallino Rampante che hanno sofferto parecchio il T1, mostrando un chiaro limite nel massimizzare il primo settore del tracciato che sorge sulle rive del Santerno.
Chi vince festeggia, chi perde spiega. Un frase che porta con se una verità assoluta nella vita. Tuttavia il mondo della F1 è davvero complicato ed è proprio grazie “allo spiegarsi il perché non si vince” che le cose possono cambiare in meglio e magari, appunto, la prossima volta riuscire nell’intento. Come sappiamo, nel campionato in corso la rossa ha scelto di privilegiare la gara. Lo ha fatto partendo da un chiaro presupposto: è in tale contesto competitivo che si raccolgono i punti. Ma se la sessione classificatoria è deficitaria, durante la corsa possono sorgere problemi.
Specie se la pista non favorisce i sorpassi o in linea generale il livello dei team di testa è molto vicino. Scenario che di fatto è andato in onda a Imola, due giorni fa, di domenica. Il team principal della Ferrari non ne fa mistero. Secondo Frederic Vasseur di fatti, se le due SF-24 EVO fossero partite in prima fila, il risultato della corsa poteva essere assai differente. Addirittura, per il manager francese, la possibilità di fare doppietta era chiaramente alla portata. Forse la sua previsione era un pelo ottimistica, in quanto il passo delle vetture italiane era leggermente inferiore a quello di Red Bull e McLaren.
Ma allo stesso tempo è pur vero che, la MCL38 di Piastri, nella prima parte dell’evento, in pista non è stata in grado di mettere dietro la vettura di Sainz. Questo nonostante avesse decisamente più ritmo, potesse disporre del sistema DRS e la gomma Medium non fosse particolarmente simpatica alla rossa. E allora ecco che il sempre ilare Fred forse tutti i torti non li aveva. Piccola divagazione che conferma un fatto: la SF-24 EVO genera un quantitativo di drag minore. Ne abbiamo parlato ieri, perché il passo avanti atteso dai tecnici è stato confermato.
Abbattere la resistenza all’avanzamento era uno degli obiettivi dell’up-grade e la prova provata, come si suol dire in questi casi è arrivata. Proseguiamo il discorso per arrivare al punto focale dello scritto. Ferrari sta lavorando per la qualifica. Lo sta facendo continuando a privilegiare la gara ma con una consapevolezza differente: alcuni cambi di impostazione nelle prove libere sono necessari. Provvedimento che andrà a modificare il programma di lavoro del fine settimana, dando più spazio al massimo rendimento con i serbatoi vuoti. Farsi trovare più pronti, insomma, sul giro secco.
Una decisione importante che è stata presa dopo aver analizzato il primo terzo del campionato di F1. La storica scuderia italiana non è più in balia degli eventi come nel recente passato. A differenza del mandato Binotto non necessita di tempi lunghi per adottare nuovi approcci. Per questa semplice ragione il focus sulla qualifica sarà decisamente maggiore, d’ora in poi. Una messa a punto che pertanto cercherà di tenere maggior conto del risultato al sabato. Tra pochi giorni arriva Monaco, dove l’importanza della sessione classificatoria è vitale per vincere. Quale miglior allenamento?
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz –
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv