La prima sessione di F1 per la Ferrari in versione Imola è andata molto bene. In linea generale possiamo dire senza paura di essere contraddetti che, le due SF-24 EVO, hanno mostrato sin dalla prima tornata un’ottima capacità di adattamento della monoposto. I tecnici del Cavallino Rampante hanno cercato di spostare il bilanciamento sul retrotreno tramite la messa a punto. Operazione in gran parte riuscita. Manca ancora qualcosa in determinate aree del tracciato come nel T1, dove i “due Carlo”, specie in curva 5-6-7 hanno faticato un po’ nel prendere l’apice. Un leggero sottosterzo che va corretto.
Anche la trazione può migliorare per competere contro la Red Bull. La RB20 non è stata perfetta, ma conoscendo il “modus operandi” della squadra di Milton Keynes, sappiamo che tecnici e piloti saranno in grado di mettere apposto questo fondamentale della vettura austriaca. Per il resto tutti i test programmati hanno fornito i riscontri attesi e, proprio per questa ragione, si attende la seconda sessione di prove libere per ottimizzare il rendimento, sia sul push lap che nelle prove high fuel. Run con tanta benzina a bordo che ha espresso ottime performance nelle Fp1, dove il degrado è stato tenuto sotto controllo senza alcun affanno.
Molto bene anche il debutto di Bryan Bozzi. L’ingegnere di origini italiane ha comunicato alla grande con Charles Leclerc. Molto preciso e attento, per ora non sta facendo affatto rimpiangere l’ex super criticato Xavi Marcos. Splende il sole a Imola e tutto è pronto. Aggiornamento condizioni meteo: 25,6°C la temperatura dell’aria, 39,7 °C quella dell’asfalto. Umidità al 35%, 3.4 Km/h l’intensità del vento che soffia dal quadrante nord-ovest. I piloti della rossa sono a bordo della proprie vetture di F1 dopo aver realizzato i consueti controlli alla vetture: power unit, impianto frenante, trasmissione e sistema ibrido.
Dopo i solito controlli sulle vetture: power unit, impianto frenante, trasmissione e sistema ibrido, i piloti della rossa sono saliti a bordo dando un’occhiata alla telemetria. Uno studio rapido per cercare di mettere in pratica una guida che possa far migliorare la prestazione nei punti del tracciato non ottimizzati nelle Fp1. Le due rosse scendono in pista per il primo run con le mescole Medium, compound non utilizzato nella precedente sessione. La warm-up-strategy non cambia, con un giro out non troppo spinto per immettere il giusto quantitativo di energia all’interno della carcassa.
Leclerc e Sainz partono subito a bomba, come si suol dire, effettuando un primo tentativo in Engine 4, mappatura relativa all’endotermico che solitamente si utilizza in gara. Si conferma la bontà del bilanciamento. Viene chiesto ai ferraristi quanti giri di raffreddamento gomme necessitano. Dopo un breve conciliabolo si decide di effettuare un single cool down lap. Primo tentativo dove l’iberico non è stato perfetto, pagando un piccolo errore nel T2. Carlos non sembra soddisfatto del tutto del setting e per questo chiede una piccola modifica al carico sviluppabile sull’avantreno.
Messo da parte un ulteriore giro per abbassare le temperature delle mescole, si passa ora su Engine 1, massima potenza disponibile per il motore a combustione interna. Partono una serie di consigli nel mentre relativi al brake balance, brake shaping e differenziale a centro curva. Il tutto gestito dalle configurazioni pre-mappate attivabili tramite i toggle presenti sul retro del volante. Charles mette in pratica i consigli anche se esagera un po’ nel T3 e sfiora l’erba. Il monegasco vorrebbe realizzare un’altra tornata ma Bryan fa sapere che non si può sottrarre tempo per non sballare i piani sui test high fuel. Anche Carlos migliora il suo crono a 3 millesimi dal compagno di squadra.
I due piloti di F1 tornano pertanto nel garage, dove sulla piazzola va in onda un prova sul cambio gomme. Questo primo run è senz’altro positivo. Un ulteriore passo verso il raggiamento del setting ideale. La seconda sgambata in pista prende corpo. Le due SF-24 scendono in pista con un set di Pirelli a banda rossa nove di trinca. Per l’out-lap viene suggerito di spingere nelle curve 6 e 7 per gestire al meglio la warm-up-strategy, per poi essere più Soft nelle ultime due pieghe prima del traguardo. Modalità push inserita si parte per testare le Pirelli a banda rossa.
Sainz non è contento perché prende del traffico che compromette il suo tentativo. Charles invece commette una sbavatura nel T3, ultima curva, e in radio lo fa presente. Addirittura chiede se per caso ci fosse una “slow puncture” ma Bozzi gli fa sapere che tutto è sotto controllo. Si procede con un doppio cool down lap, passando dalla corsia box per effettuare una prova di partenza alla fine della pit-lane. Una volta tornati a calcare l’asfalto imolese si prepara al meglio l’ultima tornata spinta prima di passare alle prove con alto quantitativo di carburante a bordo. Leclerc si conferma in prima posizione ma non è contento della sua prestazione.
Tira via circa 50 millesimi dal suo tentativo ma sostiene che le sue gomme siano completamente andata. Per di più prende davvero tanto traffico che ovviamente rallenta il suo rendimento. Sainz non si lamenta di nulla ma risulta più lento. Inoltre arriva lungo e realizza un’escursione sull’erba essendo costretto ad abortire il giro. Un passaggio a box dove le due Ferrari SF-24 vengono preparate le il passo gara. Interessante capire come si comporteranno le vetture italiane con tanta benzina a bordo, tenendo a mente gli aggiornamenti installate sulle monoposto di F1.
Il primo a tornare in posta è Leclerc. Il ferrarista monta il set di Medium utilizzate nella prima parte della sessione. Saranno circa 10/11 tornate per mettere sotto la frusta le due rosse. Il bilanciamento delle Ferrari con molto carburante continua ad essere molto buono. Al giro 3 una Red Bull entra in pista e rallenta Charles che non la prende molto bene, in quanto invece di farsi da parte resta in traiettoria per 3 curve. Sebbene i tecnici abbiano arretrato il balance delle vetture spostandolo sul retrotreno, il front-end della Ferrari ha risposto molto bene, al contrario della Red Bull che sta soffrendo non poco. Segno che gli aggiornamenti stanno funzionando sotto questo aspetto.
Quando mancano tre tornate alla fine della simulazione i ferraristi effettuano un giro in Engine 1, per testare la massima potenza endotermica. Terminato il tempo si procede con la consueta prova di partenza sulla griglia. Tirando le somme di questa prima giornata a Imola, possiamo ribadire l’ottimo lavoro svolto nel simulatore driver-in-the-loop a Maranello. Alla Ferrari servono pochissime tornate per trovare il bilanciamento ideale, con un anteriore molto solido che non ha sofferto sebbene il setting sia stato spostato sul posteriore, mostrando un buon quantitativo di grip. In termini di trazione c’è ancora del lavoro da fare perchè in uscita dalla 9 qualche controllo minore sul volante si palesa.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari