Red Bull continua a volare, mentre Ferrari deve assolutamente riscattare il rendimento improprio della SF-24 in Cina. Un week-end di F1 dove l’equazione carico-efficienza era molto buono ma, per colpa del rompicapo gomme, le performance sono risultate parecchio sotto tono. Uno scenario competitivo aggravato dalle basse temperature di Shanghai che, in Florida, di certo non faranno presenza. Il Cavallino Rampante festeggia i 60 anni dall’approdo in terra statunitense. Tra le varie manifestazioni programmate, ecco l’omaggio tramite una particolare livrea che presenta le due tonalità di azzurro dei tempi passati.
Tornando al presente Red Bull resta il team da battere. La scuderia austriaca vuole dare un segnale positivo dopo l’addio di Adrian Newey. Una perdita che il team è convinto di poter sostenere grazie agli eredi: Pierre Waché (Technical Director), Enrico Balbo (Head of Aerodynamics), Craig Skinner (Chief Designer) e Ben Waterhouse (Head of Performance). C’è poi Mercedes che ha bisogno di realizzare un sterzata netta. Uno step in avanti grazie agli aggiornamenti per correggere i difetti della W15. Fine settimana importante di test per gli uomini di Brackley che malgrado la sola ora di prove libere a disposizione, pensano di poter “capire” la propria vettura.
Ancora una volta, la seconda in questo primo scorcio di campionato, farà presenza la Sprint Race. Format particolare fortemente voluto da Liberty Media per mischiare le carte in tavola. Rispetto alla scorsa annata però, il doppio parco chiuso offre la possibilità di modificare la messa a punto al sabato. Operazione che sfruttata a dovere è in grado di fornire tanti benefici per intrepretare al meglio la gara domenicale, grazie alla pletora di dati raccolti tramite la mini corsa di 100 km. Senza ulteriori preamboli passiamo all’analisi delle configurazioni aerodinamiche, prendendo il esame il carico installato al retrotreno delle vetture in testa alla classifica.
Il primo confronto prende in esame Ferrari e Red Bull. La scuderia italiana adotta, per l’ennesima gara consecutiva, la stessa specifica di ala posteriore, come avevamo anticipato nei giorni scorsi. D’altronde una nuova specifica potrebbe essere introdotta nelle prossime gare, quando arriveranno anche gli aggiornamenti per potenziare il rendimento della rossa. Forse non subito a Imola, ma bensì a Monaco. Ricordiamo che la scelta di utilizzare la medesima ala dovrebbe aiutare la comprensione relativa al carico della SF-24 e lo sfruttamento ottimale del suo attuale potenziale.
Ferrari deve puntare a massimizzare l’handling dell’auto nelle curve ad ampio raggio, mentre sulla carta dovrebbe faticare nel lento rispetto alla RB20. Ottimo l’inserimento delle rose che poi poi, in fase di trazione, vedono perdere rendimenti per il vantaggio di Red Bull alquanto netto. Ciononostante, per aumentare la capacità di generare grip su ogni tipologia di copertura, gli ingegneri hanno cercato di ottenere un compromesso in termini di rigidezze sospensive che, almeno sino alla Cina, non è stato pienamente centrato. Osservando il retrotreno del bolide austriaco colorato blue racing, notiamo come sulla RB20 torna un main plain scarico già utilizzato in Arabia Saudita.
Ci riferiamo al primo foil dell’ala con differente shaping. Tale specifica sembrerebbe abbassare il carico aerodinamico, con il chiaro obiettivo di ottimizzare il rendimento alle velocità massime. La downforce generata, quindi, dovrebbe essere massimizzata andando a modificare l’incidenza dei profili relativi alla beam wing. Sappiamo che la Red Bull, di base, possiede un telaio capace di produrre molto grip laterale che, a sua volta, permette di ridurre l’area frontale dell’ala posteriore. Scaricando il retrotreno sposterebbero il bilanciamento verso l’anteriore, per cui ci aspettiamo che utilizzino una beam wing da maggior carico per ribilanciare il centro di pressione.
Per quanto concerne la McLaren, al momento sulla MCL36 è montata una delle due specifiche di ala posteriore già viste in questa prima parte del campionato. In particolare parliamo della configurazione dell’Australia. Al momento uno dei loro problemi fondamentali resta la velocità a fine rettilineo (EOSS – End Of Straight Speed), complice anche il ridotto livello di efficienza dell’auto su cui stanno lavorando da tempo. Scaricando l’ala il centro di pressione della MCL38 avanza troppo, generando un eccessivo sovrasterzo che contribuisce ad aumentare il degrado della gomma.
Mercedes come detto farà debuttare alcuni aggiornamenti sulla W15. Una scelta per accelerare lo sviluppo e provare a innalzare in rendimento delle frecce nere e grigie. Per l’appuntamento in Florida, il team tedesco continua a utilizzar l’ala posteriore a “cucchiaio”, specifica osservata nella maggior parte delle prime sei gare di questo mondiale. E’ un’ala con cui si trovano abbastanza bene e nelle ultime corse, tecnici e piloti sono riusciti a trovare un buon compromesso tra il bilanciamento che crea nei tratti rapidi e le velocità di punta che permette di ottenere.
Autori e grafici: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega