Ferrari si presenta a Imola con la SF-24 EVO. Una vettura di F1 che pretende dimostrare molto d’ora in poi. L’obiettivo in tal senso è ampiamente conosciuto: chiudere il gap sulla Red Bull e poter lottare con l’auto austriaca ogni week-end di gara. Le sessioni di prove libere che si disputeranno sulle rive del Santerno saranno cruciali. Tre ore a disposizione del team italiano per effettuare una prima validazione degli aggiornamenti. Capire come si comporta la vettura, scegliere la messa a punto corretta e ottimizzare il risultato. Una grande sfida, insomma, dove la rossa vuole realizzare un netto passo in avanti.
I competitor però non stanno certo a guardare. McLaren ha già potenziato la sua monoposto nel sesto appuntamento iridato, dove la MCL38 ha subito un vero e proprio restyling in varie parti dell’auto. Ci riferiamo a un provvedimento che funzionato davvero alla grande, tanto che la MCL38 numero 4, approfittando di un’ottima strategia sommato al problema partito sa Verstappen al fondo della sua RB20, dopo la Safety Car ha salutato tutti in nonchalance e si è andata a prendere la vittoria, prima in carriere per il giovane pilota britannico.
Ferrari dovrà dimostrare che l’approccio aggressivo fortemente voluto da Frederic Vasseur in F1 può pagare. L’impostazione “shark inlet” copiata dalla Red Bull senza dubbio offre tante possibilità di aumentare il valore della monoposto. Considerando le norme regolamentari la mossa sembra proprio quella corretta. Resta da capire come verrà gestito a livello tecnico tale approccio, alquanto necessario per mettere pressione ai campioni del mondo che, come lo stesso team principal del Cavallino Rampante ha ricordato, disputano ogni singola sessione sempre al limite. I rischi aumentano ma con loro la possibilità di trionfare ogni domenica.
Il fondo della Ferrari subito diverse modifiche, ma la maggior parte non sono apprezzabili in quanto si sviluppano al di sotto dell’elemento in questione. Dovrebbero comprendere delle novità alla zona dell’estrattore e nell’area iniziale del pavimento della SF-24 EVO, dove vengono generate strutture vorticose fondamentali per la generazione del carico. Stando a quanto possiamo osservare, sembra che una dei cambi riguardi la porzione finale della macro componente, di fronte alle ruota posteriore. La sezione della feritoia è stata ridimensionata, con una minore portata di massa fluida nella zona inferiore della monoposto.
Possiamo vederlo nella grafica in alto, dove in rosso è evidenziato il primo lembo, mentre in verde il secondo. La fessura rimane anche se con un ruolo più contenuto. Si notano anche alcune modifiche alla curvatura della porzione di pavimento successiva, quella evidenziata in giallo. Tuttavia tali modifiche dovranno essere confermate con ulteriori foto provenienti dalla pista. E’ normale che questa zona venga modificata se sono state aggiornate diverse parte dei canali sottostanti alla monoposto, in quanto i tecnici devono aggiornare la geometria alla nuova struttura.
Anche l’ala posteriore ha subito un piccolo ritocco, come avevamo già analizzato durante il test privato effettuato a Fiorano, dalla Ferrari, la scorsa settimana. A Maranello confermano la volontà di proseguire nell’utilizzo di una sola specifica al retrotreno, con cui per ora sono sempre riusciti a trovare un buon bilanciamento in tutte le piste affrontate, in questa prima parte del mondiale. A margine di tale ragionamento, gli ingegneri hanno deciso di modificare le cosiddette wing-tips, in modo da aumentare l’efficienza aerodinamica dell’ala e guadagnare quindi qualche punto in più di carico a minori spese in termini di resistenza.
Avevamo già visto come questa piccola porzione dell’ala posteriore presenti ora una forma “appuntite” piuttosto che arrotondata. Inoltre, vediamo che il sostegno del flap aggiuntivo al main plain è stato completamente ridisegnato. Gli estremi del secondo profilo hanno una curvatura completamente diversa, necessaria a ridurre l’impatto sulla resistenza all’avanzamento. Ferrari ha lavorato sulla struttura dei vortici di estremità, con l’intenzione di diminuire la loro intensità e ridurre quindi le perdite per quanto possibile.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Immagini: Scuderia Ferrari – Albert Fabrega – @AlbertFabrega