Le prime sei gare della Mercedes hanno denotato come la W15 sia una monoposto in netta difficoltà. Orma la F1 ha affrontato diverse tipologie di circuiti, e più o meno in ognuna di questa, la vettura figlia di James Allison non è riuscita a performare come ci si aspettava a Brackley. La macchina presenta diverse falle, specialmente nei curvoni ad alta velocità, laddove tende a scivolare molto, questo per un posteriore davvero molto leggero.
A Miami si è visto qualche spiraglio, anche perché è stata portata una parte dell’aggiornamento che arriverà completamente a Imola nel prossimo fine settimana. Diciamo che la Mercedes ha optato per la stessa strategia tecnica che aveva in mente la Ferrari, poi però la Scuderia del Cavallino ha preferito posticipare il tutto nell’appuntamento di casa in riva al Santerno, ma già oggi ha mostrato al pubblico la versione EVO della SF–24 con una sessione di test, spacciata poi ufficialmente per filming day, sulla pista di Fiorano.
Tornando alle Frecce d’Argento: Hamilton è riuscito ad arrivare sesto in Florida, lottando anche con Perez dopo il pit-stop. Entrambi montavano gomma media, perché Lewis ha optato per la strategia inversa, mentre Checo ha rimesso le gialle in regime di Safety Car dopo un breve stint con le hard e con le quali non si trovava per nulla. La W15 del campione inglese ha retto il confronto con la RB20 del messicano, ma questo chiaramente non può far fare i salti di gioia a Toto Wolff e compagnia bella.
In casa Mercedes si fa affidamento agli aggiornamenti che man mano stanno arrivando sulle due vetture. E’ chiaro come il divario con Red Bull, Ferrari e McLaren sia ancora molto importante, e stando anche alle parole di Wolff nel corso del weekend a Miami, quando disse che nemmeno Newey sarebbe in grado di risolvere i loro problemi attuali, ci fa capire come a Brackley non stiano vivendo proprio un bel momento.
Anche a Imola ci si attende una W15 un po’ in difficoltà: il tracciato presenta tantissime curve a media velocità, alcune anche ad alta percorrenza come la Piratella o l’ingresso della Villeneuve, piuttosto che l’uscita del Tamburello, e queste potrebbero non giovare alle caratteristiche di una monoposto costruita male. Il focus quindi del team è rivolto alle sfide successive, ovvero Monte Carlo, Canada e Barcellona, tracciati con caratteristiche diverse ma che potrebbero nascondere i problemi della macchina.
O meglio, i primi due sono un po’ più di facile interpretazione: a Monaco si viaggia sempre molto carichi, i punti ad alta velocità praticamente non esistono se non nel Tunnel e alle Piscine, ma per il resto si tratta di curve lentissime e che potrebbero quindi permettere alla W15 di soffrire molto meno il divario con i tre top team sopracitati, anche perché a Imola arriveranno quegli aggiornamenti che dovrebbero migliorare le prestazioni.
Anche il tracciato canadese di Montreal potrebbe giovare alle caratteristiche della Mercedes W15: un po’ come Monza, nel Quebec avremo tanti rettilinei divisi da chicane a media velocità, e quindi un range di lavoro forse più semplice da trovare per una monoposto che comunque ha dimostrato di essere forte sul dritto, così come visto a Jeddah, ne sa qualcosa la McLaren di Piastri.
Il vero problema dovrebbe essere rappresentato dalla tipologia di tracciato che avremo a Barcellona: con l’assenza anche dell’ultima chicane, i punti decisamente lenti sono di fatto spariti, e le tante curve ad alta velocità potrebbero far soffrire in modo considerevole la vettura colorata di argento e nero.
Si deve lavorare una via d’uscita definitiva, e lo si può fare solo attraverso gli sviluppi, così come sostenuto dagli ambienti di Brackley negli ultimi giorni dopo il sesto posto di Hamilton a Miami: “Ci stiamo lavorando – ha detto Andrew Shovlin, il capo dell’ingegneria di pista della Mercedes -. In pista cercheremo di ottimizzare al meglio ciò che siamo riusciti a fare, raccogliendo nel frattempo più punti possibili”.
In sostanza, un continuo test: è questo quello che farà la Mercedes prossimamente, anche perché l’anno sembra essere già buttato, un po’ sulla falsariga di quanto visto l’anno scorso, quando dopo il Bahrain, Toto Wolff disse che il progetto era tutto da buttare. Beh, quest’anno non sembra essere così per quanto riguarda le dichiarazioni dei protagonisti, ma vedendo i risultati in pista ci siamo molto vicini. Tanti test dunque per tornare sulla retta via ma che al momento sembra ancora molto, molto lontana.
Autore: Andrea Bovone
Immagini: Mercedes AMG F1 Team – FUnoAT