Formula 1

“Grazie” a Mattia Binotto la Ferrari ha svoltato

La foto di Mattia Binotto con il dito puntato contro Charles Leclerc. Silverstone 2022. Sarà stato quello l’inizio della svolta per la storica Scuderia Ferrari? Arduo saperlo, tuttavia proviamo a ragionarci un po’ su. Ok, Lewis Hamilton è arrivato, un sette volte campione del mondo di F1. E molto probabilmente arriverà anche il geniale progettista britannico Adrian Newey. E qualcuno che, abbiamo visto, non serviva alla causa o probabilmente era deleterio, è trasvolato per altri lidi con risultati, per ora, quantomeno interlocutori…

Se gli astri ci saranno favorevoli e dunque ci sarà la possibilità di avere una rossa capace di puntare al mondiale nel 2026 (a meno che Adrian non si dimetta da genio), si potrà tracciare un primo e provvisorio, ma assai positivo bilancio, del capitano Vasseur “negoziatore” per rinforzare il Cavallino Rampante. Tuttavia, la suggestione m’è arrivata da alcuni amici di Twitter e da @berrageiz, qual è stato il punto di svolta per cambiare passo a Maranello? Io credo che un’immagine, e soprattutto quella immagine, possa raccontare molto. Fiondiamoci per un attimo nel 2022. Inghilterra. Lo sapete dove voglio andare a parare, vero?

Già… l’allora super team principal della Ferrari, Mattia Binotto, redarguiva Leclerc, dopo la gara, probabilmente furioso (e ne aveva ben donde) per non aver ricevuto il via libera per andare in testa (e dopo aver subito una serie di imbarazzanti errori strategici nelle gare precedenti). La gara la vinse Sainz e Charles arrivò quarto fra non poche polemiche. Io credo che quella foto abbia segnato la fine dell’esperienza di Binotto in Ferrari. Il via verso una rivoluzione che pare proprio stia funzionando.

la delusione di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) alla fine del Gp Di Inghilterra 2024

Su questo controverso episodio tornò a suo tempo Peter Windsor, ex general manager in Ferrari e ora giornalista, che affermò nel 2023:“Credo sia stato il culmine dell’insuccesso di Binotto. Charles avrebbe dovuto vincere quella gara ed era comprensibilmente nervoso. Quando ho visto le immagini ero sicuro che il Team Principal avesse i giorni contati. Mi è sembrato come se volesse ricordare chi era il capo”.

Binotto al culmine della superbia su Leclerc apre gli occhi alla dirigenza

Ovvio, sono solo supposizioni, tuttavia nulla mi vieta di pensare che i vertici, vale a dire AD e Presidente, abbiano capito che Mattia era non adatto al ruolo, o come dicono gli inglesi, “unfit”. E da quel momento abbiano cominciato a pensare a chi potesse sostituirlo. Una guida diversa, meno accentratrice, meno spigolosa. Perché, e si parla anche per esperienze più o meno dirette, Binotto non ha proprio un carattere morbido. Semmai spigoloso, rientrando nella categoria di quelli che “grondano bontà da tutti gli artigli” secondo la celebre definizione del giornalista Edmondo Berselli dedicata a Romano Prodi.

Forse Vasseur è stata una seconda scelta, forse era impossibile arrivare a nomi come Wolff e Horner (in questo caso permettetemi un liberatorio “Dio sia lodato”); sia come sia, ad un certo punto Fred è parso il profilo ideale per ciò che aveva in mente John Elkann. Giova ricordare che molti, non il sottoscritto, quando Mattia fu nominato Team Principal, a partire dal 2019, avevano esultato per la promozione sul campo dopo uno scontro tutto interno fra lui e Arrivabene, che fu appunto defenestrato. Ma da quel momento Binotto assommò a se non solo la guida “politica” ma anche la guida “tecnica”.

Quasi un unicum nella storia moderna della F1. E questo accentramento estremo, che molti videro come provvisorio divenne andreottianamente definitivo. Va da sé che i problemi poi cominciarono a sommarsi, soprattutto quando si è trattato di gestire i piloti e le strategie di gara. Inutile tornare sul 2022 e sulle tante occasioni perse. Certamente la perla di Monaco grida ancora vendetta. Giusto per giungere alla conclusione… non vorrei scomodare il sommo poeta, tuttavia parafrasandolo, potremmo dire: “Galeotto fu il dito, e chi lo sollevo”


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

Immagini: Scuderia FerrariMattia Binotto

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Mariano Froldi